18 Luglio 2021

MotoGP story: il primo circuito in Venezuela ed i suoi tre Gran Premi

Tra le piste un tempo visitate dal Motomondiale c'è anche il Circuito San Carlos in Venezuela, alla fine degli anni '70. Ricordiamo quei tre GP.

autodromo san carlos - mondiale motogp

Nell’anno 2014 il Mondiale MotoGP è tornato a competere in America Latina, precisamente in Argentina. Ma c’era un preaccordo per tornare presto pure in Brasile, anche se l’esplosione della pandemia chiaramente ha scombinato tanti programmi in queste ultime stagioni. Non sono però gli unici paesi latinoamericani visitati dal Campionato del Mondo nel corso della sua storia. Nello specifico, stiamo parlando del Venezuela, che alla fine degli anni ’70 ha ospitato alcuni (pochi) Gran Premi, prima di essere abbandonato dal Motomondiale. E non solo, visto che il suo destino è tutt’ora nebuloso… Ve lo ricordate? Rivediamo quegli eventi.

Il circuito 

È precisamente il 1970 quando viene inaugurato l’Autódromo Internacional San Carlos, conosciuto anche come Circuito Internacional San Carlos, o semplicemente Circuito San Carlos. Una pista situata nella città omonima, nello stato di Cojedes in Venezuela. Ciò che lo rende così importante è il fatto di essere il primo autodromo costruito in questa nazione sudamericana. Oltre ad essere riconosciuto anche come uno dei più rapidi in America Latina. Una costruzione che è stata certo di grande stimolo per le giovani promesse delle due ruote: per fare due nomi di peso, non dimentichiamo di quale nazionalità sono i due iridati Johnny Cecotto (nel 1975 in 350cc e nel 1978 in Formula 750) e Carlos Lavado (1983-1986, 250cc).

In seguito vengono svolti vari lavori di ammodernamento e ampliamento della struttura, portando la sua lunghezza complessiva a 4,135 km. Nel 1976 ci arriva la Formula 750, nei tre anni successivi ospiterà il Gran Premio del Venezuela delle altre categorie. In seguito (per problemi economici) diventerà una pista utilizzata per gare a quattro ruote solo a livello nazionale, dalla Formula Ford 2000 al karting. Col passare degli anni questo circuito, sparito ormai dai radar delle competizioni a livello internazionale, assiste ad un lento ma costante declino, certo favorito dagli importanti costi per mantenerlo e dalla difficile situazione economica del paese. Nel 2015 la pista è stata anche messa in vendita, ma tutt’ora non ci sono novità al riguardo.

La “prova” nel 1976

Come detto, nel 1976 c’è il primo evento con la Formula 750, un esordio internazionale però decisamente ricco di polemiche. Non mancano infatti problemi per quanto riguarda i vincitori, visti alcuni errori durante le gare, ed il conseguente conteggio dei punti. Non riuscendo a sistemare il guaio, l’evento non viene più considerato a livello mondiale, una decisione che lascia ancora più amaro in bocca ai protagonisti della diatriba. Sembra non debba più avere luogo alcuna tappa a livello internazionale, invece dopo alcuni avvicendamenti si riparte proprio l’anno successivo. Stavolta però ci saranno le categorie 125cc, 250cc, 350cc e 500cc, con anche varie soddisfazioni per i colori italiani.

Il Gran Premio 1977

È il 20 marzo quando le quattro classi citate del Campionato del Mondo disputano le loro prime gare sul Circuito San Carlos. I tifosi di casa poi hanno immediatamente una bella soddisfazione: in 350cc infatti Johnny Cecotto mette a referto pole position, vittoria e giro veloce in gara, una bella tripletta per inaugurare il ‘suo’ evento. Riguardo le altre categorie, in classe regina trionfo di Barry Sheene sui ragazzi a stelle e strisce Baker e Hennen, con Cecotto 4°. Festa tricolore invece nella quarto di litro, con Walter Villa e la sua Harley-Davidson (ricordiamo, reparto corse ex Aermacchi) vincitore davanti a ben sette piloti Yamaha. Per finire, Angel Nieto e Bultaco mettono il loro sigillo in 125cc su un quartetto Morbidelli. Tra loro c’è anche Ivan Palazzese, 15enne pilota di casa ed il più giovane di sempre sul podio col suo 3° posto in gara.

Il Gran Premio 1978 

Il 19 marzo dell’anno dopo ecco che il Motomondiale sbarca nuovamente in Venezuela, scatta il secondo GP consecutivo. Una certezza è rappresentata dal nome del vincitore in classe regina, che non varia rispetto all’anno prima. Anzi, Barry Sheene porta a quasi 22 secondi il vantaggio sul secondo classificato (erano 3 l’anno prima). Stavolta Hennen si assicura il secondo gradino del podio, terzo è Baker. Doppietta Yamaha invece in 350cc, con Takazumi Katayama vittorioso su Patrick Fernandez, nota tricolore con Paolo Pileri-Morbidelli in terza piazza finale. In 250cc invece abbiamo una top 4 tutta Yamaha al traguardo, con Kenny Roberts vincente sul pilota di casa Carlos Lavado (all’esordio a livello internazionale), mentre è 3° Fernandez. Brillano invece gli italiani nella ottavo di litro: Pierpaolo Bianchi piazza la zampata, vincendo con ampio margine (54 secondi!) su Eugenio Lazzarini, soddisfazione casalinga con Victor Leon a completare il podio. Da rimarcare che ci sono tre case nostrane sul podio: Minarelli vincente, MBA seconda, Morbidelli terza.

Il Gran Premio 1979 

Quel 18 marzo nella gara inaugurale della stagione 1979 si registrano hat-trick nelle due categorie maggiori. Partiamo dalla 500cc, con l’ormai dichiarato “Re del San Carlos”: parliamo di Barry Sheene, nuovamente netto dominatore con pole, vittoria e giro veloce. Stavolta c’è un italiano sul podio, ovvero Virginio Ferrari secondo sul britannico Herron, ma è da rimarcare anche che parliamo di una top 6 completamente Suzuki. La gioia per i tifosi di casa arriva in 350cc, in questa occasione con Carlos Lavado al suo primo emozionante trionfo mondiale con pole position e best lap. Apre così anche un tris Yamaha sul podio, completato da Walter Villa e da Fernandez. Proprio l’italiano metterà invece il suo sigillo in 250cc (è la sua ultima vittoria mondiale) davanti a Ballington ed a Soussan. Chiudiamo con la 125cc, in cui trionferà Angel Nieto (stavolta con l’italiana Minarelli) davanti al duo francese Espié-Motobécane ed alla coppia tricolore Maurizio Massimiani-MBA. L’ultimo evento internazionale per questo tracciato.

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Foto: iamvenezuela.com

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