8 Maggio 2021

MXGP, Tony Cairoli come Valentino Rossi: fine carriera o rinnovo annuale

Tony Cairoli, come Valentino Rossi, deciderà se chiudere la carriera o proseguire in base ai risultati. Molto dipenderà dalle condizioni del suo ginocchio.

Tony Cairoli

Il nono titolo mondiale Motocross di Tony Cairoli risale al 2017, poi una serie di infortuni ha complicato la corsa al decimo. Ci riproverà nel 2021 il pilota del team KTM Factory Racing, nonostante qualche residuo problema al ginocchio che gli ha impedito di partecipare agli Internazionali d’Italia. Il pluricampione siciliano ha subito un intervento alla fine del 2020 e ha ripreso ad allenarsi in moto a febbraio. Gli allenamenti procedono in maniera comoda, visto che il campionato inizierà a giugno in Russia. “Il ginocchio è a posto, e ho iniziato ad allenarmi con la moto prendendomela molto comoda“.

Nell’inverno Tony Cairoli ha dato priorità al fisico piuttosto che ad allenarsi sullo sterrato. Alla pari di Valentino Rossi per la MotoGP, sono in tanti a chiedersi se sarà il suo ultimo anno nella classe MXGP. “È una questione di risultati, naturalmente, e di quanto sono competitivo. Questo è chiaramente il mio obiettivo al momento. Voglio vedere se posso ancora migliorare, ma so che è improbabile che il livello delle prestazioni salga. Molto dipende dalla mia condizione e dal ginocchio“.

La concorrenza e il lavoro sulla moto

Poco più di un mese al via, c’è ancora tempo per recuperare, sia con la riabilitazione che con gli allenamenti. Ma saranno solo le prime gare a chiarire le idee sul futuro. “Non posso ancora spingere veramente a causa di questo infortunio. L’anno scorso è stato molto difficile per me, ma penso che se il mio ginocchio sarà in una forma migliore per il 2021, allora potrei lottare per il campionato. Questo è il mio obiettivo e poi la prossima stagione dipende da come mi sento“. La concorrenza si prospetta sempre più agguerrita, formata non solo dai soliti noti: Tim Gajser, Jeffrey Herlings e Jeremy Seewer. Ma anche le nuove leve: Thomas Kjer Olsen e Ben Watson.

E dal punto di vista tecnico, come procede il lavoro sulla sua KTM 450 SX-F? “Finora abbiamo testato alcune cose“, ha spiegato Tony Cairoli. “Ma poiché non ho passato molto tempo in moto, non stiamo spingendo al 100% con le parti tecniche. Per me è importante sentirmi meglio con il ginocchio e poi testare qualcosa quando sono a un livello decente“.

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2 commenti

  1. fzanellat_12215005 ha detto:

    Tony non è ancora un pilota finito e lo dimostra la stagione dello scorso anno. Semmai il vero guai sono
    i piloti giovani come Prado,Herlings e Gasjer che
    spingono come degli indiavolati.
    Prado era al debutto MXGP(2020) è andava già molto
    forte,poi ha preso il covid e ha perso la chance di fare
    2°. Herlings ha avuto un grave infortunio che poteva
    compromettere la carriera ma è un talento pazzesco.
    Gasjer è bravo ma non lo vedo il migliore se Herligs
    e Prado stanno bene fisicamente. Tony se la può
    benissimo giocare con Gasjer se sta bene.
    Si parla dei migliori 4 crossisti europei che stanno
    spingendo la competizione ad un livello pazzesco.

    • Max75BA ha detto:

      Rossi e Cairoli sono tra i più grandi nella storia della propria disciplina, hanno dato enormemente lustro alla nostra Italia, meritano rispetto e sostegno dalla tifoseria anche se i risultati potrebbero non essere in linea con il loro blasone sportivo ma più che giustificati dal fattore anagrafico…se vogliono continuare, per riconoscenza vanno solo rispetti.