3 Febbraio 2023

Moto3, Matteo Bertelle carico: “Quest’anno ci serve fortuna”

Matteo Bertelle al lavoro a pieno ritmo per un Mondiale 2023 ricco di novità. Come si comporterà quest'anno? La nostra intervista.

matteo bertelle, moto3

Il suo 2022 s’è interrotto sul più bello, ma ora si guarda al futuro. Matteo Bertelle sta continuando il recupero al ginocchio infortunato nello scorso GP al Sachsenring e chiaramente non vede l’ora di tornare in azione. Davanti a sé ci sono tante sfide: il passaggio in Snipers Team, con l’esperto Romano Fenati come compagno di box, ma anche il cambio da KTM a Honda ed un nuovo format di gare. Più tutti i circuiti che non ha ancora potuto conoscere a causa dell’infortunio. Ma come sta adesso Bertelle? Quali sono gli obiettivi nella sua seconda stagione Moto3? Ecco cosa ci ha raccontato il giovane pilota veneto.

Matteo Bertelle, prima di tutto come stai? Come procede il recupero?

Adesso sto molto bene. Per i primi due-tre mesi sono stato tranquillo, ora il ginocchio sta meglio e si sta sgonfiando sempre di più, quindi inizio anche a spingere con gli allenamenti. Sto anche girando sempre di più in moto, che è sempre molto importante nel nostro sport.

Soprattutto dopo una “pausa” così lunga.

Sì, purtroppo sono stato fuori per un po’ di tempo… Non ho neanche visto la seconda parte di stagione, quindi tutte le gare in Asia che non avevo mai fatto. Quest’anno sono curioso, spero di arrivarci! Ma direi che per ora basta, abbiamo scaricato tutta la sfortuna l’anno scorso. Adesso ci serve un po’ di fortuna.

Com’è stato il tuo processo di riabilitazione?

Appena dopo l’operazione sono stato fermo per un mese e mezzo, due, non ho fatto proprio niente. Facevo solo delle piccole sedute di fisioterapia, ma proprio il minimo, mi piegavano un po’ il ginocchio. Ma devo dire una cosa, sono diventato fortissimo alla Playstation! [risata] Tutto il giorno a non fare niente… Dal terzo mese in poi ho iniziato a fare palestra, sempre piano piano, ed al quarto mese ho ricominciato a correre con la Supermoto, a Castelletto di Branduzzo.

Un ritorno graduale in moto.

Devo dire che sono poi tornato in sella dopo un po’ di tempo perché la prima volta è stata un po’ traumatica. Il ginocchio si era gonfiato tanto, quindi ho dovuto aspettare un’altra settimana, una settimana e mezza, prima di ritornare. Adesso vado tranquillamente, non si gonfia neanche più, e giro anche con l’Ohvale o con la R6, sono già andato due volte in Spagna ad allenarmi. Vado anche in bici, anzi quella è stata la prima cosa che ho ripreso: fa benissimo all’articolazione del ginocchio quindi mi aiutava, anche se si infiammava un po’.

Parecchie infiammazioni in questo periodo di recupero.

I dottori mi hanno detto che era tutto a posto, che il ginocchio funziona bene. Ma è rimasta ancora un po’ di lassità, di movimento, anche se molto meno rispetto al momento dell’infortunio. Ad essere sincero pensavo fosse più facile, invece è davvero complesso starci dietro, anche perché una volta al giorno si infiamma. Ma di notte, con la gamba a riposo, si sgonfia.

Per i primi test a che punto sarai? E quando sarai di nuovo a posto?

Mi hanno detto che ci metterò un anno per riprendere tutta la flessione di prima. Per essere al 100% non lo so, ma devo dire che adesso sto bene, anche se qualche volta sento che il ginocchio lavora in maniera un po’ strana. Devo solo capire come si comporterà, se terrà per più giorni di fila, ma di sicuro sono allenato. Per metà campionato dovrei essere a posto!

Tutto per un episodio sfortunato.

Infatti, non è nemmeno colpa mia! E non è nemmeno colpa di Ogden, è stata proprio una serie di sfortune… Però il problema più grande l’ho avuto io!

