31 Agosto 2022

Kazuki Watanabe: sogno MotoGP al buio

A Misano Adriatico coronerà il sogno di una vita: Kazuki Watanabe debutterà in MotoGP quasi per caso. La sua storia.

Kazuki Watanabe: sogno MotoGP al buio

La notte è fatta per sognare“, si dice. Alle volte, proprio nel mezzo di una nottata, i sogni si avverano. Chiedete a Kazuki Watanabe, convocato da Suzuki per sostituire l’infortunato Joan Mir in MotoGP a Misano Adriatico. Venerdì scorso, alle 17:00 italiane, alla diffusione del comunicato stampa inerente questo annuncio, gli addetti ai lavori della top class strabuzzavano gli occhi, cercando di capire chi fosse costui. Nel panico generale, comprensivo di rapide ricerche su Wikipedia ed inspiegabili casi di omonimia generando una confusione collettiva, c’era chi contestualmente stava vivendo dei momenti di panico. In senso positivo, tuttavia. Watanabe-San si trovava ad Autopolis per la ripresa dell’All Japan Superbike dopo lo stop forzato del calendario, volto a lasciar spazio alla 8 ore di Suzuka. Poco dopo aver preso sonno, nel mezzo della nottata giapponese, squillò il telefono. Una chiamata. O meglio, LA chiamata: “Sì, correrai in MotoGP a Misano“. Proprio vero: alle volte, in piena notte, i sogni possono diventare realtà…

L’OFFERTA DI KAZUKI WATANABE

Romanticismo di questa favola motociclistica a parte, ci sono svariati retroscena che porteranno Kazuki Watanabe a sostituire il Campione del Mondo 2020 in MotoGP a Misano. Nei giorni antecedenti questa decisione, si erano fatti tanti nomi, mai quello del 31enne motociclista All Japan. Con tutte le ragioni del caso (e ci mancherebbe pure!). Watanabe non rientra nemmeno tra i mitologici “Collaudatori Giapponesi“. Non è tester MotoGP, non ha esperienze nella top class. Niente di niente. A malapena sa com’è fatta la GSX-RR. Eppure, a Misano correrà lui. Frutto di una serie di circostanze irripetibili: l’indisponibilità di Sylvain Guintoli (lui sì collaudatore Suzuki MotoGP) per l’infortunio rimediato a Suzuka, la volontà di far correre un pilota giapponese, il suo buon momento (podio, 3°, alla 8 ore di Suzuka) ed il fatto di essere un pilota sotto contratto con la casa madre-via-Yoshimura. Visto che non si sa mai cosa riserva la vita, il buon Kazuki, già che c’era, appena saputo della doppia assenza di Mir e Guintoli, decise di mandare un messaggino a chi di dovere. Idealmente, lo possiamo riassumere con “Oh, nel caso… sappiate che io ci sono. Per correre in MotoGP, parto subito!“. Quel messaggino, dal diretto interessato confermato nel corso del weekend dell’All Japan ad Autopolis, è stato la sua fortuna.

A DIGIUNO DI MOTOGP

Quel messaggino non soltanto riafferma che, in fondo, nella vita vale sempre la pena provarci, ma che in cuor suo Kazuki Watanabe ci sperava. Senza illusioni, ma ci sperava eccome. Nelle gerarchie in Suzuki era terzo, quarto, forse quinto. Prima di lui Sylvain Guintoli, Takuya Tsuda (che sarà wild card a Motegi), poi forse lui. Forse. Al netto di soluzioni “esterne“. Sulla carta perché, alla realtà dei fatti, il nativo di Kofu (Prefettura di Yamanashi) avrà questa chance di correre nella top class. Per un vero e proprio debutto… al buio. La Suzuki GSX-RR MotoGP riuscì a provarla solo per qualche giro tempo addietro (anni scorsi) a Motegi. Misano sì, la conosce per via dei suoi trascorsi nel Mondiale Supersport, ma non è propriamente il suo tracciato di casa. Un sogno che potrebbe tramutarsi pertanto un incubo, ma in tipico stile giapponese si presenterà all’ex Santamonica con rispetto, con inchini ripetuti in segno di ringraziamento per questa opportunità unica ed irripetibile. Con la consapevolezza di ritrovarsi ampiamente ultimo, con il primario obiettivo rappresentato dal riuscire a… qualificarsi.

CHE STORIA QUELLA DI KAZUKI WATANABE

In fondo, tuttavia, Kazuki Watanabe ne ha vissute di ogni. Nel Motomondiale ci era persino approdato tempo addietro. Un paio di wild card in 250cc, qualche gara di Moto2 nella conclusiva stagione 2010 con Racing Team Germany, senza lasciare il segno. Arrivato al Mondiale, si ritrovò costretto a tornare in madrepatria, ricostruendosi tra le derivate dalla serie, non prima già che c’era di conquistare un titolo J-GP2 (la Moto2 dell’All Japan). Successivamente accolto dal Team RS-ITOH di Kazunari Ito, ha intrapreso un prolungato sodalizio che lo porterà a difendere i colori ufficiali del Team Green nella JSB1000 (Superbike) ed alla 8 ore di Suzuka, conquistando persino un podio nel 2016. Ed una nuova opportunità mondiale, ma in Supersport.

GIAPPONESE CHERASCHESE

Nel 2017 disputò infatti il Mondiale Supersport con il Team Go Eleven, all’epoca con Kawasaki nella categoria. Ben impressionò nei primi round con qualche top-10, poi di fatto scomparve con tante cadute. Acquisì se non altro una mentalità europea e… italiana, con la struttura di Cherasco (Provincia di Cuneo) che gli ha fatto conoscere una nuova realtà, condivisa insieme a Gino Rea. I due, compagni di squadra, legarono molto e spesso viaggiavano insieme tra una gara e l’altra. Non è un caso che, alla 8 ore di Suzuka, una volta salito sul terzo gradino del podio Kazuki abbia rivolto un pensiero allo sfortunatissimo amico Gino, coinvolto nella giornata precedente in un terrificante incidente alla Triangle Chicane.

TUTTOFARE IN SUZUKI

Chiusa questa seconda esperienza internazionale, nuovamente Watanabe tornò in Giappone, questa volta firmando un pluriennale con il glorioso team Yoshimura. Nelle ultime stagioni, più volte è stato il primo avversario dell’imbattibile Katsuyuki Nakasuga nell’All Japan Superbike, svolgendo inoltre un ruolo importantissimo. Se del progetto MotoGP non è collaudatore, lui è tester (e riserva) del programma Yoshimura SERT Motul per il Mondiale Endurance. Sempre in pista in Giappone per sviluppare la GSX-R 1000, ben figurando alla prima chiamata in gara (8 ore di Suzuka) da titolare dove, a tutti gli effetti, si è mostrato impeccabile.

SETTIMANA IMPEGNATIVA

Tanto per chiarire, Kazuki Watanabe vivrà una settimana senza un attimo di respiro. Per l’emozione, chiaro, ma anche per una serie di impegni ravvicinati. Lo scorso weekend ha corso con Yoshimura Suzuki RIDE WIN nell’All Japan ad Autopolis (2° in gara), per poi prendere il primo volo direzione Europa. Tra ieri e oggi era a Le Castellet per i Prè-Test del Bol d’Or con Yoshimura SERT Motul, ultima tappa antecedente quel sogno rappresentato dall’esordio MotoGP a Misano. Una storia d’altri tempi la favola di Kazuki Watanabe. E chissà cosa sarebbe successo senza quel messaggino…

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