“Honda mirata per Marc Márquez”: la confessione di Yokoyama
Marc Márquez trionfa con una Honda RC213V mirata sul suo talento. Takeo Yokoyamaha ammette: "Sapevamo che gli altri piloti avrebbero avuto difficoltà".
Marc Márquez ha incassato un altro titolo MotoGP al Buriram e in casa Honda si inizia a pensare già al 2020. Il direttore tecnico della Honda, Takeo Yokoyama, lo descrive a buon ragione come “di un altro pianeta”. Nessun pilota “umano” potrebbe domare una RC213V così aggressiva, i risultati di Cal Crutchlow e Jorge Lorenzo ne sono la prova lampante. Lo scorso inverno il campione di Cervera ha chiesto maggiore potenza per pareggiare le Ducati ed è stato accontentato, anche a costo di dover perdere in altre aree.
Un rischio che HRC ha voluto correre e l’azzardo ha ben pagato, con il trionfo mondiale arrivato con quattro GP di anticipo. “Ci siamo concentrati per dargli più potenza possibile, sapendo che sarebbero nati altri problemi – ha ammesso Yokoyama a Crash.net -. Ma abbiamo detto ‘OK, i problemi arriveranno, ma è il miglior pilota, quindi forse può farcela.’ Inoltre non potevamo restare indietro rispetto ad altri costruttori in termini di potenza del motore sul rettilineo e accelerazione“.
UNA HONDA A MISURA DI MARQUEZ
La nuova specifica del motore V4 ha cambiato il carattere della RC213, di conseguenza Marc Márquez ha dovuto adattare il suo stile di guida. Questo ha portato a dover inclinare maggiormente la moto in curva, pur offrendogli una minor necessità di frenate brusche. “Ha capito subito la filosofia della moto di quest’anno. Quindi alla fine è stato davvero buono per lui. Voglio dire, è fantastico avere un pilota così intelligente che capisce immediatamente il concetto di moto e adatta il suo stile di guida per trarre il massimo profitto“.
Il risvolto della medaglia è un prototipo che poco si adatta alle esigenze degli altri piloti Honda. Jorge Lorenzo ha ripetuto ancora una volta di dover intervenire sul motore. E Yokohama ammette: “Sapevamo che Marc Márquez avrebbe gestito al meglio qualsiasi tipo di difficoltà. Quindi abbiamo deciso di andare avanti con questo, e come ci aspettavamo è andata meglio di quanto ci aspettassimo. Ma sapevamo anche che per gli altri piloti forse era un po’ più complicato. Per il prossimo anno proveremo a recuperare ciò che abbiamo perso dalla moto dell’anno scorso. La moto di quest’anno è stata un po’ specificamente mirata – ha confessato il direttore tecnico HRC –, ma forse per il prossimo anno sarà un po’ più facile da gestire per tutti i piloti Honda“.
2 commenti
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ah beh, se non ce l’avesse detto lui non ce ne saremmo mai accorti.
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la stessa cosa vale per la Ducati che solo Stoner faceva volare tant’è che rossi non ci capì una mazza ma per l’italico canarinizzato la colpa era della moto……
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