1 Ottobre 2023

Superbike Portimao: Bautista tripletta, ma Toprak rimanda la festa Mondiale

Fantastica battaglia fra i due fuoriclasse, ma finisce come poche ore prima: la Ducati non si batte, ora mancano solo due punti

Alvaro Bautista, Superbike

Un’altra fantastica battaglia fra Bautista e Toprak ha illuminato il week end portoghese della Superbike, ma anche in gara 2 lo spagnolo è riuscito a fregare il turco all’ultima curva. Alvarito lì dentro ha una linea eccezionale, il resto lo ha fatto il formidabile motore V4 della Panigale. Non per niente il giorno prima la Ducati ha conquistato, con largo anticipo, il Mondiale Costruttori. Toprak aveva rotto il cupolino della Yamaha dopo la sconfitta sul filo di lana in Superpole Race, e un’altro lo ha mandata in frantumi poche ore dopo. Il turco è un portento in frenata, è riuscito a movimentare un Mondiale che la supremazia di Bautista poteva rendere noiosissimo. Ma quando va così, contro l’ex MotoGP non ce n’è. La battaglia è stata formidabile, condita da una marea di sorpassi. Però manca il pathos, visto che sappiamo ogni volta come finirà.

Mancano due punti appena

Bautista quest’anno non è riuscito a chiudere la Superbike con un round d’anticipo, com’era successo dodici mesi orsono in Indonesia. Ma con la 56° vittoria in carriera non solo diventa il pilota Ducati plurivittorioso di tutti i tempi, sopravanzando Carl Fogarty, ma si porta ad un soffio dal traguardo. Nel round finale di Jerez (28-29 ottobre) gli basterà incamerare due punti, cioè un misero quattordicesimo posto in una delle due gare lunghe, o un ottavo nella Sprint. Per farla breve: basterà non perdere l’areo per Andalusia…

Rinaldi riacciuffa il podio

La Ducati ha piazzato sul podio anche Michael Rinaldi, che aveva i due fuggitivi vicini, a meno di due secondi, ma non è riuscito a ricucire il gap. In attesa di sapere dove correrà nel ’24, è una bella boccata d’ossigeno per il riminese. Il dato tecnico più interessante di questa gara 2 è la BMW di Garrett Gerloff finita al quarto posto, ma quello che più conta a meno di tre secondi dal vertice. La quattro cilindri cresce, la scommessa di Toprak Razgatlioglu, cioè portare i tedeschi finalmente sul tetto del mondo, non è campata in aria come tanti sostengono. Sicuramente l’anno prossimo non gli mancherà il motore per provare a restituire a Bautista pan per focaccia.

Rea solo decimo, che disastro

La scivolata nella sprint, mentre stava attaccando Locatelli al primo giro, è costata carissima a Jonathan Rea. Scattando dalla quarta fila, il nordirlandese ha innescato il solito caos, coinvolgendo Xavi Vierge, caduto, e anche Scott Redding. Penalizzato con un long lap, è arretrato sul fondo, recuperando fino al decimo posto. L’avventura in Kawasaki si sta chiudendo con tinte molto grige: adesso Rea conta i giorni che lo separano al primo test con la Yamaha.

Alex Lowes si ferma di nuovo

In gara 2 non è partito Alex Lowes, scivolato al primo giro della Superpole Race, in perfetta contemporanea con il caposquadra Kawasaki, ovvero Jonathan Rea, senza alcun contatto fra i due. L’incidente ha avuto ripercussioni sul ginocchio sinistro già operato mesi fa, per cui i medici gli hanno negato il permesso di tornare in pista. Qui in qualifica il britannico era andato forte, realizzando il secondo tempo dietro lo specialista Rea. Ma per un motivo o per l’altro Alex non riesce mai a concretizzare. Nei piani Kawasaki l’anno prossimo Alex Lowes dovrà prendere in mano lo sviluppo della Ninja, facendo da riferimento ad Axel Bassani, che sarà al debutto sulla Kawasaki, senza aver mai guidato in carriera una Superbike quattro cilindri.

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