28 Dicembre 2022

MotoGP, Fabio Quartararo: “Yamaha meno competitiva senza Vinales”

Fabio Quartararo analizza la stagione MotoGP 2021: i ritardi della Yamaha M1, i progressi Ducati, l'addio di Maverick Vinales.

MotoGP, Fabio Quartararo

Fabio Quartararo ha perso il titolo di campione del mondo contro Pecco Bagnaia. Ha visto scivolarsi via dalle mani il trono MotoGP non tanto per una differenza di talento, quando per un gap tecnico. A perdere è stata soprattutto la Yamaha M1 contro la Desmosedici GP22, senza nulla togliere al talento piemontese che ha sfruttato al meglio le sue armi disponibili. La battaglia iridata si è conclusa solo all’ultimo round di Valencia, con 17 punti di distacco. Una sconfitta che adesso rivendica una rivincita.

Inizio di stagione MotoGP in discesa

Dall’inizio del Mondiale 2022 Fabio Quartararo aveva intuito che sarebbe stata difficile, dopo un inverno di errori da parte degli ingegneri. Altra delusione è la mancanza di aggiornamenti utili a stagione MotoGP in corso, ad eccezione di un forcellone. Anche per questo motivo ha posticipato il rinnovo di contratto, con una firma che sembrava sempre più lontana. Fino a quando l’annuncio dell’addio Suzuki ha squilibrato i giochi di mercato e il pilota di Nizza ha ritenuto opportuno restare con Yamaha. Dopo il 9° posto all’esordio in Qatar è arrivato un podio incoraggiante in Indonesia, sul bagnato. Prima vittoria a Portimao, quando il calendario ha fatto tappa in Europa, intanto Quartararo approfittava degli errori di Bagnaia e dei ritardi Ducati. Tutto era filato liscio fino al Sachsenring…

Seconda parte di stagione fatale

La caduta di Assen con annessa penalizzazione da scontare a Silverstone hanno rappresentato l’inizio della fase calante. Ma in realtà il campione della Yamaha già dalla preseason aveva intuito che qualcosa non andasse. “A causa del Covid lo sviluppo del motore si è fermato per 18 mesi. Mi aspettavo di avere qualcosa di nuovo per l’inizio dell’anno, pensavo che i giapponesi si fossero presi del tempo per prepararsi, per migliorare la nostra prestazione“. Invece a Losail ha visto omologare la specifica del motore 2021 per problemi di affidabilità sull’ultima evoluzione 2022. Il confronto con i diretti avversari ha fatto subito accendere un campanello d’allarme: sorpassare sui rettilinei era impossibile e quando la M1 non partiva in prima fila la pressione della gomma anteriore si surriscaldava facendo perdere aderenza.

Il gap con le Ducati

Per Fabio è stata fatale la seconda parte di campionato. “La Ducati ha firmato un finale di stagione incredibile. Invece noi non abbiamo fatto un solo passo avanti – spiega ‘El Diablo’ a Moto Revue Magazine -. L’unica cosa nuova che ho avuto per tutta la stagione è un forcellone”. Quartararo era costretto a guidare sempre al limite, così facendo ha compiuto anche degli errori che sono costati punti preziosi. Ma anche all’interno del box Yamaha qualcosa non ha funzionato: “In Giappone avremmo dovuto provare la gomma dura al mattino, in Thailandia abbiamo commesso un errore con la gomma anteriore e la pressione delle gomme“. Il vero test verità è stato il GP d’Italia chiuso sul podio alle spalle di Pecco. “Al Mugello tutti erano soddisfatti perché sono arrivato secondo. Ho avuto l’impressione che nessuno si rendesse conto del casino in cui ci trovavamo. Quando gli altri sono progrediti, noi siamo rimasti fermi“.

I compagni di box

Rispetto all’anno prima non solo la YZR-M1 non aveva fatto passi avanti sul motore, ma le Ducati avevano migliorato la percorrenza di curva e acquisito agilità nei cambi di direzioni. Proprio quelli che erano i suoi punti di forza fino a pochi mesi prima. “Pur sapendo di avere più potenziale di prima per vincere, la mia moto non me l’ha permesso“. Infine dai suoi compagni di marca, Franco Morbidelli e Andrea Dovizioso, non è arrivato il supporto necessario per progredire dal punto di vista tecnico. Fabio Quartararo si è ritrovato solo contro una folta schiera di Ducati difficilmente superabili. E sottolinea: “Da quando Maverick Vinales non è più nel team, la moto non è più competitiva“.

Foto: MotoGP.com

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