Un peccato, visto che ti ha bloccato la stagione di debutto. Quest’anno possiamo dire che Matteo Bertelle è un “mezzo rookie”.

Diciamo che sarò un rookie per la seconda metà di stagione. Nelle prime gare però farò un po’ di fatica, soprattutto per gestire i turni ed il riposo del ginocchio. Quando vado a correre ho notato che si infiamma ancora, quindi devo stare attento. Una volta presa l’abitudine non ci saranno più problemi. La Moto3 non la tocco più dal Sachsenring, quindi devo riprendere tutti gli automatismi.

Secondo te quanto ci vorrà per riprendere queste abitudini?

Da dire che devo anche conoscere la nuova moto, visto che passo da KTM a Honda. Ma adesso mi sto allenando bene, il senso della velocità c’è, ma il problema più grande sarà vedere come risponde il ginocchio con l’angolo che ha la Moto3. Essendo una moto molto piccola e stretta dovrò stare tanto più chiuso rispetto ad una R6, spero non mi faccia male. Al momento è questa la mia preoccupazione.

Un Bertelle già ‘troppo grande’ per la Moto3?

Quello no, però mi piacerebbe poter mangiare di più! Solo che devo tenere un peso standard… Appena operato avevo perso circa 4 chili, avevo una gamba che era ridotta come il mio braccio. Quindi mi sono detto dai, finalmente mangio un po’ quello che voglio! Ma fino ad un certo punto: pesavo 56 kg, sono arrivato fino a 60 e mi sono fermato. Adesso sono ritornato come prima, al solito riso e pollo [risata].

Un’altra novità del tuo secondo anno mondiale sarà il cambio di squadra.

Ci siamo visti due volti, abbiamo fatto due pranzi. Ho già conosciuto Romano [Fenati] e spero mi possa insegnare tanto, visto che ha molta esperienza su questa moto ed è sempre andato fortissimo con gli Snipers. Il resto lo vedremo tutto nei test. Al momento non so neanche che colori avrà la moto, è tutto un segreto.

Hai già chiesto qualche dritta a Romano?

Ancora no, aspetto e magari cerco di rubare qualche trucco, guardando ma senza farmi vedere più di tanto. Magari si arrabbia e non vuole [risata].

Conosci sia KTM che Honda, ma come vedi questo cambio?

La Honda l’avevo provata nel 2019 quando ho fatto il CEV, è andata molto male… Però da allora sono anche cambiato io come pilota, come mentalità. Mi dovrò adattare, ma se un pilota va forte ci riesce con tutt’e due le moto. Io cercherò di dare tutto me stesso per riprendere gli automatismi della Honda, che comunque va guidata diversamente rispetto alla KTM, e di andare più forte possibile!

Vedi questa grande differenza tra le due moto?

Non so dire. So solo che, ad occhio, la Honda Leopard andava un po’ più forte. Non vedo però questo grande divario con KTM… Spero almeno. Soprattutto con le ufficiali, che vanno veramente forte, o le GasGas e Husqvarna. Il problema però era che vedevi solo Foggia là davanti, lui è bravissimo, mentre le altre Honda erano più indietro. Qualche volta si faceva vedere Rossi, altre volte Tatsu [Suzuki], Migno alla prima gara… Da vedere.

Cambia il format di GP, una novità che non ha convinto ad esempio il tuo boss [l’intervista a Cecchini, ndr]. Tu cosa ne pensi?

Ho la fortuna di aver corso in Rookies Cup, quindi ho già “provato” questo format. Lì non c’era il warm up, quindi andavi diretto in gara. Come dice Mirko però è un turno importante, puoi provare qualcosa per la gara dopo oppure, se sei messo male, magari ti aiuta a scoprire qualcosa per la gara. Secondo me il warm up è utile, ma anche no: per come la vedo io devi essere già a posto dopo le qualifiche, anche perché non c’è la stessa temperatura della gara. Io l’anno scorso l’ho sempre fatto in modo molto tranquillo, per riscaldarmi, anche perché era davvero poco tempo: entravo, facevo tre giri e prendevo bandiera!

