3 Ottobre 2022

MotoGP, Danilo Petrucci cuor di leone: “Non sono ultimo. Il bis? Vedremo…”

Danilo Petrucci chiude 20° il GP della Thailandia 2022 di MotoGP. Ringrazia Suzuki per la chiamata e sogna Phillip Island.

MotoGP, Danilo Petrucci

Danilo Petrucci chiude il tour de force dopo essere volato dagli USA alla Thailandia per partecipare ad un weekend di MotoGP in sella alla Suzuki GSX-RR. Finita l’ultima gara del MotoAmerica si è messo subito in viaggio verso il Chang Circuit ed ora ritornerà in Italia dopo una lunga esperienza tra la Dakar e la Superbike americana. Non è stato facile ritornare su un prototipo MotoGP ed essere competitivi, ha sfruttato la pioggia per compiere qualche giro ad alto livello, pur dovendo fare i conti con i limiti imposti dalla classe regina.

La pioggia non aiuta Petrux

Alla vigilia del GP della Thailandia sperava nella pioggia per ottenere un risultato discreto, ma è arrivata all’improvviso poco prima della gara. Danilo Petrucci non ha avuto modo di provare con le gomme rain e si è ritrovato catapultato in uno scenario complicato. E con una moto diametralmente opposta alla Ducati Desmosedici che aveva guidato per sei stagioni. “Speravo nell’acqua, ma speravo di fare almeno un warm-up sul bagnato. Partire così ad occhi chiusi…“, ha commentato il pilota ternano. “Quando c’era l’acqua all’inizio ho passato, ripassavo con gli ultimi. Poi ha iniziato ad asciugarsi e si è gonfiata la gomma anteriore, è stato difficile arrivare alla fine. Però non sono ultimo, ne ho lasciati dietro due o tre (Binder, Nagashima, Marini ndr). Se era asciutto dovevo fare il cambio polmoni a metà gara, il flag to flag ai polmoni… Poi non c’era neppure una buca sulla pista (ride, ndr)”.

Petrux in affanno con la MotoGP

La presenza di Petrux è un successo al di là del risultato finale. Al termine dei 25 giri della tappa al Buriram ha concluso ventesimo, mettendosi alle spalle alcuni rivali. “Ritornare in MotoGP è tosta anche se ho corso in altre discipline quest’anno. La MotoGP ha un’intensità impressionante, è una moto spaziale, frena in maniera bestiale, accelera che ti devi tenere fortissimo. E’ stato difficilissimo in questo weekend, salire su una moto che non ho mai visto e opposta a quella che ho sempre guidato. Il team è stato fantastico, sono un pilota atipico e molto grande, anche per loro è stata una sfida… Se era asciutto potevamo stare più vicini“. Ricorderà a lungo questo 2022… “Undici mesi fa smettevo di correre la MotoGP, nove mesi fa stavo alla Dakar, l’altroieri ero in America. Non mi sembrava vero di essere sulla griglia con Suzuki“.

Arrivederci a Phillip Island…?

Per essere competitivi in Top Class serve un allenamento su misura, ben diversa da quella necessaria per le Superbike, dove le gare sono decisamente più corte e meno intensive. “Questa moto richiede molto, stamattina mi sono svegliato tutto fasciato, ci vuole una preparazione impressionante per guidarle e tirare fuori gli ultimi due o tre decimi“. Nel GP d’Australia, fra meno di due settimane, potremo rivedere Danilo Petrucci o ritornerà Joan Mir? “Martedì o mercoledì sapremo come sta la caviglia di Joan Mir. Per adesso lascio le tute del team qui… Ora vado in vacanza, sono due anni che vorrei andarci. Ritorno a casa mia a Terni, non ricordo da quanto tempo ci manco“.

Lascia un commento