30 Dicembre 2022

Moto3: Ayumu Sasaki, il “Sol Levante” è pronto a brillare

Nel '22 Ayumu Sasaki è arrivato quarto nel Mondiale Moto3 dietro tre piloti che salgono di categoria. Rinverdirà i fasti giapponesi?

ayumu sasaki, moto3

Campione Red Bull Rookies Cup e quindi osservato speciale anche in ottica mondiale. Ayumu Sasaki è approdato in Moto3 con un bel biglietto da visita, che lo poneva quindi da subito come un ottimo prospetto del Sol Levante. In realtà il percorso mondiale del 22enne di Yokosuka è stato decisamente in salita. Un talento emergente che ha fatto fatica ad esprimersi sul palcoscenico internazionale, almeno fino a quest’anno. Il 2022 è apparso come l’anno della svolta, la prossima stagione servirà a confermare gli indubbi progressi. Certamente poi ai tifosi del suo paese, da tempo a digiuno di successi, non dispiacerebbe davvero vederlo in lotta per il Mondiale…

Un passato glorioso

Ci sono solo due piloti capaci di vincere in classe minore. Stiamo parlando di Kazuto Sakata, campione nel 1994 e nel 1998, in mezzo c’è anche il biennio vincente firmato Haruchika Aoki, in trionfo nel 1995 e 1996. Ma tutto questo è avvenuto nella storica 125cc, ne è passato di tempo da allora. Ma dopo decenni di magra, se non per qualche sporadico risultato di rilievo, si notano segnali decisamente incoraggianti. Chissà se Ayumu Sasaki può diventare davvero la nuova speranza di un Giappone che, dopo il periodo dei nomi leggendari, non ha avuto un seguito.

Sasaki, i primi segnali

Il debutto mondiale di Sasaki risale al GP di Malesia 2016 come sostituto, l’esordio a tempo pieno avviene l’anno successivo. Ci si aspettava che riuscisse a ingranare presto, invece i primi anni quattro in Moto3 sono davvero difficili. Spicca un unico podio come risultato di rilievo, mal bilanciato da tantissimi zeri tra ritiri e piazzamenti fuori dalla zona punti. Nel 2021 non mancano le difficoltà: al Mugello è tra gli incolpevoli protagonisti dell’incidente fatale di Dupasquier, in Catalunya fa sobbalzare KTM Tech3 per una brutta caduta con trauma cranico. Ma nel complesso cade meno in gara, è molto più spesso in top ten, arriva un podio: quasi raddoppia i punti dell’anno prima e si prende la top ten iridata, in precedenza decisamente molto più lontana. Segnali che qualcosa sta decisamente cambiando.

2022, la scossa

In questa stagione appena conclusa è passato al Max Racing Team: la salita continua, anzi è una scalata compiuta quasi a tempo di record. Ricordiamo che salta due GP per infortunio dopo la paura al Mugello, quando Sasaki viene investito da Masia. Brividi al pensiero di quanto avvenuto solo l’anno prima su quello stesso tracciato, ma per il giovane giapponese va ben diversamente. È uno sfortunato doppio zero che pesa nel bilancio stagionale, come gli altri quattro ritiri in gara. Per 14 GP su 20 però Sasaki vola: brillano su tutto le prime due vittorie mondiali, a cui aggiungere altri sette podi ed un 6° posto come peggior risultato. Peccato appunto per i punti preziosi persi in quei round citati in precedenza, ma il 4° posto finale parla chiaramente.

Sasaki da Mondiale?

Il promettente talento del Sol Levante è stato il migliore dopo il trio mondiale di quest’anno. Ma vanno tutti in Moto2, quindi è logico guardare subito a Sasaki come il primo favorito del 2023. Ne sarà in grado? Da valutare la gestione della pressione, che sembra un discorso retorico ma è invece fondamentale nella testa di un pilota. L’esempio del connazionale Ogura in classe intermedia parla chiaro, Sasaki non s’è ancora trovato in una situazione del genere. Bisogna sperare di evitare lesioni o episodi sfortunati, l’alfiere Husqvarna IntactGP poi deve mantenere la costanza e la giusta dose di “cattiveria” sfoggiate in questo 2022. La grande crescita mostrata in quest’annata però è l’aspetto positivo, ciò che lascia supporre che sì, Ayumu Sasaki è sulla giusta strada per diventare così “pericoloso” da giocarsi l’iride Moto3.

Foto: motogp.com

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