L’impressione è che diano sempre più tempo alla MotoGP, togliendolo però alle classi minori. Tu come la vedi?

Un pochino sì, ma alla fine questo mondo gira tutto intorno alla MotoGP. Chi segue le moto guarda la MotoGP, non i giovani… Secondo me. Da un lato è anche giusto, nel senso che lì ci sono i campioni, i piloti più forti del mondo. Però se magari Dorna facesse una cosa fatta meglio, mettendo un po’ più di minuti, non sarebbe male… Anche perché nessuno è nato imparato e va subito in MotoGP.

C’è chi però ha provato il salto Moto3-MotoGP. Matteo Bertelle lo farebbe mai?

Dev’essere una cosa fighissima, lo farei subito. Al massimo vai più piano! Ma mi piacerebbe tantissimo provare una MotoGP. Mi doppierebbero ogni gara, questo è sicuro, però…

Guardando invece alla Moto3 2023, chi metti tra i favoriti?

Oncu, Sasaki, Masia, Yamanaka che passa in Aspar e potrebbe quindi andare forte. Ci metterei anche Moreira. Tra gli italiani direi sicuramente Romano: gira da tanto con questa moto, conosce bene sia KTM che Honda ed è sempre andato forte con entrambe. Poi direi Rossi, Nepa… Stava andando forte nell’ultima parte di stagione. Anzi metterei prima Nepa di Rossi.

E dove inseriamo Matteo Bertelle?

Adesso è difficile da dire, ma spero tanto di ripartire da dove mi sono fermato. Lottare per i punti all’inizio, poi se va sempre meglio tutto basta accelerare! Mi piacerebbe tantissimo arrivare in top 5. La top 10 l’ho già fatta l’anno scorso, al Mugello ma ci sono già riuscito. Adesso puntiamo ancora più su. Poi se mi fanno un regalo come al Sachsenring nel 2021, quando mi sono caduti davanti in 5 ed io ero sesto… Lo accetto volentieri.

Un rapporto di amore-odio col Sachsenring.

È una cosa strana. Mi ha dato quella fortuna nel 2021, l’anno dopo invece… Da 100 a zero.

Quindi quest’anno dovrebbe andarti bene, no?

Ma avrei paura per la stagione successiva. Anzi, faccio così: nel 2024 lo salto! [risata]

Per l’infortunio ci sono tanti circuiti che non hai potuto conoscere. Li hai già ‘studiati’ in qualche modo, o c’è una che ti ispira di più?

Ancora non li ho studiati, ma mi hanno detto che in Malesia è molto difficile per i rookie perché è una pista gigante. Ci saranno poi due circuiti nuovi in India e Kazakistan. Mi piacerebbe però molto correre a Phillip Island: è veloce, ma senza cambi di direzione repentini, quindi è molto fluida. Dev’essere un piacere correrci con la Moto3. Almeno penso, poi magari arrivo lì e tra vento e buche diventa una pista su cui metto la X! [risata]

Facciamo una scommessa: su chi punti per il titolo MotoGP?

Pecco sarà sicuramente forte, poi ci sarà Marquez, se la moto glielo permetterà. Anche Bastianini può fare bene, così come l’Aprilia. Un nome però non si può dire, il livello attuale fa paura!

E per la Moto2? Vedi anche qualche italiano?

Ti direi Acosta, va veramente forte. Celestino [Vietti] era partito alla grande, ma nella seconda metà di stagione nero totale. Tony [Arbolino] potrebbe essere un contendente per il titolo. Anche Ogura, che comunque l’anno scorso l’ha buttato un po’ via.

Per finire, dimmi anche un nome in Moto3.

Difficile da dire, siamo tutti vicini. Ma direi Oncu, se non altro per come ha fatto l’ultima gara. Ha uno stile tanto aggressivo, forse troppo: può darsi che sia quello che non gli ha ancora permesso di azzeccare la vittoria. Ma è forte.

Foto: Instagram-Matteo Bertelle

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