9 Dicembre 2020

Kazuki Masaki si ferma, l’ex Mondiale Moto3 annuncia l’addio alle corse

Kazuki Masaki, addio alle corse. Il campione Red Bull Rookies Cup 2017, ex Mondiale Moto3, ha deciso di fermarsi. "Non ho ottenuto i risultati sperati."

kazuki masaki moto3

Un altro giovane ha annunciato l’addio alle moto. Kazuki Masaki, qualche anno fa protagonista anche nel Mondiale Moto3, appende il casco al chiodo. Ci pensa lui stesso ad annunciarlo con un post social, scrivendo così la parola fine sulla sua carriera da pilota. Sempre grande protagonista nei campionati asiatici, vincitore della Red Bull Rookies Cup nel 2017, ha disputato proprio in quell’anno la prima wild card mondiale, chiudendo 10°. Disputa poi due anni in Moto3, ritornando in seguito nel CEV di categoria, fino a questa scelta.

Ricordiamo la sua carriera: inizia a mettersi in luce a livello nazionale nel 2013. L’anno dopo conquista il titolo in Suzuka Road Race Championship GP3, brillando poi in All Japan Road Race Championship GP3 ed in Asia Talent Cup. Arriva nel CEV Moto3 ed in Red Bull Rookies Cup, trionfando in quest’ultimo nel 2017 con due vittorie e sette podi. Approda nel Mondiale Moto3: spicca un 8° posto in Francia, ma contiamo tanti piazzamenti fuori dai punti. Quest’anno il ‘passo indietro’ nel CEV con l’obiettivo di tornare nel Mondiale: finisce 9° in classifica generale, primo non-spagnolo della categoria, ma senza risultati di rilievo.

“Ho deciso di ritirarmi dalle mie attività come pilota di moto.” Comincia così l’alfiere di Fukuoka, classe 2000, spiegando poi le ragioni che l’hanno portato a questa scelta. “Non ho ottenuto i risultati sperati nel Mondiale Moto3, in cui ho corso per due stagioni. Ci ho riprovato ripartendo dal CEV, ma nemmeno lì sono riuscito a conquistare grandi risultati.” Non l’unico motivo. “C’è stata poi la morte di mio padre. Se n’è andato a settembre, e da allora ho cominciato a pensare al mio futuro.”

“Dopo il mio ritorno in Giappone ho ricevuto un’offerta, ma fin da quando ero piccolo ho sempre sperato di arrivare in MotoGP. Era quindi il momento di fermarsi, ora che il percorso è diventato più difficile. Non ho alcun rimpianto di quanto fatto finora. Un grazie a tutti quelli che mi hanno supportato fino a questo momento, darò il massimo nelle nuove sfide che mi attendono. Ma amo le corse, quindi sarò ancora in giro per i circuiti come tifoso. Ci vedremo da qualche parte.”

Lascia un commento

2 commenti

  1. fzanellat_12215005 ha detto:

    Il movimento del motociclismo Nipponico ha avuto un brusco calo di iscritti nei vari campionati nazionali e
    internazionale.
    La tragedia di Kato( riferimento per i Giapponesi) ha
    fatto scegliere alle famiglie di non far correre i propri
    figli in uno sport così pericolo.
    Negli anni ’90 c’erano talenti come Harada,Nakano,
    Abe ( ricordato ancora oggi) e il grande Kato.
    H.Aoyama è l’ultimo vincente di un campionato del
    mondo( 250).Ma nessuno ha avuto l’impatto mediato
    di Daijiro.