8 Maggio 2021

MotoGP, ‘arm pump’: i commenti della VR46 Academy

L'arm pump, o sindrome compartimentale, sempre più frequente in classe MotoGP. L'analisi di Pecco Bagnaia, Luca Marini e di suo fratello Valentino Rossi.

MotoGP, Pecco Bagnaia e Luca Marini

La sindrome compartimentale è ormai un triste protagonista della classe MotoGP, ancor più nelle ultime settimane con Fabio Quartararo, Iker Lecuona, Jack Miller e Aleix Espargarò coinvolti. Il pilota Aprilia verrà operato all’indomani della gara di Le Mans, fortunatamente per Danilo Petrucci, che dopo Jerez sospettava un problema simile, si tratta di un fastidio risalente ad una caduta nel 2020. “L’indurimento degli avambracci” consiste in un aumento della pressione dei tessuti che causa uno scarso afflusso di sangue ai muscoli, con conseguente dolore e intorpidimento.

Le cause possono essere diverse, ma incuriosisce il fatto che finora nessun pilota della VR46 Academy sia rimasto coinvolto. “Penso che dipenda da come lavori e ti alleni“, ha ipotizzato Pecco Bagnaia. “O forse siamo solo fortunati“. In passato Luca Marini ha avuto problemi a causa di una tuta troppo stretta. “Questo è stato il mio caso in passato. Quindi la leva del freno può trovarsi in una posizione strana. Anche per i meccanici non è facile quando ricostruiscono completamente la moto in modo che tutto sia di nuovo nella stessa posizione. Una differenza millimetrica nella leva del freno può far scattare una sindrome compartimentale“. La potenza sempre più elevata delle MotoGP, lo sforzo più intenso in frenata può stressare gli avambracci più facilmente. “Potrebbe anche succedere se cambi classe. La moto è più pesante e devi frenare più forte che nella classe sottostante“, ha spiegato il rookie Luca Marini.

La differenza può farla anche lo stile di guida. Ad esempio Valentino Rossi non ha mai sofferto di ‘arm pump’ nella sua lunga carriera nel Motomondiale. “La sindrome compartimentale è anche legata alla potenza e all’aumento delle prestazioni delle moto, sia in termini di accelerazione con gli incredibili valori di velocità massima sia in frenata. A Jerez si frena davvero forte. Le moto consentono sempre di più, quindi questi problemi possono sorgere. E per chi ne soffre, è una vera seccatura“.

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