5 Dicembre 2020

MotoGP: Mir campione con una vittoria stagionale. Ma chi prima di lui?

Joan Mir si è assicurato la corona iridata con una sola vittoria in gara. Ma non è stato il primo: ecco tutti i campioni del mondo che l'hanno preceduto.

motogp mir

In questa particolare stagione 2020 Joan Mir si è assicurato il titolo MotoGP. Un aspetto da notare è che è arrivato con un’unica vittoria nell’intera annata (a referto solo una gara prima di quella definitiva per la corona iridata), qualcosa che però era già successo nella storia del Mondiale. Sì perché il maiorchino di Suzuki non è stato il primo ad assicurarsi la corona iridata con un solo successo stagionale. Ce ne sono stati infatti altri prima di lui, e tre di loro sono ragazzi italiani. Altri tempi ed a volte meno gare se vogliamo, ma statisticamente troviamo questa particolarità. Vediamo di chi si tratta.

Bruno Ruffo

Parliamo nientemeno che del primo campione del mondo 250cc. Il suo primo titolo infatti risale proprio al 1949, anno di nascita del Motomondiale, con un doppio trionfo tricolore vista l’appartenenza alla mitica azienda italiana Moto Guzzi. Un’impresa che ripete anche nel 1951, mentre nel 1950 si impone in 125cc, stavolta con il marchio nostrano Mondial (F.B.). Quest’ultimo ed il primo citato però sono quelli che ci interessano maggiormente: in 250cc infatti ha trionfato solamente nel Gran Premio di Svizzera a Bremgarten, mentre nella classe minore ha vinto il GP d’Olanda ad Assen. In totale quattro stagioni mondiali tra 125cc e 250cc, più due comparse in 500cc (spicca il 5° posto nel GP delle Nazioni del ’51), e tre titoli in tasca.

Carlo Ubbiali

È annoverato a ragione tra i migliori piloti di sempre, con nove titoli mondiali nel suo palmares. Classe 1929, comparso nel giugno di quest’anno, ha iniziato la sua carriera nel Campionato del Mondo nel 1949, per concluderla alla fine del 1960. In questo periodo ha avuto modo di mettere a referto 39 vittorie e 68 podi totali in 74 gare disputate tra 125cc e 250cc. Il mondiale che ci interessa è quello del 1951, il primo nella sua carriera, arrivato in 125cc con il marchio italiano FB Mondial. La particolarità è che ha ottenuto una sola vittoria in questa stagione, in occasione del Gran Premio delle Nazioni svolto a Monza. A differenza di tutti gli altri titoli arrivati in seguito.

Cyril Smith 

A seguire c’è un pilota britannico della categoria sidecar, ormai scomparsa dal Campionato del Mondo. Classe 1919, debutta nel Motomondiale nel 1951, nello stesso anno in cui ottiene il titolo a livello nazionale con Norton. Lo troviamo a livello internazionale sempre con lo stesso marchio, fino all’addio al campionato del mondo, avvenuto alla fine del 1959. Il titolo che ci interessa, l’unico che abbia ottenuto, arriva nel 1952: a referto una sola vittoria stagionale, ottenuta assieme al copilota Bob Clements in occasione del Gran Premio di Germania (il primo evento tedesco valido per il Mondiale), svolto sul circuito di Solitude.

Hermann Paul Müller

La caratteristica di questa storia è l’età del protagonista: classe 1909, il suo esordio nel Motomondiale però avviene nel 1952. Una vita vissuta anche a cavallo tra le due guerre mondiali, ma anche tra due e quattro ruote. Nel 1932 vince il titolo nazionale sidecar, in seguito arrivano vari campionato tedeschi in auto, oltre a distinguersi in Formula Grand Prix. Nel ’52 quindi il debutto nel Motomondiale, in cui rimane fino al glorioso 1955. Proprio in quest’annata, con l’ormai defunto marchio tedesco NSU, conquista la sua unica corona iridata. Due le particolarità: conquista appunto una sola vittoria, precisamente nel GP di Germania (e sarà anche l’unica nella sua carriera). Ma diventa così anche il pilota vincente più vecchio della storia, con i suoi 45 anni e 331 giorni.

