16 Luglio 2022

MotoGP, Ducati nel mirino della MSMA. Dall’Igna: “Rapporti difficili”

Gigi Dall'Igna ammette che i rapporti nella MSMA sono divenuti difficili dopo che all'inizio della stagione MotoGP hanno bandito il FRHD.

MotoGP, Gigi Dall'Igna

A Gigi Dall’Igna va il grande merito di aver allestito un prototipo MotoGP capace di brillare con più di un pilota. Nelle prime undici gare della stagione 2022 Enea Bastianini ha raccolto tre vittorie, Pecco Bagnaia altrettante, quasi tutti (ad eccezione di Marini e Di Giannantonio) sono saliti almeno una volta sul podio, otto le pole position totalizzate. La Casa emiliana nel corso degli ultimi anni ha dimostrato non solo di fare da maestra nell’evoluzione, ma anche di operare sulla zona grigia del regolamento. Un po’ come è avvenuto per il recente abbassatore anteriore in movimento (Front Ride Height Device) bandito poche settimane dopo la comparsa nei test in Malesia.

Ducati padrona del regolamento MotoGP

Non è un caso che Ducati abbia vinto gli ultimi due titoli Costruttori e sia al comando anche in questa stagione MotoGP, manca però il primato nel Mondiale Piloti, per adesso ancora nelle mani di Yamaha e Fabio Quartararo. Serve un pilota di punta, Pecco Bagnaia potrebbe rivestire questo ruolo non appena riuscirà a compiere il tanto atteso step psicologico capace di proiettarlo tra i grandi. Gli ingegneri stanno svolgendo al meglio la loro parte, nonostante qualche ritardo nelle prime fasi del campionato 2022, che ha costretto i piloti del team factory a fare un piccolo passo indietro sull’omologazione del motore. Tutti i dispositivi che regolano l’altezza da terra della moto sono “made in Ducati”. E tutti i costruttori hanno dovuto per certi versi scopiazzare le strategie di Dall’Igna per tenere il passo dei rivali italiani.

I rapporti nella MSMA

Il marchio di Borgo Panigale ha fatto scuola anche in materia di aerodinamica, ha saputo raggiare le norme, come avvenuto anche nel 2019, con lo spoiler al posteriore. Oggi hanno abbandonato il progetto del “cucchiaio” posto sul forcellone, dato che la nuova carena ha risolto i problemi di temperature delle gomme. Ma nella MSMA i rapporti non sono certo dei migliori dopo la messa al bando del FRHD ad inizio Mondiale. “Da quando abbiamo iniziato a usare il Front Ride Height Device, il rapporto con gli altri costruttori è diventato di nuovo difficile“, dopo una fase di massima intesa durante la pandemia Covid, quando i responsabili tecnici dovevano riunirsi in videoconferenza. Eppure Ducati non ha violato il regolamento. “Non è giusto che il dispositivo frontale venga bandito dopo il 2022. Ma quando tutti sono contro di me, le mie mani sono legate“, ha ammesso a Speedweek.com. “Non posso fare nulla, ho dovuto accettare questo cambiamento“.

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