17 Giugno 2022

MotoGP, Guidotti dietro l’affare Miller: “Dovevamo prendere questo rischio”

Jack Miller sarà pilota KTM nel biennio MotoGP 2023-2024. Il team manager Francesco Guidotti spiega i motivi dietro questa scelta.

MotoGP, Francesco Guidotti

Jack Miller disputerà la sua quinta e ultima stagione MotoGP in sella alla Ducati Desmosedici, dal prossimo campionato proverà a prendere in mano le redini della KTM. Qui ritroverà volti noti con cui ha già collaborato nel recente passato, uno su tutti Francesco Guidotti, team manager che ha chiuso la parentesi Ducati alla fine del 2021, dopo un decennio di stretta collaborazione per rilanciarsi con la Casa austriaca. Innegabile che dietro il trasferimento di Jack ci sia il suo zampino.

Guidotti e la scelta di Miller

Il manager toscano porta una ventata di innovazione nel box arancione, dove solitamente approdano piloti cresciuti nel proprio vivaio. Adesso la KTM RC16 per crescere necessita di feedback differenti, di piloti che hanno maturato esperienza in MotoGP con altri costruttori, in grado di portare seppur minimi dettagli che possano fare la differenza nell’evoluzione del prototipo. “Vogliamo differenziare un po’ quello che abbiamo adesso. Ci dispiace che Miguel Oliveira non abbia accettato la nostra offerta, secondo me molto appetibile – spiega Francesco Guidotti -. Ovviamente lasciare il proprio posto è un po’ difficile, quindi capisco, ma allo stesso tempo dispiace. Jack porta un po’ di esperienza, cosa che adesso ci manca perché i nostri quattro piloti hanno esperienza solo con KTM nella categoria. Poi Jack ha trascorso diversi anni qui, ha lasciato un buon ricordo ed accettato con entusiasmo la nostra proposta e tutto si è definito molto facilmente“.

Il rischio della MotoGP

L’australiano si è sempre differenziato per il suo carattere istintivo e un po’ esuberante. Saprà essere davvero quell’incipit che ancora manca al costruttore di Mattighofen? L’arrivo di Dani Pedrosa come collaudatore ha sicuramente arrecato benefici, adesso a Miller tocca il compito di veicolare l’ultimo step che permetta di raggiungere costantemente i piani alti della classifica. “Anche se è un pilota istintivo ci può portare la sua esperienza che al momento forse ci manca – aggiunge Guidotti -. Avere un’opinione di qualcuno che ha guidato altre moto… E’ un rischio, perché dopo cinque anni di Ducati switchare su un’altra moto è un po’ un rischio, perché si gioca sui decimi di secondo e gli automatismi sono consolidati. Dovevamo prenderci questo rischio, questo è un gioco dove bisogna rischiare“.

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