2 Febbraio 2021

David Munoz: “L’incontro decisivo con Valentino Rossi a Brno”

David Munoz ricorda l'incontro con Valentino Rossi a Brno 2019 e il passaggio in MotoGP: "Senza troppi giornalisti e fotografi è stato più facile".

MotoGP, Valentino Rossi e David Munoz

Sarà la seconda stagione in MotoGP al fianco di Valentino Rossi per David Munoz, il capotecnico ereditato dallo Sky Racing Team. Lo scorso settembre è diventato papà per la prima volta, nel corso del week-end a Misano. Lo spunto giusto per l’ennesima gag del Dottore in conferenza stampa: “Adesso va di moda assistere al parto fino a quando non esce il bimbo, quindi vedo David un po’ scioccato. Io in sala parto? Oggi se non ci vai sei un maledetto, rovini il rapporto con la tua compagna per sempre. Farò finta di svenire nelle prime fasi, così almeno avrò la scusa per uscire“.

David Munoz è nel paddock della MotoGP da oltre 20 anni, lavorando al fianco di Carlos Checa, Jorge Lorenzo, Toni Elías, ma anche di Sito Pons e Alberto Puig. Fino a quando Valentino Rossi lo ha convocato nello Sky Racing Team prima e in Yamaha poi. “Con la VR46 abbiamo avviato il progetto con Bagnaia e Manzi – riporta Motosan.es -. Nel primo anno abbiamo esordito con Pecco e il secondo abbiamo vinto la Coppa del Mondo . Poi è arrivato Marini. Oltre ad avviare il progetto ed essere il capo progetto di tutta la Moto2, ho seguito Bagnaia“.

Nel week-end di Brno nel 2019 la svolta della sua carriera. “La cabina di comando in Sky è formata da Pablo, Uccio e Valentino – prosegue David Munoz -. Alla gara di Brno mi hanno fatto sedere e hanno detto “Abbiamo due notizie, una buona e una cattiva, quale vuoi sentire per prima?” Ho detto la brutta e hanno sbottato “Sei per strada”. Poi ho chiesto quella buona. “Il capo ti vuole con lui”. Nel pomeriggio l’incontro decisivo con il campione di Tavullia, anche se il tecnico spagnolo era inizialmente titubante. “La mia esperienza in MotoGP è stata pari a zero e mi sono chiesto cosa avrei potuto portare a Valentino. Ma allo stesso tempo pensavo che se avesse scelto me era perché credeva che potessi aiutarlo“.

Il passaggio dalla Moto2 al box #46 è avvenuto da un giorno all’altro, dall’ultima gara a Valencia 2019 al primo test MotoGP. La pandemia ha “giocato” un po’ a suo favore… “Sono rimasto molto colpito di essere seduto accanto a Valentino Rossi, ma allo stesso tempo vi dico una cosa: tutto è stato più facile per me, perché non avevo tanti giornalisti e fotografi nel paddock. È stato un sollievo“.

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