1 Gennaio 2023

Moto3: Tatsuki Suzuki, un caso da risolvere

Tatsuki Suzuki corre da otto anni in Moto3 con più ombre che luci. Se non trova costanza sarà difficile che possa fare l'ultimo passo

tatsuki suzuki, moto3

Arriviamo ad un altro dei punti di domanda della categoria Moto3. Tatsuki Suzuki ha appena completato quella che è la sua stagione migliore a livello mondiale, sia come punti che come piazzamento in classifica. Si tratta dell’ottava per “Callaghan” nella classe minore del Motomondiale. Un pilota capace di salire sul podio, di vincere, di prendersi la prima casella in griglia… Di scrivere un pezzo di storia del suo paese, come successo nel GP Austria 2022 assieme al connazionale Ayumu Sasaki. Ma anche di accumulare ogni anno un gran numero di zeri. Un’incostanza che chiaramente ha condizionato i risultati di uno dei veterani della categoria.

Otto anni di alti e bassi

Il debutto sul palcoscenico internazionale non è mai semplice, ogni pilota poi lo affronta in maniera diversa. Nel caso di Suzuki, l’esordio avviene in sella ad una Mahindra, una moto ostica ma che curiosamente ha favorito la crescita di alcuni piloti ora in MotoGP. Pensiamo ai casi di Pecco Bagnaia, Jorge Martin e Miguel Oliveira. Ma come detto, ogni pilota è diverso e Tatsuki Suzuki invece ha fatto fatica. Dal 2017 guida moto Honda, ma quello che emerge dai suoi risultati stagionali è purtroppo la mancanza di costanza. Una media di sette zeri all’anno, in pochissimi casi per infortuni, più spesso per incidenti in gara. Certo senza farsi mancare alcuni episodi sfortunati con altri piloti. Lo stesso Suzuki però, sfoderando finalmente la giusta grinta, nel 2019 s’è preso la prima vittoria. Un emozionante regalo per il suo boss e “papà italiano” Paolo Simoncelli a Misano, proprio sulla pista intitolata al figlio Marco. Il successo in gara però è arrivato solo un’altra volta, nel GP di Stiria 2020, assieme ad altri cinque podi, questo contando la sua intera carriera Moto3.

Tatsuki Suzuki, più no che sì

Lo stesso “giapporiccionese” ha evidenziato i suoi difetti. Più volte gli è mancata la giusta cattiveria agonistica in pista, non riuscendo a cogliere i momenti per fare qualcosa di più. Ma torniamo al discorso dell’incostanza, per un esempio basta guardare il 2022. Dal GP di Francia alla tappa ad Assen è sempre dal 3° al 5° posto in gara, nei quattro round tra Asia ed Oceania ha invece portato a casa solo ritiri in gara. Nonostante tutto è stato il suo anno migliore, 7° iridato con 130 punti accumulati. Appare però difficile farsi la fatidica domanda per la prossima annata, ma proviamo lo stesso: Suzuki può essere uno dei candidati per il titolo nel Mondiale Moto3? In questo momento la risposta più semplice è no, i motivi li abbiamo elencati in precedenza. Ma non dimentichiamo che il Campionato del Mondo riserva sempre delle sorprese, quindi la domanda può avere anche un’altra risposta: “No, ma chissà”.

Foto: motogp.com

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