18 Marzo 2022

MotoGP, il FRHD Ducati ha le ore contate: a Mandalika la sentenza finale

Il FRHD ideato dalla Ducati potrebbe essere bandito già nel week-end di MotoGP a Mandalika. Lin Jarvis: Non vogliamo aumentare la velocità.

MotoGP, Bagnaia, Miller e Tardozzi

Il nuovo Front Ride Height Device Ducati è ancora al centro del dibattito nel paddock della MotoGP. Nel week-end in Indonesia potrebbe essere già bandito dalla GP Commission dopo averne discusso nella MSMA, l’associazione dei costruttori. L’inedito abbassatore ideato da Gigi Dall’Igna, azionato meccanicamente, ha l’obiettivo di abbassare la forcella anteriore durante la percorrenza di curva al fine di ottenere una migliore accelerazione in uscita. Ma per la concorrenza richiederebbe un investimento economico che andrebbe contro il contenimento dei costi da tempo sbandierato da Dorna. Una buona “scusante” per frenare l’evoluzione di Borgo Panigale.

Ducati contro il muro della MotoGP

Il Front Ride Height Device (FRHD) della Ducati Desmosedici GP22 non ha nulla a che vedere con il dispositivo “holeshot”, ovvero con il dispositivo di partenza che Ducati ha trapiantato dal motocross alla classe MotoGP e che ora utilizzano tutti i costruttori. A quanto pare Honda ha ulteriormente affinato il sistema, come dimostrato da Pol Espargarò a Doha, quando in partenza è volato dalla sesta posizione alla prima in poche centinaia di metri. Secondo Lin Jarvis, ad Yamaha Motor Racing, l’abbassatore verrà bandito già in questo fine settimana a Mandalika. “Cinque costruttori su sei sono d’accordo“, ha sottolineato a Speedweek.com. “Uno dei motivi è che non vogliamo innalzare ulteriormente la velocità massima della moto, né i costi“.

Il dispositivo resterà in uso sulle Ducati Desmosedici GP per la stagione 2022, ma quasi certamente non per il 2023. Altrimenti i team sarebbero costretti ad adeguarsi alla concorrenza e a fare investimenti. “In terzo luogo – ha aggiunto Lin Jarvis – c’è la sicurezza del pilota. Un tale sistema comporta ulteriori complicazioni per i piloti che devono gestire questi sistemi. Sul manubrio delle MotoGP ci sono già tanti leve e pulsanti, sono sparsi per così dire a caso. E questo rende davvero lo spettacolo migliore? Ne dubito. Sicuramente sta diventando più complicato. Più cose possono quindi andare storte, più dispositivi devono essere gestiti dai piloti. Per motivi di sicurezza, riduzione di velocità e costi, non sosteniamo il nuovo dispositivo”.

Intanto in casa Ducati si sta lavorando sulla partenza dopo la debacle generale a Losail. Dopo le FP1 della classe MotoGP in Indonesia abbiamo saputo che il dispositivo holeshot anteriore è stato rimosso, in quanto avrebbe influito negativamente sulle partenza di Doha.

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