28 Luglio 2022

MotoGP, l’affondo di Dall’Igna: “Possiamo restare a casa…”

La MSMA ha bandito il FRHD Ducati all'inizio della stagione MotoGP 2022. Gigi Dall'Igna rivolge parole dure verso l'associazione dei costruttori.

MotoGP, Gigi Dall'Igna

Ducati non è più la moto capace di andare forte sui rettilinei, ma ha lavorato tanto in percorrenza di curva nelle ultime due stagioni MotoGP. L’arrivo di Pecco Bagnaia e Jack Miller in Ducati factory ha contribuito a lavorare in questa direzione, la GP22 è il risultato conclusivo di un progetto sulla carta vincente. “La prestazione della moto 2021 sul rettilineo è stata molto buona , quindi non abbiamo lavorato su quell’area – ha sintetizzato Gigi Dall’Igna -. Nel 2022 volevamo migliorare dove abbiamo avuto qualche problema, ad esempio nelle curve veloci“.

La GP22 decolla nel Mondiale MotoGP

Nonostante la moto 2021 avesse una buona base, gli uomini di Borgo Panigale hanno ritardato con l’evoluzione della Desmosedici nella preseason. Pecco Bagnaia e gli altri piloti ufficiali hanno dovuto sfruttare i primi week-end di gara per testare nuovo materiale e trovare un buon setting, mentre Enea Bastianini ne approfittava per primeggiare con una consolidata GP21. Settimana dopo settimana il prototipo MotoGP 2022 è cresciuto fino a diventare potenzialmente vincitore su ogni circuito. Non esistono più piste filo-Ducati, ma è anche vero che in termini di potenza massima non ha più un netto vantaggio.

Ducati è sulla buona strada per vincere per la terza volta consecutiva il Campionato Costruttori. Ma i vertici aziendali vogliono quel Mondiale Piloti che manca dai tempi di Casey Stoner e al momento Pecco Bagnaia sembra il più accreditato per recitare il ruolo di pilota di punta. Il rischio della filosofia Ducati, che schiera otto moto in griglia, è di avere tanti uomini veloci ma nessuno in grado di assicurare il titolo iridato. A mettere i bastoni tra le ruote del marchio emiliano ci pensano anche i costruttori rivali, non solo in pista, ma anche nelle riunioni della MSMA, dove qualche mese fa hanno fatto capannello per bandire il nuovo abbassatore anteriore in movimento (Front Ride Height Device) dal prossimo anno.

La battaglia contro il FRHD

Un boccona duro da digerire per Gigi Dall’Igna e il team MotoGP, che non ha violato i regolamenti. Hanno deciso di bandirlo avanzando motivi di contenimento costi e ritenendolo inutile per la produzione di serie. “E’ nostro compito rendere le moto da corsa migliori e più competitive ogni anno – ha sottolineato il direttore generale a Speedweek.com -. Abbiamo il dipartimento di sviluppo per questo. Se non siamo più autorizzati a sviluppare tutto ciò che è consentito dalle normative, possiamo restare subito a casa… Ma alla fine nessuno nella MSMA ha voluto seguire i nostri suggerimenti“. La collaborazione unanime adesso sembra minata.

Lascia un commento