3 Agosto 2022

Moto2: Alessandro Zaccone “Imparo ad incassare i colpi, arriverà il mio momento”

Alessandro Zaccone spiega quanto sia difficile la vita del debuttante in Moto2. "Ho studiato tanto, ho capito cosa bisogna fare per compiere il salto di qualità"

Alessandro Zaccone, Moto2

La Moto2 riaccende i motori, inizia la seconda parte di stagione anche per Alessandro Zaccone. Il “debuttante più debuttante” della classe di mezzo è carico in vista delle prossime nove gare per completare il suo primo anno mondiale. Altre occasioni per dare la caccia a piazzamenti di rilievo, con un occhio anche al futuro, ma senza farsi condizionare troppo. Non manca pure un pronostico: chi vincerà quest’anno nelle tre categorie? Questo ed altro nella nostra intervista prima della tappa a Silverstone.

Com’è andata la pausa estiva?

È stata abbastanza lunga! Purtroppo non sono nemmeno riuscito a girare tanto, non con moto da pista. Non vedo l’ora di ripartire!

Come ti sei allenato?

Ho girato come sempre col motard e con la moto da cross, ma non con la moto da strada. Anzi, non ne ho neanche una… Praticamente ho fatto solamente una giornata a Misano due giorni fa, quindi poco. Speriamo non sia un handicap.

Oltre a questo, come hai sfruttato questo periodo?

Ho cercato soprattutto di studiare, di analizzare la prima parte di stagione: quello che abbiamo fatto, gli errori, i margini di miglioramento… Durante i fine settimana di campionato non hai quasi mai tempo di fermarti a fare il punto. Spero che la pausa sia servita soprattutto mentalmente per azzerare e ripartire.

Hai ‘scoperto’ qualcosa su cosa devi lavorare di più?

Direi che non c’è qualcosa in particolare. Ogni volta che entro in pista imparo qualcosa di nuovo, anche se so che ho ancora molto da imparare. Non c’è qualcosa su cui sbagliamo totalmente, si tratta semplicemente di continuare a fare chilometri su chilometri per cercare di capire sempre più cose. A livello di tecnica devo dire che non mi sento ancora al 100% con la moto, dobbiamo ancora trovare la nostra strada. Durante la pausa però puoi solo pensare e poi portare qualche idea.

Ora si riparte da Silverstone, un altro circuito nuovo.

Mi sono riguardato le gare vecchie e ho giocato alla playstation per capire i riferimenti… Almeno entrare in pista e sapere come girano le curve torna utile! Ogni volta che si incontra un tracciato nuovo è difficile: potresti trovarti subito bene oppure fare un po’ fatica. Sarà importante fare più giri possibili venerdì, per poi lavorare un po’ di più il sabato. Sarà fondamentale non trovare la pioggia soprattutto di venerdì, ho bisogno di girare sull’asciutto per impararla! Poi se dovesse piovere sabato o domenica pazienza, ma per imparare è obbligatorio l’asciutto, altrimenti si capisce poco.

Ti sei già posto qualche obiettivo?

Dobbiamo sempre continuare sulla nostra strada. Nonostante qualche alto e basso siamo sempre andati in crescendo. In una pista nuova l’obiettivo è girare intorno alla zona punti. Non è facile, il livello è altissimo e sono tutti forti, ma voglio tenermi quest’obiettivo: se ci mettiamo a posto, possiamo farlo.

Stai osservando qualcuno in particolare tra i tuoi colleghi esordienti?

L’esordiente più forte è certo Acosta, è il pilota del momento e stanno spingendo tanto su di lui. Ma ad esempio la nostra situazione è ben diversa. Lui è arrivato molto più preparato, ha girato tanto d’inverno, cosa che per vari motivi io non ho potuto fare né sono riuscito a fare in questa pausa. Le possibilità non sono le stesse di ragazzi che sono appoggiati ad esempio da sponsor importanti. Pensiamo al nostro, continuiamo a spingere e cerchiamo di tirare fuori il massimo dalle nostre possibilità.

