4 Febbraio 2023

MotoGP, Honda e l’incubo Ducati: “Sono davanti a noi, è frustrante”

Ducati rischia di monopolizzare anche la stagione MotoGP '23. Il direttore HRC Tetsuhiro Kuwata non nasconde una certa preoccupazione.

La Honda RC-V di Stefan Bradl

Nella pausa invernale Honda sta sistemando ogni tassello del suo progetto MotoGP. Ha cambiato l’organigramma della squadra tecnica, alcuni vertici del team (vedi Takeo Yokoyama), ha approfittato del test SBK per portare subito in pista la RC213V con Stefan Bradl. Il collaudatore tedesco è subito volato in Malesia per la tre giorni dello shakedown che prenderà il via domenica 5 febbraio sul circuito di Sepang, in attesa di conoscere i feedback di Marc Marquez (10-12 febbraio). Colmare il gap da Ducati non sarà facile nell’arco dell’inverno, ma in HRC soffiano venti di primavera.

Honda a corto di risultati in MotoGP

Il direttore di HRC Tetsuhiro Kuwata non nasconde la sua delusione per il fatto che la Ducati sia diventata leader dell’innovazione. Sembrano lontani i tempi in cui il colosso giapponese metteva a punto il cambio seamless (era l’anno 2011), contagiando gli altri costruttori costretti a inseguire. Adesso sono i marchi europei ad avere in mano le redini dello sviluppo e innovazione. La scalata di Borgo Panigale e il successo di Pecco Bagnaia vanno di pari passo con la discesa sportiva di Honda. Mentre la Ducati ha vinto 12 delle 20 gare della stagione MotoGP 2022, nessun pilota HRC è riuscito a salire sul gradino più alto del podio, raccogliendo appena due podi (uno con Pol e l’altro con Marc). Il brand del Sol Levante ha chiuso il Mondiale all’ultimo posto nella classifica costruttori, uno smacco da cancellare quanto prima.

L’incubo della Ducati

Le modifiche al personale, l’arrivo di Ken Kawauchi non assicurano l’inversione di tendenza. Sarà il test Irta di Sepang a dare le prime risposte sul lavoro degli ingegneri, concentrati sullo sviluppo della RC213V in base alle direttive offerte da Marquez. Dopo l’ultima uscita di Valencia c’era molta delusione, ma Alberto Puig ha fatto scudo sostenendo che il grosso degli aggiornamenti sarebbe arrivato in Malesia. Il momento clou si avvicina, ma il direttore HRC Tetsuhiro Kuwata sembra piuttosto preoccupato per i passi avanti compiuti dagli avversari. “Purtroppo la Ducati è davanti a noi, è frustrante essere indietro. Non possiamo permetterci di provare cose nuove in questo momento“. L’obiettivo è creare una buona base di partenza prima di introdurre elementi per così dire rivoluzionari. “Vogliamo cambiare questa tendenza il più rapidamente possibile, è il nostro obiettivo principale“.

Marc Marquez da alieno a mortale

Honda corre il rischio di perdere anche Marc Marquez se i risultati non arriveranno entro questa stagione MotoGP. Fino al 2019 il fuoriclasse catalano poteva vincere anche con un prototipo meno competitivo rispetto alla concorrenza. Adesso non è più l’alieno “immortale” che può concedersi ogni rischio di caduta, la diplopia è una spada di Damocle, l’omero destro non può concedersi altri interventi senza pregiudicare le prestazioni sportive. Per ritornare al vertice serve una RC-V capace di allinearsi step by step alle Ducati. “Ducati è più avanti in alcune aree che hanno un grande impatto sulle prestazioni“, ha proseguito Kuwata durante un incontro con la stampa giapponese. Con l’arrivo di Ken Kawauchi dalla Suzuki, la comunicazione tra il team corse e l’azienda giapponese dovrebbe migliorare. Resta da capire quanto tempo è necessario per ritornare alla vittoria in maniera costante e non a macchia di leopardo. Ma otto Demosedici GP in griglia sono una bega per tutti i costruttori.

Foto: MotoGP.com

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