24 Febbraio 2020

MotoGP, l’analisi dei ritmi: Márquez e Honda nei guai in Qatar

Viñales, Rins e Quartararo in evidenza, grandi difficoltà invece per Honda e Marc Márquez. L'analisi dei ritmi visti nella seconda giornata di test.

Alla fine del secondo giorno di test in Qatar arrivano alcune conferme: Yamaha e Suzuki sono molto rapide, Honda e Marc Márquez invece si ritrovano in difficoltà. Non è sicuramente l’inizio d’anno ideale per l’iridato MotoGP, che continua ad accusare problemi fisici. Il recupero dall’intervento alla spalla sinistra si sta rivelando molto più difficile di quanto visto nel 2019.

Il suo non essere al top fisicamente condiziona molto anche il lavoro di Honda, la moto più difficile in griglia, come detto anche da Jorge Lorenzo. La RC213V poi non si sta adattando alla nuova posteriore portata da Michelin, condizionando anche l’anteriore. Non è solo un problema di Marc Márquez: anche i suoi compagni di marca non sono messi bene. Nemmeno Cal Crutchlow, Takaaki Nakagami e Alex Márquez sono al momento tra i più rapidi.

Tre giovani talenti, ovvero Quartararo, Rins e Viñales, hanno confermato di essere pronti alla battaglia, un sogno se la gara fosse domani. Tutti e tre hanno confermato quanto già visto in precedenza nei test a Sepang. I loro ritmi sono davvero molto simili, riducendo la distanza che sembrava aver posto Viñales tra loro.

Il quarto pilota più rapido di giornata, Franco Morbidelli, conferma un buon ritmo, anche se un pochino più lenti di chi lo precede: per lui un costante 1:55 alto. Sia Bagnaia che Zarco non farebbero testo in gara: spiccano appena un paio di giri validi per entrambi, ma nessuno dei due ha dimostrato di avere un buon ritmo. Nel caso del pilota francese, sarebbe sul 1:56 alto ed avrebbe difficoltà a chiudere in top ten.

Guardando i tempi dal 7° al 15° posto, troviamo la seconda Suzuki guidata da Joan Mir con un 1:55 basso, meglio di Morbidelli. La buona notizia in Ducati è che Dovizioso è migliorato con 22 giri in 1:55, mentre Petrucci ne ha realizzati 15 in 1:55 basso. Importante per la squadra di Borgo Panigale recuperare terreno su un tracciato sul quale di solito vincono o almeno vanno sul podio.

Valentino Rossi poi ha un ritmo di 1:55 alto, discorso simile per Aleix Espargaró (anche se con meno giri a referto), Pol Espargaró, Jack Miller ed il campione MotoGP Marc Márquez. Il pilota di Cervera non ha realizzato nemmeno un giro in 1:54, mentre un 1:55 è comparso solamente in una tornata.

Di nuovo, ormai una costante, le Yamaha e le Suzuki sono state le due marche che hanno completato più giri con un gran ritmo di gara. Morbidelli è stato quello che ci è riuscito di più, con 45 giri, seguito da Viñales e Quartararo a 40. Troviamo poi Rins (35), Rossi (33) e Mir (32), con Dovizioso prima Ducati e anche lui a quota 32.

Tanta uguaglianza in questi dati, qualcosa di piuttosto insolito. Oltre a Yamaha e Suzuki, aggiungiamo anche Pol Espargaró, che con KTM ha completato l’89,29% di giri con un ritmo elevato da gara. Cifre alte anche per Petrucci (83,33%) e Dovizioso (75%) in sella alle Ducati. Miller, Zarco e Bagnaia sono invece più lontani, così come Aleix Espargaró. Non male il dato di Marc Márquez, con tanti giri in 1:55 alto.

Volendo fare una teorica classifica di gara, basandoci sui dati esposti, avremmo grande uguaglianza tra le Suzuki (Rins, Mir) e le Yamaha (Quartararo, Viñales). Petrucci è riuscito a migliorare molto e sarebbe vicino al gruppo di testa. Nel secondo gruppo invece troveremmo Morbidelli, Pol Espargaró, Dovizioso o Rossi. Nessuna traccia di Marc Márquez, che ha completato una giornata peggiore della precedente.

Per avere un’idea ancora migliore dei favoriti, ecco l’analisi dei parziali. Di ogni pilota mettiamo i dieci tempi migliori in ogni parziale e ne facciamo la media. In questo modo troviamo il grande dominatore della prima giornata, Maverick Viñales, con Fabio Quartararo e Alex Rins molto vicini. In pratica i tre protagonisti di questi test invernali.

Quartararo però non è stato il più rapido in nessuno dei parziali, pur essendo molto veloce in tutti. Viñales è il migliore in T1 e T3, spingendo molto anche in T4, quando cioè serve maggior potenza. Nell’ultimo parziale si mettono in evidenza anche le Ducati e le KTM, così come la Suzuki, che dimostra di essere una moto più equilibrata quest’anno.

I test volgono alla fine e manca solo un’ultima giornata di prove, prima di dare il via alle libere ufficiali del GP del Qatar il 6 marzo. Questo lunedì sarà molto importante, visto che i piloti di solito provano ancora più seriamente a cercare il limite. La sensazione è che Marc Márquez e Honda avranno bisogno di ben più tempo per essere all’altezza dei rivali. In MotoGP tutto può succedere, ma i rivali sono pronti.

L’articolo originale su motosan.es

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