8 Settembre 2023

MotoGP: troppi replay della caduta di Bagnaia? Cosa ne pensano i piloti

Troppe repliche TV dell'incidente nel GP Catalunya? Tanti piloti MotoGP sono contrari, ma c'è anche chi non la vede così male.

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L’incidente di Francesco Bagnaia in Catalunya ovviamente ha fatto sobbalzare tutti. Non è un’assurdità dire che poteva avere un esito fatale. Una sorpresa però è stato il gran numero di repliche del fatto, ben 19 in totale, quando la corsa era stata fermata ma ancora non si conoscevano le esatte condizioni del campione MotoGP in carica. Una mossa che ha visto vari piloti piuttosto contrari… La ripartenza incombeva, rivedere la caduta non ha aiutato a mantenere i nervi saldi nei box ed alcuni chiedono di parlarne nella prossima Commissione di Sicurezza.

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“Siamo tutti molto nervosi”

Marc Marquez, che non ha nascosto la paura provata al momento dell’incidente di Bagnaia, non ha davvero approvato le troppe ripetizioni di quella caduta del campione MotoGP. Non è stato il solo: Jorge Martin, che era dietro a Binder, ha confessato di essersi innervosito molto. “Hanno continuato a farlo rivedere quand’era ancora a terra” ha sottolineato il pilota Pramac Ducati. “Servirebbe qualcosa di più “privato”, poi magari se sta bene… In quel momento non è stato molto rispettoso.” Linea condivisa anche da Marco Bezzecchi, ancora dolorante alla mano sinistra. “In questo tipo di situazioni siamo tutti molto nervosi: Pecco era al Centro Medico e non sapevamo come stava, ma dovevamo ripartire… Non è stato piacevole rivedere sempre l’incidente su tutti i monitor del box, difficili da non vedere. Qualche replay in meno era certamente meglio.”

“Inaccettabile”

Questa la parola usata dal campione MotoGP 2021, spiegando poi meglio il suo punto di vista. “Va bene un replay, ma c’è una ventina di piloti che deve ripartire e “rider ok” non vuol dire mai cosa s’è fatto. Così tanti replay prima della gara non è stato bello” ha infatti sottolineato Fabio Quartararo. “Noi dovevamo ripartire di nuovo, è stato abbastanza difficile” ha aggiunto Aleix Espargaro. Da Maverick Vinales arriva la richiesta di un cambiamento a livello di comunicazione coi piloti. “La cosa più importante era sapere che il pilota stava bene: qualcuno dell’organizzazione poteva venire a dircelo, così ti calmi” ha indicato il pilota Aprilia. “Invece l’hanno fatto rivedere tantissime volte ed ovviamente ero nervoso, non sapevamo niente!” Luca Marini ha aggiunto poi che “I media devono fare il loro lavoro. Ma per noi è stato difficile rivedere quelle immagini e ritrovare la giusta concentrazione sei minuti prima del via. Ne dovremo parlare con l’organizzazione.”

“Se il pilota è vivo, perché no?”

Brad Binder, il più spaventato nell’ultimo round MotoGP in Catalunya, si allinea al discorso dei colleghi: “Non è mai bello vedere una cosa del genere. Tutte quelle repliche non sono state l’ideale, non aiutano nel proprio lavoro. È pure vero che uno schermo vuoto a volte può avere un significato anche peggiore…” Quest’ultimo punto è stato ripreso da Johann Zarco, che non si è mostrato particolarmente contrario al gran numero di replay visti nel GP Catalunya. “Non si può eliminare il pericolo, è parte della nostra professione” ha dichiarato il #5 di Pramac Ducati. “Quando si è certi che il pilota è vivo, non ci sono problemi. È giusto mandare tante ripetizioni? La gente ci guarda anche per questo”.

Foto: Valter Magatti

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