7 Ottobre 2022

MotoGP: Jack Miller e l’eredità di Stoner&co a Phillip Island

Jack Miller, prossimo alle nozze, è in forma strepitosa: a Phillip Island può ripetere i trionfi di giganti australiani come Gardner, Doohan e Stoner.

miller australia 2019, motogp

Conto alla rovescia in vista del ritorno in Australia a tre anni dall’ultima volta. Piloti di casa chiaramente galvanizzati dalla prospettiva, nessuno però più di Jack Miller. L’alfiere Ducati vuole chiudere al meglio l’esperienza in rosso prima della nuova sfida in KTM e certo l’appuntamento a Phillip Island è una grande motivazione in più. Non solo per festeggiare al meglio le nozze (sposerà la sua Ruby in questi giorni), ma anche perché si tratterebbe di un momento magico per il suo pubblico. Sarebbe il quarto pilota di casa capace di vincere questo GP (non sempre sulla stessa pista), il primo da oltre un decennio: rivediamo i suoi predecessori.

Wayne Gardner, primo eroe in casa

La denominazione Gran Premio d’Australia esisteva da tempo, da prima della nascita effettiva del Motomondiale. Ma la prima edizione valida per il Campionato del Mondo risale al 1989, proprio a Phillip Island. Una partenza col botto, sono due anni di festa per il pubblico di casa grazie al suo paladino nell’allora 500cc. Wayne Gardner si impone in un’intensa battaglia, regolando solo sul finale Wayne Rainey e Christian Sarron, per poi essere osannato da un incredibile bagno di folla che invade la pista a fine GP. L’eroe di casa però non si smentisce l’anno successivo, anzi stavolta il pubblico di casa festeggia doppiamente. Vince ancora Gardner, ma a poco meno di 9 decimi c’è il connazionale Mick Doohan, autore della pole position. Proprio quest’ultimo sarà il responsabile delle prossime tre gioie casalinghe ed in due scenari differenti.

Mick Doohan, trionfo doppio

Nel 1991, quindi dopo due edizioni del GP, il Motomondiale saluta provvisoriamente Phillip Island per andare sull’allora Eastern Creek Raceway, a Sydney, dove rimarrà fino al 1996. Nelle sei edizioni disputate ci saranno due feste di casa nella classe regina del Campionato del Mondo. Ci mette la firma Mick Doohan, inarrestabile in primis nel 1992 con pole position, vittoria e giro veloce. Prima gioia anche per Daryl Beattie, sostituto dell’infortunato Gardner ma 3° al traguardo, doppia Australia quindi sul podio di casa. Nel 1995 riecco questo binomio protagonista: è nuovamente dominio assoluto di Doohan, con Beattie (ora pilota a tempo pieno) 2° al traguardo. Non finisce qui, il pluricampione di Brisbane infatti riuscirà ad imporsi una terza volta, quando cioè il Motomondiale era tornato a Phillip Island (1997). Doohan non comanda senza rivali, visti i ‘soli’ otto decimi di margine sul neozelandese Simon Crafar, ma nell’edizione 1998 scatena di nuovo la festa del pubblico di casa. Seguiranno poi il trionfo di Okada ed il ‘periodo italiano’, ci vorrà tempo prima di riavere un altro australiano in trionfo.

Casey Stoner, Signore di Phillip Island

Il digiuno finisce nel 2007, l’anno di gloria di casa Ducati con il suo unico campione MotoGP. Inizia infatti il periodo di Casey Stoner, il grande talento australiano di quest’era moderna. Il centauro di Southport anzi diventa l’imperatore di Phillip Island, nessun australiano ha vinto quanto lui su quel mitico tracciato. Ci provano in tanti ad insidiarlo negli anni, ma i vantaggi ‘minori’ sono i circa due secondi accusati da Valentino Rossi nel 2009 e da Marco Simoncelli nell’edizione 2011. Negli altri GP disputati si superano ampiamente i 6 secondi di vantaggio… Stoner conosce bene il suo circuito e dal 2007 al 2012 non lascia che le briciole ai suoi avversari. Quattro vittorie con Ducati, altre due con Honda, trionfi casalinghi che hanno impreziosito anche le sue due corone mondiali del 2007 e del 2011. Una festa ininterrotta per sei stagioni per il pubblico di casa, prima del ritiro dalle corse avvenuto appunto nel 2012.

Jack Miller, l’ultimo erede?

Il ritorno a Phillip Island coincide anche con un bel momento per l’attuale australiano di punta presente nel Campionato del Mondo. Jack Miller è in gran forma e chiaramente sarà l’osservato speciale dell’intera nazione, che da tempo attende un nuovo vincitore sul tracciato di casa. Il #43 poi guida pure la Ducati rossa, come Stoner all’epoca delle sue prime quattro vittorie a Phillip Island. Un’eredità pesante, ma certamente una carica in più per Miller. Nel suo palmares contiamo il trionfo in casa nel 2014, quand’era ancora in Moto3, mentre nell’ultima edizione del 2019, quand’era già pilota Ducati ma coi colori Pramac, è salito sul terzo gradino del podio. L’obiettivo sarà almeno ripeterlo, ma è scontato dire che nel mirino ci sarà soprattutto la vittoria.

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Foto: motogp.com

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