13 Febbraio 2023

MotoGP, Davide Tardozzi frena: “Siamo ancora lontani, Portimao decisiva”

Il Test MotoGP di Sepang si chiude con Ducati al comando, ma il team manager Davide Tardozzi frena gli entusiasmi: Portimao test decisivo.

MotoGP, Enea Bastianini

Pecco Bagnaia, Enea Bastianini, gli ingegneri di Borgo Panigale stanno forgiando la nuova Ducati Desmosedici GP23. Serviranno ancora alcuni chilometri in pista prima di farla splendere di nuova luce, ma il test MotoGP di Sepang ha confermato che la Rossa resta la moto da battere. Nuove configurazioni aerodinamiche, una nuova specifica di motore, alcune soluzioni tecniche e di ciclistica… Ma non possiamo escludere che l’11-12 marzo in Portogallo vedremo spuntare qualche coniglio dal cilindro.

Ducati work in progress

In Ducati non avevano nessuna necessità di stravolgere il progetto vincente del 2022. Lo sviluppo doveva certamente andare avanti a piccoli passi, probabilmente la vera novità sta nel motore dopo gli errori della preseason precedente. Un anno fa Pecco Bagnaia era costretto a scegliere un V4 ibrido 2021-2022, mentre il team Pramac adottava l’ultima specifica. Stavolta si rema in un’unica direzione, ma ci sono alcuni dettagli da ridefinire, soprattutto l’erogazione del gas. Fino a domenica mattina appariva come un problema insormontabile, nel pomeriggio del day-3 il campione MotoGP ha trovato la regolazione che serviva e l’ha suggerita anche ad Enea Bastianini. “Il lavoro principale è stato sull’elettronica perché eravamo lontani dalle soluzioni che piacevano a noi. E’ stato fantastico avere trovato la quadra prima che iniziasse a piovere“.

I feedback di Bagnaia e Bastianini

Non è ancora la Ducati “dream” che Enea e Pecco desiderano. Nel prossimo test Irta di due giorni occorre affinare ulteriormente la Desmosedici GP23 prima di dare fiato alle trombe in campionato. “L’unica cosa che manca è la maneggevolezza – ha aggiunto il pilota di Chivasso -. Sotto questo aspetto, la moto 2022 era un po’ più semplice. Questa moto è più aggressiva e nervosa, ma su quella possiamo lavorare a Portimao, perché è una pista in cui la manovrabilità è molto importante“. Buona l’intesa con il neo arrivato compagno di box, sono ragazzi intelligenti e sanno che la collaborazione è fondamentale in questa fase prestagionale. “Gli ingeneri sono stati rapidissimi, hanno subito capito qual era il punto dove facevamo maggiormente la differenza con la moto vecchia e nel pomeriggio abbiamo fatto un bello step. Con l’erogazione non siamo ancora ai livelli dell’anno scorso“, ha chiarito il ‘Bestia’.

Il commento del team manager

Primi sorrisi ai box Ducati, ma il team manager Davide Tardozzi non può ritenersi ancora soddisfatto. “Voto 6+. La concorrenza è molto attiva nel fare innovazione, i nostri avversari hanno lavorato molto – ha dichiarato a Sky Sport MotoGP -. Noi abbiamo fatto un piccolo sviluppo della Ducati 2022, ma siamo ancora lontani dall’essere contenti. Abbiamo fatto dei passi avanti, ci sono ancora alcune cose che non piacciono a Pecco ed Enea. Abbiamo ancora un test a Portimao e sarà lì che decideremo la moto definitiva“.

Alla vigilia si diceva che sarebbero volate scintille tra Bagnaia e Bastianini, invece finora l’armonia regna padrona e c’è massima intesa. “Sull’integrazione nel team il voto è 10, Enea è stato bravo e Pecco ha agevolato questo inserimento. Da questo punto di vista siamo contentissimi – ha aggiunto Tardozzi -. Sulla moto c’è ancora qualcosa da sviluppare, a Borgo Panigale gli ingegneri hanno sempre qualcosa nei cassetti, è un qualcosa che ancora mi sorprende… Sull’aerodinamica c’è qualcosa che non piace e vedremo di metterla a posto per Portimao“.

Corsa al titolo MotoGP ’23

Aprilia e Yamaha sembrano essersi avvicinati alla Ducati, ma saranno soltanto i weekend di gara a confermare o smentire questa impressione. “Aprilia si sta confermando con l’ottimo lavoro fatto sulla moto dell’anno scorso, hanno fatto un grandissimo salto in avanti. Sono stati molto bravi a rifinire al meglio la moto 2023, quindi complimenti a loro. Yamaha ha un campione nel mondo negli ultimi due anni, non ci sono dubbi. Sicuramente hanno conquistato più velocità massima e per farlo si deve cambiare qualcosa all’interno del motore. Bisogna vedere se ha solo migliorato le prestazioni del motore – ha concluso il team manager – o ha creato altri problemi. E questo lo sanno soltanto loro“.

Foto di Valter Magatti

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