30 Novembre 2022

MotoGP, Ducati seccata sul FRHD: “Proibire era più facile”

All'inizio della stagione MotoGP 2022 Ducati ha dovuto subire il colpo in sede MSMA. Il commento di Davide Barana sul ride height device.

MotoGP, Davide Barana

La stagione 2022 di MotoGP non sembrava iniziata sotto una buona stella per Ducati. Gli ingegneri guidati da Gigi Dall’Igna avevano portato nella preseason in Malesia e Indonesia il nuovo ride height device, l’abbassatore anteriore finalizzato ad abbassare il baricentro della moto in uscita di curva per migliorare l’accelerazione. Il dispositivo avrebbe garantito una maggiore velocità in percorrenza facendo intervenire meno l’elettronica della Desmosedici GP22, ma i costruttori rivali hanno fatto quadrato per bandirlo in sede MSMA dal 2023.

Tutti contro Ducati e il FRHD

A portare avanti il progetto abbassatore ci ha pensato Johann Zarco del team Pramac, prima di metterlo definitivamente in archivio. Gli uomini di Borgo Panigale hanno dovuto metabolizzare il colpo durante il primo weekend in Qatar, potendo preservare il sistema holeshot anteriore per la partenza e quello posteriore in movimento. Qualcosa di molto simile era successo ai tempi delle winglets, quando Honda si fece capofila nel vietare le alette aerodinamiche paventando motivi di sicurezza. Una decisione che Ducati ha poi raggirato con le carene aerodinamiche che hanno fatto scuola tra gli altri produttori. Il direttore tecnico della Honda Takeo Yokoyama spiega il motivo del suo no al FRHD con questioni commerciali. “Non entrerà mai nella produzione di serie, ecco perché abbiamo votato a favore del divieto proposto dall’organizzatore“.

Il voto all’unanimità in MotoGP…

Massimo Rivola, a.d. Aprilia, sarebbe favorevole al divieto di tutti gli abbassatori, “perché non entreranno mai in produzione di serie“. Servono però in MotoGP, per ridurre la tendenza all’impennata perché abbassando il baricentro si mette più potenza a terra e aumenta la velocità. Ma per vietare ogni tipo di holeshot servirebbe il consenso di tutte le Case e Ducati non è per nulla intenzionata ad accontentare i rivali. Le regole tecniche resteranno invariate fino al 2026, salvo voti all’unanimità… Il direttore tecnico Ducati Davide Barana non ha ben digerito la mossa in MSMA ad inizio stagione. “Se penso a questa storia, non è stato un bel segno di correttezza. Invece di sviluppare la moto, è più facile proibire ciò che ha un solo costruttore. Questo è il mio punto di vista“.

Foto: MotoGP.com

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