7 Luglio 2022

MotoGP, Dovizioso e l’ultima esperienza Yamaha: “E’ stato un grande shock”

Andrea Dovizioso corre la sua ultima stagione in MotoGP: Yamaha era uno dei suoi sogni nel cassetto, ma si è trasformata in un incubo.

MotoGP, Andrea Dovizioso

La pausa estiva della MotoGP è un po’ il giro di boa professionale di Andrea Dovizioso. A fine stagione il 36enne forlivese appenderà il casco al chiodo, ma solo per modo di dire, perché si dedicherà ad altri interessanti progetti sul motocross. L’avventura mondiale non sta finendo nel modo migliore per il pilota del team Yamaha RNF, impossibile adattarsi alla stessa YZR-M1 che sta portando Fabio Quartararo verso il suo secondo titolo iridato. Ha debuttato lo scorso anno a Misano-1, al fianco di Valentino Rossi, dopo mezza stagione sabbatica, ma da subito ha compreso che la strada sarebbe stata tutta in salita.

Lo shock di Dovizioso

Nessun test privato con la Yamaha M1, Dovizioso si è fidato della nomea Yamaha di essere una moto agile e facile da guidare. Ma nessuno si era accorto che il prototipo di Iwata si stava adattando progressivamente allo stile di Fabio Quartararo. Quando il veterano della MotoGP ha provato a richiedere delle modifiche gli è stato risposto picche, a dettare lo sviluppo è il campione francese e le sue richieste andavano in un’altra direzione rispetto a quelle avanzate dal ‘Dovi’. “Non mi aspettavo questa situazione. Da subito ho notato alcune cose buone, ma anche grossi limiti in alcune aree. Se non ti aspetti una cosa del genere, allora è un grande shock. Quando provi a cambiare qualcosa e non sei in grado di farlo, diventa molto difficile“.

La Yamaha della stagione MotoGP 2012

Cambiare il proprio stile di guida non è un’impresa possibile per un pilota che corre la sua 15esima stagione in MotoGP. E per tre anni di fila si è confermato vicecampione del mondo alle spalle del Marc Marquez degli anni d’oro. Prima del ritorno in pista aveva svolto alcuni test privati con l’Aprilia RS-GP, poi la vicenda Yamaha-Vinales ha liberato la sella di una M1 nella squadra privata. “Volevo correre per il team factory dopo il 2012 ma non ho avuto questa possibilità… Correre con una Yamaha ufficiale è qualcosa che ho sempre desiderato nella mia carriera“, afferma Andrea Dovizioso a Speedweek.com. “Nel 2012 dovevo guidare la moto così com’era. Non ho vinto il titolo, ma siamo stati competitivi e siamo saliti spesso sul podio. Ho pensato che con più esperienza potevo essere più veloce. Quando fai questa esperienza tutto cambia, è normale. Nessuno può prevedere tutto. Ci sono molte ragioni per quello che sta accadendo quest’anno, è deludente“.

Yamaha concentrata su Quartararo

Negli ultimi anni la MotoGP è cambiata sensibilmente e Andrea Dovizioso non ha saputo adattarsi a certe situazioni, come il nuovo pneumatico che Michelin ha introdotto nel 2020. Il forlivese si sente deluso da se stesso più che dalla Yamaha, d’altronde la M1 è la moto campione in carica e leader di questo campionato. Non ci sono alibi e cambiare quel microchip nella testa, per guidare in maniera differente, non è possibile. “Il mio rapporto con l’azienda è molto buono. Ho partecipato ad alcuni incontri con loro, posso capire la situazione con Fabio… Ho cercato di spiegare perché Fabio è dove si trova. Inoltre, ho cercato di chiarire che Fabio potrebbe trarre vantaggio se riusciamo a migliorare alcune aree. Sono stato contento degli incontri, ma purtroppo non è cambiato nulla. Non ho avuto la possibilità di lavorare su grandi cose… Ma li capisco“.

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