22 Giugno 2023

MotoGP, crisi Yamaha: Meregalli confessa tutti i problemi

Meregalli spiega cosa non sta funzionando alla Yamaha, che comunque punta ancora sul progetto MotoGP e non pensa a un ritiro.

Meregalli Quartararo Yamaha MotoGP

Yamaha, come Honda, sta passando un momento molto difficile in MotoGP. Il progetto tecnico 2022 è un fallimento e Fabio Quartararo non può più nascondere i difetti della M1 con il suo grande talento. Se fino allo scorso anno era in grado di farlo, con la moto attuale è diventato complicato perché oggi pregio del passato è scomparso.

Come abbiamo sottolineato più volte, almeno fino al 2019 il prototipo di Iwata era il più facile da guidare. Praticamente ogni pilota che ci saliva era in grado di raggiungere un buon livello di competitività in tempi brevi. Lo stesso Quartararo al debutto sorprese tutti. Poi qualcosa è cambiato, costringendo il francese a guidare in maniera più aggressiva. E se nel 2021 le cose hanno funzionato, consentendo anche la vittoria del titolo MotoGP, successivamente sono stati commessi degli errori e si è arrivati al drammatico scenario attuale.

MotoGP, Meregalli commenta la situazione Yamaha

Massimo Meregalli ha ammesso che c’è molta delusione per come stanno andando le cose in questo campionato MotoGP 2023: “L’inizio di stagione è stato completamente diverso da come ce lo aspettavamo – ha detto a Marcaperché avevamo fatto dei buoni test invernali. Eravamo soddisfatti del lavoro fatto in Giappone. Ma abbiamo imparato, non avendo esperienza con l’aerodinamica che non basta migliorare carico e velocità. Bisogna saper far girare la moto“.

La M1 non girava in curva, un grosso problema, e il team manager Yamaha ammette che è stata presa una decisione non prevista: “Quando abbiamo dovuto omologare il primo pacchetto aerodinamico, abbiamo dovuto perdere un po’ di velocità massima e tornare al 2021 per avere un po’ di manovrabilità. È stato deludente. Avevamo altri obiettivi. Non serve parlare di crisi, probabilmente abbiamo riorientato lo sviluppo in una direzione non giusta e stiamo pagando la poca esperienza con l’aerodinamica. Gli altri hanno iniziato prima, noi siamo in ritardo“.

Servono cambiamenti, sennò Quartararo andrà via

Meregalli ha ribadito che l’aerodinamica è un settore nel quale la casa di Iwata è in ritardo, serve fare passi avanti significativi per ridurre il gap da Ducati e non solo. Ovviamente, non si può pensare di vincere il titolo MotoGP 2023: “Non possiamo nascondere l’evidenza – ha ammesso – perché stiamo cercando di minimizzare i danni e di imparare dagli errori. Sicuramente non siamo nelle condizioni per lottare per il Mondiale. Probabilmente arriverà un nuovo pacchetto aerodinamico a Silverstone. Abbiamo chiesto anche un upgrade prestazionale del motore“.

Yamaha in questi mesi ha portato degli aggiornamenti, ma Quartararo ha dichiarato che nessuno ha funzionato. Un brutto segnale. Meregalli spera che le cose cambino: “Dobbiamo fare uno step per cambiare metodo di lavoro. Si dice che i giapponesi siano conservatori, ma noi stiamo lavorando. Abbiamo una base in Italia e ingegneri europei. Va unito il metodo giapponese con quello europeo per avere un vantaggio. Spero che presto si vedranno i risultati“.

Yamaha punta ancora sulla MotoGP

Vedendo come sta andando la Yamaha, c’è chi pensa che potrebbe lasciare la MotoGP nei prossimi anni. Il contratto con Dorna Sports scade nel 2026, però il caso Suzuki insegna che non bisogna mai dare nulla per scontato.

Ma Meregalli si sente di smentire ogni ipotesi di addio della casa di Iwata: “Non c’è il minimo segnale che Yamaha possa andarsene. Stiamo già parlando del regolamento 2027 e abbiamo accordi con la Dorna“. L’interesse verso la top class c’è ancora, però Quartararo vuole risposte concrete quanto prima.

Foto: Yamaha Racing

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