20 Gennaio 2023

MotoGP in salute: alcol test ai piloti nei weekend, stretta FIM sulle concussion

Novità 2023 in MotoGP: i piloti dovranno sottoporsi a test di verifica del tasso alcolemico. Monitorati con maggiore attenzione i casi di commozione cerebrale. Tutte le novità nel dettaglio

MotoGP in salute: alcol test ai piloti nei weekend, stretta FIM sulle concussion

Aspettando i primi test ufficiali di Sepang, al fine di tenere viva l’attenzione sulla MotoGP si parla un po’ di tutto. Teorie, supposizioni, chiacchiericcio, tanto “bla bla bla“. In determinate circostanze, come in questo caso, sarebbe opportuno parlare di migliorie apportate nel circus del Motomondiale. Se il dibattito collettivo verte sulla (divisiva) introduzione della Sprint Race, quest’anno verranno attuate due novità non di poco conto. Concettualmente, all’insegna del claim “Per la salute dei piloti“. Nello specifico, un po’ inaspettatamente, si effettueranno dei test del tasso alcolemico ai piloti nel corso dei weekend di gara, ma non solo. Ben più importante e significativa la stretta voluta dalla FIM inerente i casi di “concussion” (commozione cerebrale). Un’azione tardiva, ma di certo necessaria e ben accolta da tutti.

IN MOTOGP INTRODOTTI GLI ALCOL TEST

Dicevamo. A partire da quest’anno, nel corso dei weekend di gara del Motomondiale verranno effettuati alcol-test ai piloti. Ebbene sì: trattasi di una novità, in quanto vigeva un palese “vuoto” nel regolamento sportivo in materia. Fa un po’ specie pensare che alla Asama Highlands Race del 1955, la prima competizione motociclistica di rilievo del Sol Levante, le regole prevedevano la squalifica dei piloti trovati in stato di ebbrezza al termine della contesa. Tutto questo ben 68 anni or sono. Adesso ci siamo arrivati anche nel Motomondiale..

IN COSA CONSISTERANNO?

La procedura sarà analoga ai test anti-doping introdotti ormai da diverse stagioni a questa parte. In ogni singolo round previsto dal calendario verranno sorteggiati 3 piloti (non necessariamente della MotoGP) o, a discrezione, convocati determinati profili a discrezione dei commissari. I piloti saranno sottoposti a test del respiro e/o analisi del sangue, rendendosi disponibile alla convocazione nel periodo compreso tra le 12 ore antecedenti la disputa dell’inaugurale sessione di prove libere ed i 30 minuti successivi la conclusione della gara. Ah, sì, chiaro: ovviamente è previsto che sorseggiare il Prosecco sul podio per i primi 3 classificati non rappresenterà una violazione in tal senso. In quel caso si sarà ampiamente giustificati.

PREVISTA ANCHE LA SQUALIFICA!

La violazione consisterà nel superare un tasso alcolemico di 0,10 g/l. Bassissimo, considerando che, nel nostro Bel Paese, “l’alcolemia è considerata nella norma se risulta inferiore a 0,50 g/l” e “un tasso alcolemico superiore ai 0,30 g/l determina sempre alterazioni del comportamento“. Insomma, ai piloti non verrà concesso nulla, anche perché le sanzioni saranno esemplari: immediata esclusione dal weekend di gara in corso di svolgimento e prevista persino la possibilità di più Gran Premi di squalifica.

PROTOCOLLO SULLE CONCUSSION IN MOTOGP

Ancor prima del caso Hamlin nel Football americano, la FIM (Federazione Motociclistica Internazionale) aveva previsto un protocollo sulle cosiddette concussion (commozioni cerebrali) che attuerà nella stagione 2023 del Motomondiale. Trattasi dello SCAT5, quinta versione del “Sport Concussion Assessment Tool“, strumento standardizzato ed unificato in vari sport (adottato dalle principali federazioni) per la valutazione delle commozioni cerebrali. I medici di gara dovranno attuarlo in ogni caso sospetto, scongiurando di conseguenza il riproporsi di alcuni discussi episodi registratisi di recente. Chiedete a Raul Fernandez, lasciato libero di risalire in sella nei Test di Buriram dopo una spaventosa caduta, ma in evidente stato confusionale.

Jonathan Rea la splendida biografia: “In Testa” disponibile su Amazon

Lascia un commento