20 Gennaio 2023

MotoGP, Ducati vuole il bis: come migliorare la Desmosedici GP23

Ducati presenterà la Desmosedici GP23 lunedì 23 gennaio. Obiettivo titolo MotoGP-bis, il jolly sarà partire senza fare errori.

MotoGP, Pecco Bagnaia

Ducati partirà ancora da favorita nella prossima stagione MotoGP, quantomeno sul piano tecnico, come dimostrano i tre titoli mondiali costruttori negli ultimi tre anni. La Desmosedici GP22 ha chiuso l’anno con un netto vantaggio rispetto alle Honda, Aprilia, KTM e Yamaha e colmare questo divario in pochi mesi non sarà facile per nessuno. Solo il talento di un pilota (Fabio Quartararo? Marc Marquez?) può chiudere il gap, poi ci sono altri fattori come gli incidenti, la buona sorte e l’introduzione delle gare sprint.

Le previsioni sulla Ducati GP23

Lunedì 23 gennaio, a Madonna di Campiglio, la Ducati presenterà ufficialmente la squadra chiamata a difendere il trono iridato. Nella stessa occasione la Casa di Borgo Panigale presenterà anche il nuovo team Aruba con Alvaro Bautista (campione SBK) e Michael Rinaldi. L’attenzione sarà puntata soprattutto sulla grafica della nuova GP23, perché per vederla in azione dovremo aspettare il test di Sepang del 10-12 febbraio. L’11-12 marzo ultimi giorni di preseason MotoGP a Portimao, probabilmente sarà in quella occasione che vedremo le principali novità della Rossa. Se non addirittura al primo Gran Premio, in modo tale da evitare che la concorrenza “scopiazzi” le trovate aerodinamiche e che vadano al vento mesi di studio in galleria.

Difficile, o paradossalmente facile, immaginare che Ducati sarà. Gli ingegneri in questi mesi hanno lavorato per aggiungere qualche cavallo in più, senza però perdere in guidabilità. All’inizio del 2022 Pecco Bagnaia, Jack Miller e gli altri piloti con moto factory hanno pagato lo scotto di un V4 troppo aggressivo che non riusciva a scaricare a terra tutta la potenza. Una volta calibrato il giusto equilibrio la Desmo #63 ha spiccato il volo verso il titolo MotoGP. Negli ultimi anni i tecnici hanno fatto grandi passi avanti con gli abbassatori. L’holeshot anteriore in movimento è stato vietato, quindi si ottimizzerà quello posteriore, anche per migliorare la partenza, sempre più cruciale con l’ingresso delle sprint race. Piccoli dettagli senza rivoluzioni, perché bisogna partire subito forte e senza intoppi. Rispetto al 2022 sarà questa la carta vincente.

Dall’Igna & co. inseguono il titolo MotoGP-bis

Non basta la perfezione tecnica per ambire al Mondiale, ma anche un pilota veloce, ambizioso, concentrato, impeccabile. Ducati nel 2023 può contare su Pecco Bagnaia campione del mondo e su Enea Bastianini, 3° classificato con la moto non ufficiale del team Gresini Racing. Per Gigi Dall’Igna non sarà un compito facile gestirli entrambi, perché ci saranno sicuramente i momenti di tensione dove le scintille scoccheranno e se troveranno paglia intorno c’è il rischio incendio. “Non posso assumere il ruolo di padre per i piloti. Prima di tutto, devo offrire loro la migliore soluzione tecnica possibile“, ha spiegato il direttore generale a Speedweek.com. “Non possono dare l’impressione che io stia cercando di favorire un pilota… Questa è una parte importante del mio lavoro con i piloti. E ovviamente cerco di motivarli nel miglior modo possibile“.

Molte volte si sente parlare della “moto di Gigi Dall’Igna”, in realtà un capolavoro tecnico del genere nasconde l’impegno di decine e decine di persone, la maggior parte lavora in fabbrica e non appare ai box. “Sono orgoglioso di queste persone, è un onore gestirle, e poi ovviamente orgoglioso della nostra moto. È un concentrato di tutto ciò che abbiamo realizzato negli ultimi otto anni. Sono stati otto anni di intenso lavoro… E’ difficile separare il valore della moto dal valore del pilota o della squadra. Abbiamo vinto tutti… Non mi interessa parlare di avere la moto migliore“. Vincere è stato come scrivere la storia, ma ripetersi potrebbe essere un’impresa leggendaria.

Foto: Motogp.com

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