4 Aprile 2023

MotoGP da cambiare, Bradl lancia l’allarme: “Raggiunto il limite umano”

Bradl ritiene che in MotoGP ci siano delle cose da modificare per agevolare i piloti, che oggi si ritrovano in una condizione non semplice.

Stefan Bradl MotoGP

La MotoGP sta andando nella giusta direzione per il futuro? Sono in molti a interrogarsi su questo. Ci sono diversi aspetti che sono al centro della discussione negli ultimi anni. Dorna Sports vuole cercare di far crescere questo sport, anche a costo di prendere delle decisioni magari “impopolari”.

Gara Sprint, sicurezza e penalità

Il tema più recente è quello della sprint race, che Carmelo Ezpeleta ha detto di aver voluto copiare dalla F1 per rendere ancora più interessanti e spettacolari i gran premi. L’obiettivo è quello di attirare maggiore pubblico nei weekend. Questo format non è stato accolto bene da tutti. Qualcuno, ad esempio Fabio Quartararo, lo ha contestato spiegando che adesso ci sono più rischi per i piloti. Nella gara breve tutti spingono dall’inizio, non c’è granché da gestire, e quindi può diventare più pericoloso.

Abbiamo già visto incidenti e contatti nei primi due GP, non solo nelle sprint, con annesse discussioni. Qualche pilota ha subito delle penalità e altri no. Questo è un ulteriore argomento del dibattito, perché talvolta non si capisce la linea dello Stewards Panel. Lo stesso Quartararo domenica si è lamentato dopo che Nakagami lo ha toccato e fatto finire in ultima posizione.

Stefan Bradl commenta la MotoGP di oggi

Stefan Bradl è un veterano del Motomondiale e, anche se da anni è “solo” collaudatore Honda e corre poche gare, ha un quadro chiaro della situazione: “Gli steward hanno un compito difficile – riporta Speedweek – e a volte è esagerato che ogni piccola cosa finisca sotto inchiesta. Quando punisci e quando no? A volte non comprendo il sistema delle penalità. Non c’è un regolamento preciso. Solo nel debriefing del giovedì vengono indicate le sanzioni da infliggere per guida irresponsabile. Se lasci che tutti guidino come vogliono, ci saranno più incidenti. Nelle qualifiche e nella sprint tutti rischiano al 110%“.

Bradl ritiene che sia complicato per i piloti poter continuare così e spiega il motivo: “Si dovrebbe cercare di mantenere la traiettoria perfetta, prestare attenzione e attivare i dispositivi al momento corretto. A un certo punto, l’umana abilità raggiunge il suo limite e si verificano collisioni. Noi piloti non abbiamo margine d’errore. Abbiamo raggiunto il limite umano in questo sport. È tempo di ridimensionare leggermente la MotoGP“.

La MotoGP cambierà in futuro?

Il collaudatore della Honda ha detto delle cose giuste. Bisognerà vedere se Dorna e FIM decideranno di apportare nuove modifiche alla MotoGP, magari consultandosi con team e piloti invece di metterli sempre o quasi di fronte al fatto compiuto senza grandi consultazioni.

Uno dei temi più controversi sui quali è necessario un confronto tra tutte le parti è quello dello sviluppo tecnologico delle moto. Molti contestano la presenza di troppa tecnologia, aspetto che fa sia lievitare i costi che i rischi in termini di sicurezza, perché i prototipi sono sempre più veloci. Verrà il momento in cui tutti dovranno trovare un accordo per il futuro della MotoGP.

Foto: Instagram @stefanbradl6

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