25 Aprile 2022

MotoGP, Dovizioso spera in Forcada: “Se imiti Quartararo è finita”

Andrea Dovizioso 11° nel week-end di MotoGP a Portimao. Imitare lo stile di guida di Fabio Quartararo sembra la soluzione peggiore.

MotoGP, Andrea Dovizioso

Andrea Dovizioso chiude il round di MotoGP a Portimao con l’11° posto, il suo miglior risultato in sella alla Yamaha da quando ha esordito a Misano lo scorso settembre. Manca ancora il bersaglio della top-10 e può beneficiare delle molte cadute per avvicinarsi, ma non è certamente la prestazione che si aspettano nel box RNF. Come ad Austin sono 29 i secondi di distacco dal vincitore, il forlivese perde in media oltre un secondo a giro rispetto ai migliori. Stavolta non ci sono alibi tecnici, dal momento che a vincere è il compagno di marca Fabio Quartararo.

Il confronto Dovizioso-Quartararo

Durante il week-end dell’Algarve si è acceso il dibattito interno alla Casa di Iwata sul vero nodo del problema: la mancanza di velocità massima, come prescritto da Quartararo, o la mancanza di grip al posteriore, come suggerito da Andrea Dovizioso. Tesi che potrebbero sembrare complementari in base allo stile di guida diverso fra i due piloti, ma il campione in carica della MotoGP ha ribadito ancora una volta che la YZR-M1 è una “moto fantastica” e che necessita solo di cavalli in più per il quattro cilindri in linea. Il 36enne forlivese continua a balbettare su questo prototipo, si erge a collaudatore di esperienza per il costruttore giapponese, ma difficilmente arriveranno grandi aggiornamenti a brevi.

Lo stile di Quartararo con la Yamaha MotoGP

A Jerez potrebbe debuttare un nuovo forcellone, ma non sarà la soluzione ai problemi. Non resta che studiare i dati e lo stile di Fabio Quartararo per provare a migliorarsi nel breve periodo. “Fabio fa sicuramente la differenza. È facile per lui, per così dire, guidare la moto a questo livello – spiega Dovizioso nel debriefing post gara -. Riesce anche a mettersi in una buona posizione per la gara perché parte sempre dalle prime due file. Sono molti i secondi alla fine della gara, indipendentemente dal ritmo. E quando ha la possibilità di percorrere quelle strane linee che solo lui riesce a fare, può davvero trarre vantaggio dalla moto“. Ma guai a pensare di imitarlo: “Guida in un modo completamente diverso. Se provi a copiarlo, sei nei guai. Se perdi un secondo, non è questione di dettagli. Parliamo di cose più importanti. Fabio frena molto tardi e molto lontano, obliquamente, poi lascia girare e regola la velocità a metà curva. È qui che fa la differenza“.

L’iter di Andrea Dovizioso

Nessuno come Quartararo, la Yamaha sembra o è Fabio-dipendente. “Riesce a dare pochissima importanza agli aspetti negativi e allo stesso tempo a sfruttare pienamente i lati positivi, ovvero la fase di frenata, il comportamento di sterzo e la velocità in curva“. Da qui a breve Andrea Dovizioso riuscirà ad avvicinarsi alle prestazioni del campione MotoGP? “Il mio passo a fine gara non era male. Il punto negativo è che nella prima parte di gara, quando hai più grip, non riesco ad essere più veloce. Per questo non sono veloce nelle prove e ad inizio gara. Inoltre quando parti da dietro perdi dieci secondi in quattro giri… Quando guardo il risultato e la mia velocità, non posso essere felice. Ma è meglio non attribuirgli troppa importanza. L’unica cosa che possiamo fare è cercare di trovare qualcosa con i dati e con Ramon Forcada“.

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