17 Agosto 2020

MotoGP Austria, Valentino Rossi: “Dimenticare non è facile”

Valentino Rossi ancora incredulo dopo il mancato dramma nella gara MotoGP in Austria: "Ho chiamato Francesca, era spaventata. Poi mia madre...".

MotoGP, Valentino Rossi

A Tavullia e nel resto del mondo sono sicuramente sobbalzati dal divano nel vedere le due moto schizzare a brevissima distanza da Valentino Rossi. Tutto evitato per una frazione di secondo o per una questione di centimetri che dir si voglia. Altrimenti avremmo scritto una delle pagine più drammatiche della MotoGP. A caldo il Dottore ha parlato di manovra volontaria da parte di Johann Zarco, sono parole di chi ha visto i fantasmi dell’Ade camminargli vicino.

Subito dopo la gara il francese è andato a chiarirsi con il 41enne della Yamaha, scuse accettate ma non condivide in pieno la ricostruzione di quanto avvenuto al 9° giro. “È venuto a parlare con me, ma non mi ha convinto. So che Zarco era in Direzione Gara, ma non sappiamo cosa succederà. Gli ho parlato e lui ha giurato di non averlo fatto apposta. Questa è già una cosa importante“. Quando Valentino Rossi è ritornato ai box in seguito alla bandiera rossa la sua espressione era piuttosto attonita. Ma i brividi gli sono venuti nel rivedere le immagini in TV. “Quando è successo mi sono spaventato subito, ma molto di più quando ho guardato i fotogrammi. Alla fine dovevamo tornare in gara, quindi era un modo per non pensarci. Adesso dovremo vedere come andrà a finire nei prossimi giorni“.

Safety Commission nel prossimo week-end

Il campione di Tavullia spera che nella prossima Commissione di Sicurezza si intervenga in modo deciso. Sa di potersi definire un miracolato dopo questa gara di MotoGP. “È stato un momento davvero difficile. Ho provato a concentrarmi. Alla fine non avevo scelta, non volevo dire “Ciao, vado a casa”. Devi ricominciare daccapo e cercare di non pensarci. È stato davvero difficile, e anche adesso non è facile. Ho già parlato con la mia ragazza, è totalmente esausta. Adesso chiamo mia madre e Graziano, ma soprattutto mia madre“.

L’invito di Valentino Rossi è a tenere in considerazione la pericolosità di questo sport e il rispetto per gli altri piloti. Correre a oltre 300 km/h significa viaggiare sul sottile filo che divide la vita dalla morte. D’altronde la vicenda di Marco Simoncelli è storia recente e nessuno vorrebbe ritrovarsi a vivere simili tragedie. “Tutti in MotoGP sono molto aggressivi in ​​questi giorni, ma anche nelle classi minori. Lo capisco perché la posta in gioco è alta, ma per me è anche importante che non esageriamo. Devi rispettare gli altri piloti che sono in pista con te… Spero ancora che la questione venga presa sul serio e che porti qualcosa per il futuro, perché così è pericoloso“.

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6 commenti

  1. giammarle_14427893 ha detto:

    Ma basta………….
    Come se fosse prevedibile che le moto dopo un incidente a 300kmh carambolassero in quella direzione……
    Le corse sono sempre state pericolose, se non se la sente più appendesse il casco al chiodo invece di pontificare su tutto e tutti, anche perchè a qualcun’altro in passato è andata peggio di lui, ma non mi sembra che gli venne dato del “mezzo assassino”…..

    • giamma_rider ha detto:

      Se tu avessi mai guidato una moto in pista in vita tua, sapresti che più si sale con la velocità, più la moto si oppone ai cambi di direzione, più il vento e la turbolenza rendono difficoltosa la guida e più le reazioni della moto diventano lente e pertanto le manovre vanno pensate ed effettuate con largo anticipo. Non serve andare a 300, ti basta anche andare a 200 per sperimentare quanto dico.

      Se tu sapessi cosa stai dicendo, ti renderesti conto che una manovra come quella di Zarco, a quella velocità, in una semicurva in cui a moto inclinata e con forcella estesa, ci si attacca ai freni per passare da 300 a 60km/h, in cui l’effetto del vento e della scia possono modificarti gli spazi di frenata di decine di metri, è una grossa e imperdonabile cazzata.

      • chris101ar_14588642 ha detto:

        Io in pista non ho mai guidato ma zarco ha fatto una linea che non doveva fare. Non è un amatore ho un motoclista da passi ma un professionista

    • fabu ha detto:

      Guarda cosa fece Zarco con Terol a Barcellona nel 2011. Certa gente ce l’ha per abitudine. Le corse sono pericolose, certo, se poi ci si mettono gli incoscienti. Come dire che anche andare in auto tutti i giorni è pericoloso, quindi non dobbiamo lamentarci di quelli che svoltano senza guardare o tirano dritti agli stop.

  2. chris101ar_14588642 ha detto:

    Forse Vale a 41 vede le cose in modo diverso rispetto a un ventenne ma zarco sembra uno di quelli della domenica che corrono in mezzo alla strada e che fanno rischiare la pelle agl altri motociclisti. Un errore è diverso da una manovra folle.

  3. chris101ar_14588642 ha detto:

    Io in pista non ho mai guidato ma zarco ha fatto una linea che non doveva fare. Non è un amatore ho un motoclista da passi ma un professionista