8 Marzo 2022

MotoGP, la delusione di Andrea Dovizioso: “Non è il momento di parlare”

Andrea Dovizioso deluso dopo la prima gara nella stagione MotoGP 2022. La Yamaha M1 non lamenta solo problemi di velocità massima e il Mondiale si prospetta un calvario.

MotoGP, Andrea Dovizioso

C’è delusione nel box di Andrea Dovizioso dopo la prima gara della stagione MotoGP 2022. Non tanto per il 14° posto finale, ma perché non si intravedono grandi prospettive in un calendario alquanto lungo, che prevede altri 20 Gran Premi da qui a Valencia. Il feeling con la Yamaha M1 stenta ad arrivare, i test invernali sembrano piovuti addosso senza lasciare un segno utile. Si aggiungano i problemi del prototipo di Iwata comuni a tutti i piloti del marchio, a cominciare dal gap di velocità massima, la mancanza di grip, l’aumento di pressione della gomma anteriore quando il prototipo giapponese si vede costretto ad inseguire.

La rabbia di Andrea Dovizioso

Le prestazioni sono ancora lontane da quelle sperate, il forlivese non riesce a guidare come vorrebbe, il week-end del Qatar si è rivelato un calvario e lascia presagire una stagione MotoGP molto complicata per il pilota del team satellite WithU RNF. D’altronde i risultati della prima parte di stagione condizioneranno non poco le sue scelte per il futuro. “Ci sono tante cose da dire, ma non è il momento“, ha esordito Andrea Dovizioso nella conferenza post gara. “Ci sarebbero tanti discorsi da fare, ma non ho risposte. Ho perso tempo nei primi giri per un problema di pressione alle gomme. Ho recuperato qualcosa a metà gara ma ormai era tardi. Non riuscivo a frenare la moto e ho rischiato di cadere tre volte e due volte sono uscito di pista”.

L’ex pilota Ducati si assume anche la sua parte di responsabilità personale. “Continuo a non guidare come richiede la Yamaha. La moto secondo me ha delle ottime caratteristiche ma si può guidare solo in un senso altrimenti non hai grip. Secondo me, quando l’anteriore non va bene, non puoi andare forte perché non puoi accelerare“. Prossimo round MotoGP in Indonesia, dove ha già girato nei test invernali. Qui la mancanza di un lungo rettilineo potrebbe agevolare il compito delle YZR-M1, ma non è così scontato quando sorpassare diventa così difficile. “Non vado forte, non c’è grip e non puoi fare molto perché anche le gomme si consumano. Mi aspettavo un ritmo migliore. Non avremmo potuto fare di meglio, questo è il problema“.

La velocità massima della YZR-M1

Nella tabella della velocità massima in Qatar, raggiunta sul rettilineo di oltre un chilometro di Losail, il primato va alla Suzuki di Joan Mir che raggiunge i 357,6 km/h, seguito dalla Ducati di Enea Bastianini a quota 355,2 km/h e dalle due Aprilia RS-GP che raggiungono i 354 km/h. La Yamaha M1 di Franco Morbidelli, che ha toccato la top speed più alta per il suo marchio, ha toccato i 349,5 km/h, mentre Andrea Dovizioso si ferma a 348,3 km/h. Se la potenza non è tutto, di certo aiuta nei sorpassi. E le Yamaha hanno guadagnato posizioni più facilmente con le cadute altrui piuttosto che nei duelli corpo a corpo e sui rettilinei.

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