22 Dicembre 2020

MotoGP Esclusiva, Guy Coulon: “KTM, che progressi dal 2019 al 2020!” (parte 1)

Guy Coulon fa un bilancio della stagione MotoGP 2020. Sottolineando gli incredibili passi avanti KTM rispetto ad appena un anno fa... La prima parte dell'intervista.

guy coulon tech3 motogp

Guy Coulon ha concluso la stagione 2020 con una magnifica “tripletta” (pole position, giro più veloce e vittoria) a Portimão dopo un primo successo in Austria. Dopo 50 anni sui circuiti il fedele compagno di Hervé Poncharal ha deciso di alzare un po’ il piede. In questa prima parte dell’intervista ci parlerà della stagione MotoGP 2020, in maniera molto diretta.

Guy Coulon, l’anno scorso in questo stesso periodo ci hai parlato degli obiettivi del 2020. “Con Miguel, dovremmo essere sempre intorno al 12° posto. Ovvero piazzarci costantemente tra l’ottavo e il 15° posto, andando a punti in ogni gara. Lasciandoci alle spalle tanti bravi piloti e buone moto.” Con due vittorie per Tech3 e Miguel Oliveira, possiamo dire che sono stati ampiamente raggiunti…

“Sì, penso che abbiamo raggiunto gli obiettivi. Miguel è arrivato 9° in campionato, anche meglio del 12° posto che avevamo previsto. L’anno scorso abbiamo lottato per arrivare in zona punti, quest’anno volevamo esserci sempre. Ma questo è stato prima che testassimo la nuova moto. Non ne conoscevamo il potenziale, che si è rivelato ben più di quanto potessimo immaginare. Siamo in questa categoria da tanto tempo, quindi conosciamo più o meno i possibili tempi di sviluppo. In questo caso la progressione tra il 2019 e il 2020 è stata sproporzionata rispetto a quanto sperimentato negli ultimi 20 anni.”

Tuttavia, dall’esterno, non abbiamo visto quasi alcuna differenza tra le moto del 2019 e del 2020…

[Lungo silenzio] È perché raramente abbiamo rimosso la carenatura!” 

Senza svelare particolari segreti, possiamo sapere in quali aree la moto si è particolarmente evoluta?

Il motore era lo stesso, tranne che per un cambio nella gestione. Il modo di produrre il telaio invece è cambiato radicalmente. Ma è ancora d’acciaio, ed è ancora arancione, secondo le indicazioni del capo! Anche le sospensioni sono migliorate, pur essendo già buone, quindi passi avanti come ogni anno. Anche l’aerodinamica è migliorata. Durante la stagione non abbiamo dovuto toccare il motore, il telaio, il forcellone, l’aero, ecc. Nel corso di questa stagione, estremamente concentrata, abbiamo pensato alla gestione.

Non abbiamo cambiato il tipo di carena, né il motore, né il forcellone, né le sospensioni. È la stessa moto! Ma è ancora abbastanza nuova, ma ci sono sempre tante cose da scoprire. Abbiamo visto ad esempio che siamo sempre andati meglio nella seconda gara che nella prima, in caso di weekend doppi. Questo significa che non l’abbiamo sfruttata appieno, almeno nel primo GP. Ora capiamo di più la moto rispetto all’inizio della stagione. 

In pista, questo ha portato a miglioramenti in quali settori?

Per quanto riguarda il telaio, la moto ha fatto progressi in termini di peso. Ma è passata dall’essere significativamente sovrappeso a essere al di sotto del limite. Ora quindi serve zavorrarla perché il peso sia legale. Il secondo punto che avevamo chiesto è la velocità di esecuzione delle operazioni di regolazione. Da molto, molto lento a molto veloce! Prima c’erano molte operazioni di aggiustamento che non potevi fare durante un turno. Dovevi quindi aspettare fino alla fine della sessione per provare poi nella successiva. Ma le condizioni cambiano sempre un po’ ed è stato complicato. Ora, durante un debriefing col pilota di circa tre minuti, possiamo sistemare tutto. L’asse del forcellone, la colonna di direzione… Qualsiasi altra cosa tu voglia, tutto accade molto rapidamente. Invece di aspettare la sessione seguente, puoi migliorare per l’uscita successiva e hai subito la tua risposta. Questo era essenziale!

Gli ingegneri hanno lavorato molto bene proprio sulla moto: si ferma bene, gira bene, c’è trazione… Prima era tutto molto più fisico, era difficile cambiare direzione. Nel 2019 a volte abbiamo avuto difficoltà a finire le gare a causa dell’usura degli pneumatici. Quest’anno non abbiamo mai avuto problemi a finire le gare: un’usura ragionevole e controllata. Anche perché siamo riusciti ad adattarci abbastanza bene alle Michelin. Ma ci sono due cose da dire. Ci sono persone che dicono che “gli pneumatici Michelin non sono fatti per la nostra moto”. Il che è sbagliato poiché non sono fatti per nessuna moto. Sono come sono, quindi o dici “Non vanno bene per la nostra moto”, oppure “Dobbiamo adattare la nostra moto alle loro caratteristiche”. È quello che abbiamo fatto, come alcuni, e ciò che gli altri non hanno fatto bene o non hanno cercato di fare!

Nello specifico?

Ad esempio, beh, questa è un’altra area ma comunque collegata. Siamo arrivati ​​ad Aragón-1 e le quattro KTM non erano davvero competitive. Visto che avevano fatto bene nelle altre gare, avremmo potuto dire “Ah, questo non è un circuito per noi, questo non è un circuito per la KTM”! Invece, abbiamo sviluppato un piano di attacco, con Sebastian Risse, Mike Leitner e i quattro ingegneri capo, pensando a come fare meglio della prima settimana. Avevamo lunedì e martedì per pensarci. Abbiamo riflettuto e poi confrontato i nostri risultati: stavamo andando tutti nella stessa direzione, ma con idee leggermente diverse. Visto che abbiamo le stesse quattro moto, abbiamo deciso che questo o quel pilota avrebbe provato in questa direzione, che questo o quel pilota avrebbe provato una variante, ecc. Abbiamo raccolto i dati e analizzato ciò che stava andando meglio. Risultato? La settimana successiva, con stesse temperature, gomme, moto, piloti, avversari, siamo passati dal 16° al 5° o 6° posto, con le nostre due moto in top 5. Se avessimo detto “Il circuito non fa per noi”, saremmo rimasti intorno al 15° posto. 

Che tu non sappia come cavartela o non puoi, sì, ma pensare a gomme sono fatte per Ducati, per Yamaha, ecc. Non ci credo neanche per un istante! I pneumatici hanno le loro caratteristiche ed alcuni riescono a sfruttarle meglio di altri. Penso anche che siamo fortunati ad avere in KTM una stratega delle gomme eccezionalmente capace! In generale, prima della prima sessione, può già fare un pronostico sulle gomme che verranno utilizzate in gara: ha conoscenze ed informazioni sufficienti. A fine stagione poteva prevedere l’usura a sinistra ed a destra: a gara eravamo ad un niente dalle sue previsioni. Sapevamo quindi cosa scegliere e cosa no, e questo è importante. Ma non dirò il suo nome, non voglio che altri la contattino.

Foto: Dorna Sports

L’articolo originale su paddock-gp

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1 commento

  1. fabu ha detto:

    Nell’articolo originale dice “una” stratega delle gomme.