1 Agosto 2022

MotoGP, Jack Miller e la scelta KTM: “Tornare in Pramac non mi preoccupava…”

Jack Miller ha preferito un team factory per il suo futuro in MotoGP. Dal 2023 salirà in sella alla KTM RC16 dopo cinque anni in Ducati.

MotoGP, Jack Miller

Jack Miller correrà gli ultimi nove Gran Premi in sella alla Ducati Desmosedici GP, poi inizierà la nuova avventura in KTM. Sin dall’inizio della stagione MotoGP era evidente che l’australiano avrebbe dovuto fare posto ad uno tra Enea Bastianini e Jorge Martin, ma il suo contributo è stato fondamentale per la crescita della moto di Borgo Panigale, per dare un cambio di rotta al modo di lavorare dopo l’era Dovizioso-Petrucci. In coppia con Pecco Bagnaia hanno collaborato consensualmente allo sviluppo del prototipo, riuscendo ad ottenere più agilità in percorrenza curva, dove la Rossa soffriva fino a poco più di un anno fa.

Jack Miller e l’adattamento alla Ducati

Tre podi conquistati nella prima parte del Mondiale, solo due le vittorie nell’era Ducati durata cinque anni. Il pilota australiano ha saputo adattarsi perfettamente a questa MotoGP, ma i risultati non gli hanno reso onore come avrebbe meritato. Aveva messo piede nel team factory per recitare la parte di primo pilota, invece si è visto superare dal collega Pecco Bagnaia, che questa moto inizia a conoscerla come le proprie tasche. Ma anche Jack Miller, dopo cinque stagioni, ha ben compreso il carattere della moto emiliana. “Il grip non è eccezionale nei primi giri. Ma non appena il serbatoio si svuota e diventa più leggero e l’aderenza migliora, puoi spingere di più. Ovviamente non vuoi stressare troppo la gomma posteriore. Ecco perché in gara devi assolutamente adattare il tuo stile di guida, perché il bilanciamento della moto cambia nel corso della gara“, concentrandosi maggiormente sul posteriore nella prima parte e sull’avantreno nella seconda parte.

Team factory nel futuro in MotoGP

L’usura delle gomme si rivela fondamentale per i risultati, le mescole rivestono un ruolo sempre più preponderante in MotoGP. Per questo motivo le FP4 si rivelano utili in ottica gomme. “E’ il momento migliore per testare il tuo ritmo di gara per 30 minuti con pneumatici da corsa usati. Ma anche tutte le altre sessioni di prove libere sono importanti – ha sottolineato Miller a Speedweek.com -, devi usare le gomme usate il più possibile. Devi fare più giri possibile fino a capire dove e come preservarle al meglio, con quale stile di guida, in modo da non dover rallentare troppo nella seconda parte di gara“. In KTM dovrà ricominciare quasi daccapo, adattarsi alla RC16 fino a instaurare un buon feeling. Il passaggio in Pramac non ha funzionato, l’australiano ha preferito un team ufficiale per il prossimo biennio. “Non mi sarei preoccupato in alcun modo di tornare in Pramac. Ma poi si è presentata l’opportunità in KTM e questo trasferimento porta con sé nuova motivazione“.

La nuova sfida KTM

In sella alla Ducati difficilmente riuscirebbe a coronare il sogno iridato, la nuova scommessa sulla moto arancione potrebbe invece aprire nuove speranze. Nei box prendono piede i giovani Bastianini e Martin, la concorrenza interna è spietata e Bagnaia avrà qualche preoccupazione in più dalla prossima stagione MotoGP, dopo anni di massima intesa con Jack. Alla corte di Mattighofen avrà un ruolo centrale al fianco di Brad Binder, la sua esperienza è considerata manna dal cielo e ritroverà ai box una vecchia conoscenza Ducati, il team manager Francesco Guidotti che alla fine del 2021 ha chiuso la lunga parentesi con la squadra di Paolo Campinoti. E con lui porterà anche un buon bagaglio di esperienze per aiutare i tecnici austriaci con lo sviluppo della RC16.

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