30 Dicembre 2022

Moto2: Aron Canet, quel certo non so che

Aron Canet affronterà la quarta stagione in Moto2: ecco pro e contro di uno dei candidati al titolo Mondiale

aron canet, moto2

Andiamo avanti con la classifica Moto2 di quest’anno per analizzare i possibili protagonisti anche per l’anno prossimo. Dopo Ai Ogura vice-campione, il podio iridato ha visto Aron Canet sul terzo gradino. Uno degli indubbi talenti del movimento spagnolo su due ruote, nonché un personaggio decisamente singolare: ricordiamo i tanti e particolari tatuaggi, od il papillon che immancabilmente sfoggia sul podio. Ma è anche la dimostrazione che il passaggio di categoria non è mai semplice. Il 23enne di Corbera de Alcira è da tre anni in Moto2, non dimentichiamo gli infortuni, ma forse ci si aspettava già qualcosa di più da lui. Il 2023 può essere l’anno giusto?

Canet, punto di domanda

Nel Motomondiale moderno ormai è facilissimo aspettarsi che i piloti, nonostante le difficoltà dei cambi di categoria e quindi di moto, emergano immediatamente. Certo è che forse si ipotizzava che il passaggio da Moto3 a Moto2 fosse più semplice per Aron Canet. Ricordiamo però che nemmeno in classe minore è emerso “alla Acosta”, ma ci è voluto il suo tempo. L’anno migliore è stato il 2019, 4° ed ultimo in Moto3: da sottolineare che è stato l’unico con la KTM del Max Racing Team dopo un triennio Honda, un cambio quindi che gli ha fatto bene. Segue il cambio di categoria e quindi il primo biennio Moto2 in sella alla Speed Up/Boscoscuro del Aspar Team. Nel 2020 salta 3 GP per infortunio, l’anno dopo invece arrivano i primi podi di categoria. È il miglior pilota Boscoscuro, quindi primo non-KALEX, a fine campionato, come dimostra il sesto posto iridato. Un bel balzo avanti rispetto al 14° posto nell’anno d’esordio, interessanti progressi quindi da confermare nella stagione successiva.

2022, anno di cambiamenti

Stavolta è in sella alla KALEX del team di Sito Pons. Non parliamo dello zero di Assen, visto che s’è trattato di un guaio fisico (per cui probabilmente Canet andava fermato subito). Lo spagnolo ci prova ma, dopo tutti i turni di libere con sangue dal naso, conseguenza di un incidente stradale di pochi giorni prima, alla fine si ferma. Tolto questo, guardando i suoi risultati stagionali spicca la mancanza di costanza. Evidenziamo 14 GP conclusi all’interno della top 10, in particolare con otto piazzamenti sul podio. Uno di questi dopo una gara stoica a Jerez, visto che si era infortunato nel GP precedente a Portimao! Ma non l’hanno aiutato i cinque ritiri (tre dopo la pole position), mai così tanti da quando Canet è in Moto2. Troppi per un pilota che vuole lottare per il titolo, soprattutto confrontandolo con i primi due che hanno sbagliato pochissimo. Certo ha chiuso con un ottimo 3° posto iridato, il top nel triennio Moto2, ma ci sono tanti punti preziosi lasciati per strada. Forse è mancato un po’ di feeling con la KALEX dopo due anni con la Boscoscuro? Potrebbe essere stato uno dei dettagli a suo sfavore.

La “regola del 4”

Al quarto anno in Moto3 è riuscito a lottare per il titolo, la prossima sarà la sua quarta stagione in Moto2. È la volta buona per vederlo nella mischia per l’iride di categoria? Il talento di Aron Canet non è davvero in discussione, ma finora è sempre mancato quel “certo non so che”, assieme ad un po’ di costanza in più, per considerarlo a tutti gli effetti un pilota in lizza per la corona mondiale. Nel 2019 certo Lorenzo Dalla Porta ha vinto il titolo con merito, ma Canet non è riuscito ad essere sempre efficace, come dimostrano i 79 punti di distacco accusati a fine anno dal campione italiano. Veloce, battagliero, ma non abbastanza da essere davvero vicino. Serve quindi lavorare ancora su qualcosina perché ogni pezzo vada al suo posto, in modo da trovare un Canet battagliero protagonista in campionato. Il 2023 potrebbe essere la volta buona.

Foto: motogp.com

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