17 Febbraio 2024

MotoGP, la tecnica: gli sviluppi Honda per tornare davanti

Honda sta studiando molte diverse soluzioni per risalire in MotoGP. Rivediamo gli sviluppi portati nei test a Sepang.

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di Paul-Emile Viel/paddock-gp

Fino ad ora il compito degli ingegneri HRC in MotoGP sembrava relativamente semplice. Fornire a Marc Marquez la potenza necessaria e avere un telaio che permettesse di avere il giusto feeling all’anteriore della Honda RC213V, in modo da permettergli di dominare il campionato. Ciò portò alla creazione di una moto veloce, ma estremamente impegnativa da guidare, se si riusciva a controllare i suoi scatti in frenata, unico ambito in cui occasionalmente poteva trarre un certo vantaggio.

Ma Marc Marquez ha scelto Ducati per trovare una moto vincente e sembra che questa decisione sia stata vantaggiosa dal punto di vista tecnico per Honda. Senza il pilota più talentuoso della sua generazione, Honda è stata costretta a tornare alle origini: progettare la moto più veloce della MotoGP. Honda quindi ha completamente abbandonato il suo vecchio approccio. Il prototipo del 2024 presentato a Sepang presenta cambiamenti radicali. È più lungo e più basso, anziché corto e alto, ponendo maggiore enfasi sull’aerodinamica per controllare le impennate e migliorare l’accelerazione.

Honda 2024, i dettagli

Al test di Sepang HRC ha presentato due distinte versioni delle sue moto. È stato escluso il modello 2023 e al suo posto è stata portata una versione migliorata del prototipo presentato a Valencia al termine della stagione 2023, accompagnata da un’altra variante sullo stesso tema. In effetti, la RC213V è quasi completamente nuova per il 2024, di circa 8 kg più leggera rispetto alla Honda 2023. Dalle sospensioni al motore all’aerodinamica, sulla moto è cambiato tutto: una strategia di sviluppo aggressiva volta a colmare il gap con le prime posizioni.

Queste moto presentano due distinte specifiche del motore e presentano numerosi aggiornamenti aerodinamici, creando un carico di lavoro significativo per i quattro piloti Honda.

Come Aprilia, che ha ispirato tutti i team con una carena biplano che permetteva di sfruttare l’effetto suolo in curva (ne abbiamo parlato qui), la Honda ha portato questa carenatura a Sepang.

Si tratta del primo pacchetto aerodinamico utilizzato dalla Honda. L’abbiamo già visto nei test di Valencia, è servito da riferimento per i piloti. È composto da alette superiori e alette laterali. Quelle superiori sono piuttosto uniche, con il pannello inferiore notevolmente arretrato rispetto al pannello superiore.

La seconda e più recente opzione aerodinamica della Honda fa il contrario. Il lembo inferiore dello spoiler sporge più in avanti rispetto al lembo superiore e pure il lembo inferiore è piuttosto sottile. Anche le alette laterali sono molto più piccole.

Anche Luca Marini ha provato una sorta di mix di questi due pacchetti aerodinamici, alla ricerca di maggiore carico aerodinamico sulla Honda.

Qui troviamo quest’ultimo pacchetto aerodinamico, che è dotato degli ultimissimi sviluppi riguardanti le ali superiori associate alle ali laterali. Una novità che Honda ha portato in pista per la prima volta nei test di Valencia.

Il posteriore

Ma è proprio questa la parte che sembra essere una delle maggiori preoccupazioni di Honda in questo inizio 2024. Le norme aerodinamiche riguardanti la parte posteriore non sono così rigide come per l’anteriore. I team potranno quindi lavorare sull’evoluzione aerodinamica in questa zona tutto l’anno.

In pista è comparso anche il pacchetto anteriore con queste appendici aerodinamiche (foto in basso) al posteriore della RC213V, una novità che sembra funzionare. Qui vediamo queste appendici “stegosauro” allineate con i bordi esterni dell’ala posteriore. Sembra che questa combinazione aerodinamica aiuti a migliorare la stabilità al posteriore della Honda.

In basso ecco un altro sguardo al pacchetto aerodinamico sul retro della Honda, che appare molto aggressivo. Ma, rispetto a quanto visto durante la stagione 2023, presenta diversi dettagli che dimostrano che Honda ripone un vero interesse in questa zona. È composta da quattro parti distinte, dove le prime due lame sono perpendicolari alla parte posteriore della moto. La terza è leggermente inclinata e collegata all’ultima, in modo da modificare la deportanza in curva.

Questo pacchetto aerodinamico posteriore della Honda si conclude con un dettaglio che ricorda un’ala di F1, le cui estremità si alzano leggermente. Forse l’intento è fornire deportanza al posteriore quando la moto è dritta o nelle fasi di frenata. Oltre all’ala aerodinamica, questo dettaglio integra anche una funzionalità che sfrutta la funzione del Flap Gurney. Si tratta di una piccola striscia installata lungo il bordo d’uscita di un’ala in ambito aeronautico, ma la troviamo anche sulle alette di una F1. Il fine è migliorare le prestazioni di un profilo semplice, portandolo allo stesso livello di un profilo ad alte prestazioni con un design più complesso.

In pista era presente un’altra versione della Honda RC213V, senza tutti questi accorgimenti aerodinamici al posteriore. Sicuramente per confrontare il feeling e permettere ai piloti di valutare in base a cosa era loro più utile.

Oltre alle appendici al posteriore, i piloti Honda hanno testato anche l’utilità di installare delle alette fissate ai tubi della forcella, appena sopra il parafango. Appendici di una forma già adottata da Ducati e KTM.

Foto: Dorna Sports/Michelin

L’articolo originale su paddock-gp

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