3 Gennaio 2021

MotoGP, la storia: lo spettacolo dei sidecar, con un campione italiano

I sidecar hanno fatto parte del Motomondiale fin dal '49, prima di staccarsene a fine 1996. Con un pilota tricolore campione, seppur da passeggero.

oliver-dobelli sidecar - motomondiale

Alla nascita nel Motomondiale, avvenuta nel 1949, sono ben cinque le categorie in cui competono i piloti iscritti. Una di queste è la spettacolare sidecar, presente fino al 1996, prima di svilupparsi come campionato mondiale a sé. Una classe dominata soprattutto da piloti tedeschi e britannici, che registrano il maggior numero di campioni. Ma in una occasione abbiamo avuto un italiano sul tetto del mondo, seppur come passeggero di un pilota britannico. Ma rivediamo com’era questa categoria ormai scomparsa dal Mondiale.

DUE PILOTI, TRE RUOTE 

Si trattava dell’unica classe che aveva al via un equipaggio composto da due persone su tre ruote. Il pilota, anzi soprattutto il passeggero, dovevano compiere manovre non proprio semplici, spostando il peso del proprio corpo per garantire il miglior equilibrio del mezzo. Qui vediamo il posizionamento in rettilineo.

In curva invece, il passeggero si trova dietro al suo pilota. Entrambi spostano così il proprio peso all’interno per garantire il miglior bilanciamento possibile del veicolo e, di conseguenza, garantendone la migliore velocità. Ecco un’immagine dimostrativa dell’epoca.

Come accennato, è presente fin dalla prima edizione del Motomondiale. Nei primi due anni sono ammessi mezzi con cilindrata fino a 600 cm³, poi ridotta a 500. Parliamo inizialmente di un veicolo composto essenzialmente da una moto più un carrozzino, per poi assistere a svariate evoluzioni nel corso degli anni. Cambiano i telai, compaiono le carenature ‘a campana’, si abbassano sempre di più i sidecar, per citare qualche aspetto.

Evoluzioni che porteranno nel ’79 a due categorie all’interno dello stesso campionato: la B2A con mezzi tradizionali, e la B2B dei prototipi, ma con il passeggero relegato quasi al ruolo di “comparsa”. Qualcosa che porta a rivedere le regole, prima escludendo i prototipi (1980), poi riammettendoli (1981) ma con qualche ‘paletto’ in più tra tecnica (per esempio una sola ruota motrice posteriore, l’utilizzo obbligatorio del manubrio) ed il ruolo attivo del passeggero, come avveniva in precedenza. Il 1996 è l’ultimo anno dei sidecar, che da quel momento diventa un campionato a sé.

GILERA ED I PRIMI ITALIANI 

Negli anni non sono mancati mezzi ed equipaggi totalmente italiani impegnati in questa particolare competizione. Citiamo ad esempio il grande impegno da parte di Gilera, che a lungo ha dato filo da torcere e cercato di scalzare sia Norton che in seguito anche BMW. L’azienda italiana, vice-campione per alcuni anni, in seguito viene inghiottita da altre case, come ad esempio quella tedesca, che diventerà sempre più dominatrice. Arrivano svariati titoli (con un paio di eccezioni) dal 1954 al 1974, quando verrà scalzata da altri costruttori. Segnaliamo ad esempio lo svizzero LCR, che dal 1979 al 1994 si assicura 14 titoli.

Per quanto riguarda i primi equipaggi tricolori, nel 1949 segnaliamo Ercole Frigerio-Lorenzo DobelliErnesto Merlo-Aldo VeglioAlbino Milani-Ezio Ricotti, tutti su Gilera. L’anno successivo si ‘mescolano le carte’: a punti troviamo Frigerio-Ricotti e Merlo con Dino Magri come copilota, mentre Dobelli affianca il britannico Eric Oliver. Una mossa che premierà il pilota italiano.

LORENZO DOBELLI CAMPIONE

La coppia Eric Oliver-Lorenzo Dobelli, su Norton-Watsonian, si assicurerà infatti due mondiali di categoria nel 1950 (vittoria in tutte le gare) e nel 1951 (tre vittorie ed un altro podio). In questa seconda annata precedono le Gilera di Frigerio-Ricotti e Milani-Giuseppe Pizzocri, a punti anche Merlo-Magri e Giovanni Carrù-Carlo Musso. Il 1952 è l’ultima stagione del duo Oliver-Dobelli, condizionata da infortuni per entrambi. Sul podio iridato però compaiono nuovamente Milani-Pizzocri, più il duo Merlo-Magri, ultimo anno in cui dei nostri portacolori si piazzano così in alto.

Anzi, ci vorrà un bel pezzo prima di rivederne in zona punti. Ci penserà Albino Milani, stavolta affiancato dal fratello Rossano: nel 1956 l’equipaggio è 6° iridato con il successo al GP delle Nazioni, risultato che ripete anche l’anno successivo con il 5° posto iridato finale. La curiosità è che in questa stagione Milani diventa il più vecchio vincitore di GP, visti i suoi 46 anni e 265 giorni. Ci sarà qualche altra comparsa per equipaggi tricolori, con anche alcuni piazzamenti a punti, ma non arriveranno più risultati di rilievo.

Foto nel testo: Deutsche Fotothek
Foto di copertina: Mick Woolett/Racing Motorcycles

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