1 Dicembre 2023

MotoGP, Pol Espargaro “Quello che ho passato è stato abbastanza traumatico”

Pol Espargaro ha salutato la MotoGP a tempo pieno, nel 2024 sarà collaudatore KTM. La prima parte dell'intervista.

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di Manuel Pecino/motosan.es

Il Gran Premio di Valencia è stato ricco di addii. Uno dei più emozionanti è stato quello di Pol Espargaro, che ha detto addio a GASGAS Tech3 per lasciare spazio a Pedro Acosta, al debutto in MotoGP. Il pilota di Granollers ha fatto un passo di lato e diventerà collaudatore per il marchio austriaco. Sabato scorso, prima di appendere la tuta, abbiamo potuto parlare col minore degli Espargaro: la prima parte dell’intervista.

Pol Espargaro, senti le farfalle nello stomaco?

Sì, ci sono. È difficile accettare l’idea che questo è l’ultimo Gran Premio come pilota che disputa tutta una stagione. Faccio parte da tanti anni di questo ambiente e non è semplice da credere, ma è la realtà e la devo accettare.

Diciotto stagioni mondiali, la prima nel 2007. Il 2023 è l’anno peggiore?

È successo di tutto. Non so, forse è stato il punto di flessione della mia carriera sportiva. Ci sono stati momenti brutti, in cui mi sono infortunato e comunque mi sono fatto molto male, ma forse non tanto come quest’anno e con conseguenze così importanti. È stata la stagione più dura, ma da tutto si traggono i lati positivi.

Pol Espargaro, quest’anno ti ha portato verso un limite che non conoscevi?

Sì, credo di sì. Gli ultimi tre anni sono stati complicati, incluso questo: solo per tutti i trattamenti che ho passato è stato abbastanza traumatico. Un mese senza poter mangiare, solo bevendo, e senza poter abbracciare le mie figlie. Adesso la più grande, che è quella che capisce un po’ di più, quando cado mi chiede sempre se mi fa male la schiena. Non si rende conto, ma mi ha visto soffrire tanto. Non è stato l’aspetto sportivo, quanto piuttosto il dolore ed il trauma di tutte queste lesioni assieme.

Tanta sofferenza quest’anno ha cambiato il tuo carattere?

Una cosa che è sempre andata bene è il mio buon carattere. È la base per affrontare ogni tipo di situazione nella vita, che si tratti di momenti duri o meno, di vittorie o di sconfitte. Serve carattere per tornare dopo un infortunio e per affrontare situazioni diverse con le persone con cui lavori in una squadra. Credo che questo mi abbia aiutato molto nella mia carriera sportiva.

Pol Espargaro, la notizia del cambio è stata la “ciliegina sulla torta”?

Stavo giocando a padel con un amico in Andorra e gli ho detto che avevo una chiamata con uno dei capi, mi ha chiamato Pit Beirer. La fortuna è stata poter parlare direttamente con loro, non così facile in un’azienda. Mi ha raccontato la situazione e mi ha chiesto cosa ne pensavo, non avevano ancora preso decisioni ma stavano valutando. Chiaramente quando ti dicono una cosa del genere pensi subito che non lo vuoi, ma a mente fredda inizi a pensare e valuti la situazione. Quel giorno ci siamo sentiti quattro volte ed alla fine vedi il lato positivo di tutto, abbiamo pensato che fosse una buona decisione. Anche se per me è stato complicato, ti cambia parecchio l’umore anche se sai che è la decisione giusta.

Sono 18 anni di carriera.

Sono davvero tanti, fa quasi paura quando si chiude una tappa così importante e se ne apre un’altra che può essere ricca di aspetti positivi. A priori però non li vedi, solo pensi ai lati negativi, anzi hai le vertigini e ti chiedi cosa succederà. Ho avuto molte proposte per l’anno prossimo e le ho accettate tutte, forse sarò ancora più occupato di quanto non sia adesso. Ma l’anno prossimo preferisco dire di no piuttosto di non riuscire a fare qualcosa, questa è la mia paura.

(seguirà la seconda parte)

Foto: GASGAS Factory Racing Tech3

L’articolo originale su motosan.es

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