20 Settembre 2020

MotoGP, Honda in alto mare: Alberto Puig è in discussione

Honda vive la sua stagione peggiore in MotoGP. Gli infortuni di Marc Marquez, Cal Crutchlow e Stefan Bradl minano il ruolo di Alberto Puig.

MotoGP, la RC-V di Alex Marquez

Non poteva esserci stagione MotoGP peggiore per la Honda. C’è da fare i conti non solo con la sfortuna, ma con gli errori di presunzione che adesso servono il conto. In una stagione così incerta e senza leader, con il senno di poi è stato inutile sacrificare Marc Marquez a quattro giorni dall’intervento all’omero destro. Un’operazione mediatica che ha alimentato certamente lo spettacolo, ma che HRC sta pagando a caro prezzo.

Infermeria piena in casa HRC

Nessuno può domare la RC213V come il sei volte campione MotoGP. Stefan Bradl, un po’ per mancanza di allenamento, un po’ per la robustezza della moto, ha dovuto dare forfait a pochi giorni da un piccolo intervento. Cal Crutchlow è alle prese con il secondo infortunio stagionale: frattura dello scafoide a Jerez-1 e problemi di sindrome compartimentale alla vigilia di Misano. E se il britannico LCR non riuscirà a rientrare in Catalunya si presenta il grande problema di trovare un sostituto valido da mettere in pista. Dal canto suo Alex Marquez necessita di tempo per trovare il feeling con la moto, ammesso che ci riesca di qui ai prossimi anni. Visto che anche grandi campioni come Jorge Lorenzo hanno fallito…

Puig rischia a fine anno?

Nell’occhio del ciclone finisce il team manager Alberto Puig, che fa scudo con il suo freddo e sarcastico cinismo. Prima si offre come sostituto al Montmelò, poi indica Nakagami tra i favoriti per il titolo MotoGP 2020. E respinge l’ipotesi Alvaro Bautista per sostituire Crutchlow. I numeri parlano chiaro: il team ufficiale occupa l’11° e ultimo posto nel Mondiale a squadre con 15 punti e il 5° tra i costruttori, davanti solo ad Aprilia. Impossibile nascondere una certa tensione nel box Honda. Alberto Puig non ha saputo mostrare il suo polso duro quando c’era da fermare Marc Marquez a Jerez-2. Certo, doveva essere Xavier Mir a mettere un freno definitivo vietandogli di provarci. Ma non è da escludere che a fine anno sia il manager catalano a finire sulla graticola dei vertici giapponesi al termine di una stagione da dimenticare in tutto e per tutto.

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