22 Marzo 2020

MotoGP, Valentino Rossi: “Mio fratello Luca sembra un pilota russo”

Valentino Rossi parla di stagione MotoGP interrotta, del fratello Luca Marini, del progetto museo a Tavullia e delle sensazioni prima di un Gran Premio

MotoGP, Valentino Rossi

Valentino Rossi parla a 360 gradi ai microfoni di Sky Sport. Con il campionato MotoGP fermo si vive una situazione davvero surreale, ma come ben definito da Michele Zasa viviamo una “terza guerra mondiale”. Si parla dall’interno delle case, in quarantena, sognando di tornare quanto prima in pista. Nell’attesa si assemblano idee, progetti, ci si ferma a riflettere. E si dedica un po’ più di spazio ai fan, molti dei quali stanno vivendo momenti difficili con l’emergenza Coronavirus. In attesa di conoscere quale futuro è riservato alla stagione 2020.

IL FRATELLO LUCA

Tanti piccoli tifosi chiamano dalle zone rosse di Brescia e Bergamo. Qualcuno gli chiede di suo fratello Luca Marini che abita a pochi chilometri dal nove volte iridato. “Luca è un pilota molto intelligente e freddo, questo gli invidio – ha detto Valentino Rossi -. Infatti noi lo chiamiamo il pilota russo, “Marinovic”. Gli consiglio di crescere e crederci sempre, ha buone qualità e può raggiungere traguardi importanti. Anche io sono abbastanza freddo con l’esperienza, ma lui più di me. Io prima della gara sono abbastanza teso, anche dopo oltre venti anni di esperienze, lui invece resta freddo“.

SOGNO SCHWANTZ E PROGETTO MUSEO

Tra i piloti del presente e del passato il Dottore ha una certa predilezione per Kevin Schwantz. “Mi piacerebbe fare una gara contro di lui, è stato sempre il mio pilota preferito, vedevo le gare della 500 storica. Mi piacerebbe sfidarlo, io con la 500 Yamaha e lui con la Suzuki a due tempi“. Tra i sogni di Valentino Rossi anche un suo museo da inaugurare dopo l’addio definitivo alla MotoGP. “Stiamo lavorando per fare un museo, abbiamo tante cose. Tavullia è diventato luogo di pellegrinaggio per vedere il mio paese, vengono a mangiare la pizza da noi. Stiamo organizzando un qualcosa di livello, ma bisogna trovare il posto giusto e servirà un po’ di tempo“.

IL RITUALE PRE-GRAN PREMIO

Ai fan mancano i Gran Premi, ai piloti certe sensazioni che si vivono prima della gara. Il campione di Tavullia è famoso per il rituale pre-gara in cui si accovaccia al fianco della M1 per sussurrarle qualcosa. Cosa le dice? “Le faccio il tifo, cerco di supportarla, dicendole che da quel momento saremmo io e lei, che deve darmi una mano nei momenti difficili. Lei non mi ha mai risposto, ma se lo facesse non mi meraviglierei. Quando smetterò mi mancherà molto il momento prima della gara. Non stai bene, ma hai un sacco di adrenalina, paura di sbagliare, una sensazione di bene e male che è indimenticabile. Secondo me tanti piloti corrono proprio per percepire quella sensazione che inizia dopo il warm-up e svanisce poco prima dell’inizio“.

MOTOGP E FORMULA 1

Lo scorso dicembre, a Valencia, ha fatto storia lo scambio dei veicoli con Lewis Hamilton. Valentino Rossi è salito al volante della Mercedes iridata, il britannico sulla YZR-M1. Una piccola fan gli chiede se sia più difficile guidare un bolide a quattro ruote o una MotoGP. “Di base la moto è un po’ più difficile per una questione fisica. In macchina sei seduto, è una questione di sensibilità con le mani, il volante e il cambio. In moto devi essere preparato anche fisicamente, i tuoi movimenti condizionano. Però la Formula 1 è un mezzo estremo, non è per niente facile, quindi il livello di difficoltà è molto simile. Per andare forte con la MotoGP, però, devi guidare le moto da piccolino, perché certe cose da grande non le impari più“.

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