È un periodo in cui si parla anche di contratti.

Io ho un accordo annuale. E per un pilota, finché non c’è qualcosa di firmato… Diciamo che si avvicina un periodo caldo e teso. Ancora non c’è niente, avevamo provato a parlare di qualcosa ma ora siamo fermi. Prima di parlare dell’anno nuovo però vorrei fare un piazzamento discreto, in modo da poter avere le spalle un po’ più forti, mettiamola così.

Ogni anno però si parla sempre prima di accordi per l’anno dopo.

Non è il massimo che si parli presto di contratti, ti crea una grande confusione in testa ed al momento è l’ultima cosa che voglio, visto che ho già tantissime cose da imparare. Avere anche questo pensiero non è il massimo: in pista parti con una certa idea ed il 90% delle volte fai peggio. Ora voglio solo stare tranquillo e non pensarci, ma ottenere solo i migliori risultati possibili. Poi le cose verranno di conseguenza.

A volte capita di puntare ad un obiettivo che magari non arriva. Come si superano questi momenti?

Sto imparando, soprattutto nel Mondiale, che se ti avvilisci per qualcosa che non arriva è già finita. Hai tantissime gare una dietro l’altra e non hai mai tempo di poter fare uno zero. Bisogna essere forti, pensare che ok, non ci si è riusciti ma si punta alla prossima, senza rimurginare tanto. Non hai ‘pause’ di tre settimane in cui c’è tutto il tempo per sbollire. Bisogna prendere la delusione come uno stimolo.

Stai vivendo poi una situazione diversa a livello di ‘ritmo’ di gare.

Io arrivo da campionati in cui c’erano gare una volta al mese, se andava bene. Avevi tempo a casa di pensare a cos’avevi sbagliato o no, di fartelo scivolare. Invece nel Mondiale ci sono tanti GP di fila: è una situazione nuova per me e non nascondo che non è stato facile rimanere calmo nelle prime gare. Io poi sono abbastanza impulsivo, quindi avrei voluto fare tutto subito. Quando arrivi nel Mondiale l’obiettivo è fare subito bene, ci speri e ci credi, invece non è stato così semplice. Lo sto imparando gara dopo gara.

Bisogna imparare quindi qualche ‘trucchetto’.

Devi imparare a stare tranquillo, non puoi farci niente. È un po’ come un pugile quando impara ad accusare i primi colpi, finché non ti formano. Sono necessari, li abbiamo presi tutti all’inizio.

Un pronostico: chi vince il Mondiale Moto2?

Eh, difficile… Un pilota però che mi piace molto e che è molto forte in pista è Augusto Fernández. È un bravo ragazzo, va veramente forte ed è bello da veder guidare, da seguire. Secondo me, salvo imprevisti, arriverà a giocarsela fino alla fine. Indubbiamente sarebbe bello se vincesse un italiano, però certo Fernández è uno dei candidati.

In Moto3 invece?

In Moto3 dico Guevara! Ha dimostrato tante volte di essere superiore a García, nonostante sia più piccolo. È maturo, sa andare via quando c’è bisogno, cosa non scontata nella categoria. In generale, il problema dei ragazzi Aspar è che stanno facendo un altro sport, tanto di cappello a loro: non sbagliano mai, sono sempre davanti… Si fa fatica a pensare ad una rimonta senza errori. Io spero per Foggia che possa succedere, ma attualmente la vedo un po’ difficile.

E in MotoGP?

Certo mi piacerebbe Bagnaia, un pilota italiano su moto italiana sarebbe molto bello. Ma anche Aleix Espargaró e Aprilia mi piacerebbe tanto, hanno fatto un gran lavoro ed ora stanno facendo paura: sarebbe una bella storia anche quella. Io spero in uno dei due. Certo Quartararo ha un bel margine, ma le gare sono imprevedibili e tante volte sono successe cose che non ci si aspettava. Siamo ancora a metà stagione, mai dire mai!

Foto: Instagram

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