Mario Lega

Arriviamo al secondo nostro portacolori presente in questa lista speciale. Classe 1949, approda nel Campionato del Mondo nel 1972: un’avventura durata fino al 1979, divisa tra 250cc, 350cc e 500cc. La stagione che ci interessa, e decisamente quella da ricordare, è quella disputata nella quarto di litro nel 1977: l’anno in cui finisce la crisi di risultati con l’ingaggio da parte di Morbidelli come sostituto. Inizialmente doveva disputare solamente tre gare, invece si ritroverà il contratto prolungato fino a fine stagione. Ecco che arriva così il trionfo mondiale, la prima ed unica corona iridata, anche questa con un solo successo, precisamente nel Gran Premio di Jugoslavia. Un evento speciale per Lega, ma funestato da ben tre piloti deceduti: due nel corso delle libere in 250cc, uno nella gara in 50cc.

Anton Mang

Classe 1949, debutta nel Mondiale nel 1975 come wild card in occasione del GP d’Austria, alla guida di una SMZ 350 costruita da lui e da altri due amici. Da segnalare la conclusione della gara con un lodevole sesto posto. Da quel momento lo troveremo nel Campionato del Mondo fino al 1988, in azione tra 125cc, 250cc, 350cc e 500cc. È nelle classi di mezzo che raccoglierà le maggiori soddisfazioni, visto che conquisterà rispettivamente tre e due titoli mondiali. Il campionato che ci interessa è il secondo ed ultimo ottenuto in 350cc nel 1982: in questa stagione Mang mette a referto una sola vittoria, precisamente nell’ultima edizione del Gran Premio di Finlandia, di scena sul famoso e pericoloso tracciato di Imatra. Un evento dominato dal maltempo, ma condizionato anche dall’incidente mortale di Jock Taylor (sidecar).

Jean-Louis Tournadre

Pilota francese classe 1958, approda nel Campionato del Mondo nelle classi 250cc e 350cc. Sempre con Yamaha, nella prima categoria citata raccoglierà i suoi risultati migliori, anzi precisamente in un’annata in particolare, il 1982: a punti in tutte le gare disputate, porta a casa la corona iridata di categoria. Arrivano vari piazzamenti sul podio ma trionfa una sola volta, precisamente nell’appuntamento di casa disputato a Le Mans. Non riuscirà più a ripetersi: alcuni importanti incidenti e conseguenti infortuni ne condizionano la carriera, portandolo infine al ritiro.

Jordi Torres

Arriviamo ai giorni nostri, precisamente nella categoria MotoE, scattata ufficialmente nel 2019. Questa certo è stata una stagione particolare, ma comunque disputata e valida a tutti gli effetti, seppur con la denominazione ‘Coppa del Mondo’. Parliamo di un totale di sette gare realizzate in cinque circuiti differenti: nella penultima di queste, di scena a Le Mans, ecco arrivare la prima ed unica vittoria stagionale. Il passo necessario per avvicinarlo al titolo, arrivato il giorno dopo con la seconda ed ultima gara del 2020.

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3 commenti

  1. fzanellat_12215005 ha detto:

    Il campionato 2020 è un mondiale atipico per tanti fattori
    che sappiamo tutti. Mir ha vinto con la costanza una
    competizione anomala e ricca di colpi di scena.
    Sono abbastanza certo che, nel 2021, ci saranno meno
    gare imprevedibili.
    Piloti e costruttori hanno imparato da queste gomme
    e avranno dati concreti da poter analizzare.
    Mir non è detto che sia un campione di transizione,
    ma ripetersi non sarà facile.
    Yamaha e Honda( se torna Marc in forma) sono
    marche con un budget incredibile e hanno la
    possibilità di colmare il gap.
    Da non sottovalutare nemmeno Crutchlow come
    collaudatore Yamaha.
    Il pilota Inglese non è un fermo,ed ha una grande
    esperienza.

    • Max75BA ha detto:

      Concordo appieno, aggiungo quando ha vinto il suo unico gp ha realizzato il suo match point, sfruttandolo appieno nel gp successivo, è un mondiale vinto con una concretezza assoluta. Sarà un protagonista nelle prossime annate

  2. masito7_15145284 ha detto:

    C’è chi è diventato campione anche senza vincere una gara. Emilio Alzamora nel 1999 nella classe 125cc, Manuel Herreros nel 1989 nella classe 80cc e anche alcuni nei sidecar…