17 Febbraio 2024

MotoGP, Bradl consiglia Marini: “Ecco cosa deve fare in Honda”

Bradl conosce benissimo l'ambiente HRC e può dare qualche suggerimento utile a nuovi arrivati come Marini e Zarco.

Honda MotoGP: Bradl consiglia Luca Marini

In Honda è iniziata una rivoluzione e tra le cose che non sono cambiate c’è la presenza di Stefan Bradl come collaudatore. Il 34enne tedesco ricopre tale ruolo dal 2018 e ha avuto anche l’occasione di correre da wild card oppure da sostituto di piloti infortunati. Nel 2020 ha fatto quasi tutto il campionato a causa dell’infortunio capitato a Marc Marquez. La sua esperienza è preziosa per HRC, che quest’anno grazie alle nuove concessioni MotoGP lo farà lavorare ancora di più.

MotoGP, Bradl e l’arrivo di Marini

Il campione Moto2 del 2011 può essere importante anche per Luca Marini, che è nuovo nel box Repsol Honda e che deve imparare tante cose. A proposito del lavoro che dovrà fare l’italiano, Bradl si è così espresso nell’intervista con i colleghi di Speedweek: “Deve guardare e capire come lavorano i giapponesi. C’è bisogno di uno scambio costruttivo e di pazienza. Non puoi trasformare la Honda in pochi mesi, perché ci sono tanti processi a lungo termine in corso. Luca sa di cosa si tratta e sta facendo un buon lavoro. Il suo contributo, come quello di Zarco con la loro esperienza in Ducati, è importante per Honda“.

Gli anni trascorsi da Marini e Zarco sulla Ducati Desmosedici GP possono aiutare HRC, chiamata a cambiare un po’ il suo approccio: “La mentalità giapponese – spiega Bradl – è un po’ più conservatrice di quella europea. Non spingono fino al limite nei regolamenti, lasciano un piccolo margine di sicurezza. Di questi tempi questo significa mezzo secondo di ritardo al giro. Ma è indubbio che Honda possa stare ai massimi livelli nel motorsport, si vede anche in F1“.

Honda senza Marquez

Al tester tedesco è stato chiesto anche come sia cambiato l’ambiente senza Marquez: “Abbiamo lavorato a stretto contatto – racconta – ed è stato piacevole. Era aperto, descrivevamo i problemi in maniera simile e lavoravano nella stessa direzione. Il motivo per cui ha faticato è stato la mancanza grip al posteriore, l’unico modo per mantenere il gap tollerabile era correre rischi brutali con l’anteriore. Non appena ti rilassavi un po’, eri troppo lento. La sua partenza non cambia come lavoriamo in Honda, che è troppo grande per concentrarsi su una sola persona. Anche il confronto con Marini e Mir sta andando bene e molti punti di vista coincidono“.

Brad e gli altri piloti sono pronti a dare tutte le indicazioni necessarie per migliorare la RC213V, però tocca agli ingegneri apportare le modifiche necessarie. A proposito del suo piano di lavoro, il tedesco ha spiegato: “Tornerò in moto il 5 e 6 marzo a Jerez. Al momento ho in programma le wild card per Jerez, Barcellona e Sachsenring prima della pausa estiva. Poi le concessioni verranno rivalutate e vedremo quanto ancora potrò guidare. Magari vinciamo e perdiamo le concessioni, si può sognare! Sono in forma e motivato“.

Foto: Repsol Honda Team MotoGP

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