2 Agosto 2022

MotoGP, Dovizioso sui team factory: “Più soldi, viaggi e ospitalità”

Andre Dovizioso sta per chiudere la sua carriera in MotoGP. L'alfiere del team Yamaha RNF parla di team factory e satellite.

MotoGP, Andrea Dovizioso

Per Andrea Dovizioso inizia la prima delle sue ultime nove gare in classe MotoGP. Dopo una carriera di oltre venti anni il 36enne forlivese ha deciso di appendere il casco al chiodo, ma continuerà a dedicarsi ad altri progetti legati alle due ruote, in particolare al motocross. La speranza è di chiudere nel migliore dei modi dopo un inizio di Mondiale deludente, in cui ha raccolto appena 10 punti.

Il finale di carriera in MotoGP

Non poteva esserci modo peggiore per chiudere la sua eccellente carriera che lo ha portato a vincere un titolo iridato nella classe 125cc nel 2004 e a confermarsi per tre volte vice campione del mondo MotoGP, alle spalle di un Marc Marquez che viveva i suoi anni migliori. Da Silverstone a Valencia l’obiettivo è mettere a segno delle gare che possano rendere onore al talento italiano che è stato punto di riferimento per molti. E che ha fatto sognare milioni di tifosi con le sue scorribande insieme al rivale catalano della Honda.

A fine anno si chiude anche il rapporto tra il team satellite RNF e la Yamaha. Dal prossimo anno, più precisamente dal test Irta di Valencia a novembre, la squadra di Razlan Razali adotterà le Aprilia RS-GP e ha deciso di rinnovare totalmente la line-up piloti, stavolta puntando su un giovane pilota, non proprio alle prime armi, come Raul Fernandez e il più esperto Miguel Oliveira che con la KTM ha vinto quattro GP.

Team factory e team satellite

Per il ‘Dovi’ sarà un addio con un team satellite, sebbene oggi le differenze dai team factory siano molto sottili. “Se la Factory crede in te, può darti esattamente le stesse cose [dei piloti ufficiali]”, ha detto Andrea Dovizioso a Crash.net. “La differenza, se sei in un team Factory, è solo che hai più soldi per fare quello che vuoi, viaggi, ospitalità e cose del genere. Perché se le specifiche della moto sono le stesse e se hai il supporto di fabbrica, gli ingegneri sono gli stessi. Gli ingegneri partecipano alle stesse riunioni e fanno tutto insieme“. Rilevante, invece, il ruolo del capotecnico che dovrebbe avere “esperienza con l’azienda per gestire tutti i dettagli… Se la Factory crede in te, può darti esattamente le stesse cose [dei piloti ufficiali]”.

Diverso il problema che attualmente Andrea Dovizioso vive con la Yamaha e la moto ufficiale. Nulla a che fare con il minor supporto tecnico da parte della Casa di Iwata, ma semplicemente il suo stile di guida non si adatta a questa YZR-M1. Una problematica che vive anche Franco Morbidelli, legato alla Casa giapponese fino al termine della stagione MotoGP 2023. “Non ho nessun problema con Yamaha“, ha chiarito il veterano della MotoGP. “Penso che possa fare qualcosa di meglio sulla moto, ma non si tratta di me, per essere chiari”.

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