14 Settembre 2021

MotoGP, Luca Marini: Ranch di Valentino Rossi meglio della Playstation

Luca Marini, dopo la deludente prova di Aragon, si prepara per il GP di Misano. Allenamenti al Ranch di Tavullia, i simulatori restano un'utopia.

MotoGP, Luca Marini ad Aragon

Ultimo round MotoGP da dimenticare per Luca Marini che ha chiuso 20° ad Aragon. Ancora una volta si è ritrovato a battagliare con suo fratello Valentino Rossi nelle retrovie, al traguardo è arrivato con 39″ di ritardo. Stavolta non ha instaurato un buon feeling con la sua Ducati GP19, la mancanza di grip gli è costata cara sul rovente asfalto del MotorLand. Bisogna archiviare il risultato, ritornare ad allenarsi al Ranch in attesa dell’imminente Gran Premio di Misano.

La preparazione a casa

E’ proprio l’allenamento al centro dei suoi discorsi post Aragon. Tanti piloti, soprattutto di Formula 1, impiegano i simulatori per prepararsi in ottica gara. Uno strumento che per la MotoGP è ancora in fase embrionale e dagli effetti poco promettenti. “Ci sono alcune persone in Italia e in Europa che stanno cercando di realizzare qualcosa su misura per le moto. Ma non è così facile. Tutto quello che ho provato finora non è abbastanza buono per noi, secondo me“. I prototipi MotoGP affinano la tecnologia a passi da gigante, imitarli con un simulatore non è facile. “Anche i muscoli sono usati in modo molto diverso. Forze diverse sono all’opera quando si percorre una curva in moto“.

Gli allievi di Valentino Rossi spesso si divertono con un simulatore per auto. Uno strumento che il 42enne di Tavullia sta sfruttando soprattutto in vista della sua nuova carriera che intraprenderà dal 2022. Ma per i giovani piloti dell’Academy il miglior allenamento resta la pista e lo sterrato. “Se non conosci una pista, la PlayStation può aiutarti. Forse lo faremo prima di andare in Indonesia. Ma se hai già corso nelle classi inferiori, in realtà le conosci abbastanza bene. Ovviamente non conosci i trucchi e le piccole cose che ti rendono più veloce sulla MotoGP. Credo che la cosa più importante è guardare le sessioni di prove e le gare degli ultimi anni. Per cercare di capire i punti di frenata e studiare gli altri piloti“.

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