27 Gennaio 2022

La tecnica: Ducati MotoE, proviamo a svelare i tanti segreti della V21L

Ducati sta preparando una MotoE che è un concentrato di altissima tecnologia e rappresenterà un passo avanti enorme. Ecco cosa potrebbe nascondersi sotto la carenatura

Ducati, MotoE

Se parli di MotoE una parte ancora consistente del popolo motociclistica insorge:  “Queste non sono moto, ma elettrodomestici”. In realtà lo sbarco di un costruttore di scala mondiale come Ducati dà una svolta alla categoria MotoE e all’intero settore. Già dalle prime immagini si nota come la V21L sia una “moto vera“, anzi una Ducati autentica, anche se il cuore non è termico. Il 2022 nel monomarca elettrico sarà l’ultimo anno con moto Energica, marchio italiano che per primo ha fortemente creduto in questa tecnologia. Ma il cambiamento con vista 2023  è di grandissima portata. Perchè la Ducati V21L è già in questo iniziale stadio di sviluppo un concentrato di meraviglie tecnologiche. Con l’aiuto di un ingegnere elettronico esperto del settore, abbiamo cercato di ipotizzare cosa si nasconde sotto il vestito della Rossa.

La maneggevolezza da GP

La moto è molto interessante, per diversi motivi. Si nota a colpo d’occhio che è stata progettata da qualcuno che ha un forte know out motociclistico. Il punto di partenza è stata la ricerca della migliore maneggevolezza possibile. E’ un punto focale per ogni moto elettrica, visto che le batterie pesano e sono ingombranti:  mole e peso comportano vari problemi nell’uso in pista.  E’ evidente quanto accurato sia stato lo studio per centralizzare quanto più possibile le masse rispetto al baricentro del veicolo. Collocare pacco batterie e il motore quanto più vicino al baricentro  riduce il cosiddetto “momento polare”. Questo è un fattore indipendente dal peso: conta piuttosto dove questo peso è collocato.

La powertrain è il telaio portante

Il telaio è semiportante, un concetto che la Ducati ha adottato in tanti altri progetti, come la Panigale V4. In questo caso la powertrain (il complesso motore-batteria) funziona anche da telaio. Dalla piastra posteriore parte il telaio che arriva fino al cannotto di sterzo. E’ molto probabile che all’interno sia stato nascosto il pacco batteria. La moto sembra già anche in avanzata fase di industrializzazione. Il forcellone è un gran bel pezzo pressofuso, molto curato. La Energica oggi impiegata in MotoE è sostanzialmente una moto stradale adattata alle corse. La Ducati invece nasce con un DNA decisamente più “racing”, anche se è immaginabile che anche questo progetto avrà sbocchi nella produzione.

La chiave è tenere basse le temperature

Le batterie sono raffreddate a liquido, ma certo  non è una novità. In campo motociclistico ci sono già vari modelli, anche stradali, che usano questo tipo di tecnologia. Nel caso Ducati è molto probabile che anche parti del motore elettrico siano raffreddate a liquido: parliamo di rotore e statore, uno dei due o entrambi. Un compromesso è raffreddare la parte statorica, esterna, e non l’interno, il rotore, per ridurre la complessità costruttiva. E’ chiaro che riuscendo a raffreddare lo statore i vantaggi sono sensibilissimi: c’è infatti un livello di temperatura oltre il quale i magneti riducono drasticamente la loro efficienza. Cosi,  a prima vista e giudicando dall’ingombro, l’idea è che su questo prototipo solo lo statore sia raffreddato a liquido.

Un motore extra piccolo

Ipotizzando che la Ducati V21L possa erogare 150 KW (cioè circa 201 cavalli), si noti quanto il motore sia piccolissimo. Questo lascia sospettare che possano aver introdotto una tecnologia inedita in campo moto: può darsi che ci siano magneti di più alta qualità, con rotore e statore di gran lunga più efficienti di qualunque altro siano mai stati introdotti in campo motociclistico.  Ducati non ha ancora diramato i  valori fondamentali, cioè peso dei veicolo, la capacità di carica delle batterie, la densità energetica e la potenza del motore. Energica è lo specchio di una tecnologia che risale a cinque-sei anni fa, in questo lasso di tempo la tecnologia in campo automotive elettrico ha fatto passi da gigante, e di ulteriori ne farà. Non aver annunciato questi dati potrebbe anche significare che Ducati sta sviluppando continuamente questo progetto e quindi determinati componenti, e il loro potenziale, sono ancora in fase di perfezionamento. La vera rivoluzione Ducati però già si intravede: è aver realizzato una moto elettrica che sembra replicare tutte le specificità di una MotoGP.

La moto che viene dalle…auto

Questo vantaggi sono frutto dalla strettissima sinergia che Ducati vanta con i reparti sviluppo del Gruppo Volkswagen: il mostruoso prototipo Audi RS R e-tron ha conquistato quattro vittorie di tappa alla recente Dakar. Le marche auto del gruppo stanno già proponendo al mercato vetture elettriche sofisticatissime. Il progetto Ducati V21L è affidato al settore E-Mobility affidato all’ing. Roberto Canè, che dopo la prima uscita in pista con Michele Pirro a Misano ha dichiarato: “Il lavoro è appena iniziato, questo è il primo mattoncino che abbiamo posato, ma la strada è lunga.” Già, chissà cosa ci farà vedere la Ducati nei prossimi mesi…

Ducati, MotoE

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