30 Maggio 2022

MotoE: Andrea Mantovani alto voltaggio “Il podio è mio e me lo tengo!”

Andrea Mantovani in MotoE al Mugello è stato privato del terzo posto in gara 1 per la pressione gomma di 0,02 bar inferiore agli 1,80 regolamentari. "Ma hanno visto tutti quanto vado. E il bottiglione del podio ce l'ho a casa..."

intervista mantovani motoe

Dopo la corsa per gareggiare a Le Mans (la nostra intervista), ecco la replica al Mugello. Andrea Mantovani è decisamente felice per aver avuto l’occasione di correre anche in casa con la MotoE, realizzando un ottimo fine settimana sulla pista toscana. Anzi, in Gara 1 era addirittura arrivato il suo primo podio di categoria, prima di una squalifica, ed in Gara 2 l’ha sfiorato di nuovo. In un Mugello con meno pubblico di quanto ci si aspettasse, come mai? Ecco la sua opinione, oltre a raccontarci com’è andato il round di casa.

Dopo la Francia, eccoti al Mugello.

Stessa identica dinamica del giovedì a Le Mans. Alla fine mi hanno richiamato, stavolta è stato un po’ più comodo! Almeno non c’è stata una tirata assurda. Poi prima volta su quella pista con la MotoE… Non ci ero mai stato con quella moto, è stata un’emozione grandissima! Tanta roba.

Che bilancio fai?

Il weekend è andato non bene, di più. Sono veramente felice: veniamo a casa con una soddisfazione e la riconferma che siamo protagonisti. Che siamo cresciuti weekend dopo weekend, nonostante si tratti di un campionato in cui non avevo in programma di correre. Il buon lavoro però porta sempre i suoi frutti e le sue soddisfazioni, sono davvero felicissimo.

Cosa significa un circuito come il Mugello per un pilota italiano?

Direi come andare in chiesa per un credente. Anzi, come andare al Vaticano per la messa del Papa. È una delle piste più belle del mondo, un’emozione incredibile. Poi essere in casa, in Italia… È un insieme di belle sensazioni che si uniscono, che ti portano una grande carica mentale e tanta voglia di fare bene.

Passiamo al tuo weekend. Cos’è successo in Gara 1? [3° posto e successiva squalifica, ndr]

Un provvedimento in base ad un regolamento valido solo per la MotoE. Certo va rispettato, però quando succede una cosa del genere e noi non abbiamo nessuna colpa… Il limite minimo è 1.80, la pressione della nostra gomma era 1.78, quindi di 0.02 al di sotto del minimo consentito. Non però per un nostro problema, ma perché si è bruciata la resistenza del generatore che scalda le termocoperte. La pressione non è stata quindi fatta appositamente in maniera sbagliata, il meccanico ha fatto tutto in base a quello che leggeva. Questa è la conseguenza di un problema in griglia di partenza di cui non potevamo sapere, in un attrezzo che ci viene fornito dagli organizzatori. Quindi un problema terzo che ci ha portato ad una squalifica e per un niente, qualcosa che non porta nessun vantaggio. Anzi, con una moto così pesante può portare problemi all’anteriore. Ma l’hanno visto tutti quello che ho fatto: ci siamo, siamo lì davanti.

Come anche in Gara 2.

Quando ti arriva una pacca sui denti come quella, in Gara 2 cerchi di concretizzare. Questo però ti spinge anche a cercare di risparmiarti il più possibile, per portare a casa il massimo risultato col minimo rischio. Ovviamente quella è una categoria con pochi giri e quindi molto combattuta, tirata fino all’ultimo e, se non rischi un po’, porti a casa anche meno. Il rischio fa parte del gioco e io ho preferito fare così, per dimostrare che sono un pilota solido, che quando le cose funzionano bene porta a casa i risultati. Senza strafare e senza buttarmi per terra, non ne valeva la pena.

Peccato però per una sanzione così in un bel weekend.

Per me comunque rimane il podio! Non fa la differenza in una gara del genere, ci teniamo le foto, il bottiglione a casa, il cappellino Michelin… Sono le cose che rimangono, per me è una P3, non si discute! E in Gara 2 ho chiuso 4° grazie ad alcune penalità, ma queste direi più giuste: ci sono bandiere gialle e non si può superare o si viene sanzionati. Per una posizione però è mancato il podio… Sarebbe stata una bella gratifica per il giorno prima!

In generale, un ottimo round italiano.

Portiamo a casa un 3° ed un 4° posto: io ed il team abbiamo dimostrato di essere concreti, ci siamo riconfermati dopo Le Mans. In ogni categoria il livello dei piloti è molto, molto alto, e la MotoE non è diversa. Lavoriamo tutti sul cavillo, di conseguenza i gap sono ridotti e siamo tutti attaccati. La gara diventa quindi molto competitiva con 7-8 piloti a giocarsi la vittoria. Come in MotoGP, non sai mai chi può vincere! Considerando però che in questa categoria non ho fatto i test e mi sono presentato di colpo a Le Mans, sono davvero soddisfatto! So che sono lì perché ho lavorato bene, senza nessun vantaggio in niente. È un insieme di stimoli importanti che ti portano ad avere sempre più convinzione mentale e carica per migliorarsi sempre.

Questi due round MotoE cosa ti hanno insegnato in particolare, cosa può tornarti utile nel Campionato Italiano?

Sicuramente la MotoE ti insegna ad essere molto veloce nei primi giri. È una categoria con gare molto corte e ti insegna quindi a farti subito molto spazio, ad essere protagonista fin da subito. Cercando di non perdere tempo e di ragionare bene in pochissimo tempo, con la giusta lucidità per emergere e non sbagliare. Decisamente è un bell’allenamento per fare lo sprint, per ‘tenerti sveglio’ e darti più carica nei primi giri. Poi, quando lotti con piloti così forti, di conseguenza anche tu entri in un’ottica, in un approccio che migliora da solo.

Da non dimenticare poi il fatto che la MotoE è una moto nettamente diversa a quella che usi nell’Italiano.

È stata veramente tosta. Riabituarsi a questo peso molto maggiore… Bisogna cambiare tante cose, ritrovare determinati automatismi, anche se si gira poco, quindi bisogna abituarsi senza sbagliare, senza cadere. Già si fanno pochi giri, se salti un turno è un casino! Alla fine però siamo piloti con un istinto per questo, è il nostro mestiere quindi ti adatti.

Guardando al Mugello, c’è stato poco pubblico quest’anno…

Purtroppo sì. Rispetto alla Francia non c’è nemmeno da fare un confronto, è stato molto, molto inferiore. Ma lo capisco anche: mettere un biglietto per il Prato a 90 euro… Con i costi della vita di oggi non tutti se lo possono permettere, diventerebbe una giornata decisamente dispendiosa. Secondo me finché mettono questi prezzi è difficile. C’è da dire anche che questo è il primo anno senza Vale. Negli anni precedenti hanno puntato tanto su di lui, sulla sua immagine e sul 46, c’era anche da aspettarselo un calo importante. Ma ci sono tanti piloti italiani, spero che qualcuno sia un po’ più personaggio per creare qualcosa di nuovo. L’erede poteva essere il grande Sic… Ma appunto per me ci sono due problemi: uno i prezzi alti, il secondo l’addio di Valentino. Mi auguro però, come detto, che ci sia qualche personaggio nuovo. Mi ci metto anche io, se mi danno la possibilità! Ma ho fiducia per il prossimo anno, chissà che si sistemi un po’ tutto e che i prezzi tornino un po’ più umani. Che si torni alla normalità, ne abbiamo bisogno tutti.

Foto: Valter Magatti

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