23 Febbraio 2023

Superbike Phillip Island: Pirelli va sul sicuro nel tracciato mangiagomme

Per l'apertura Superbike il fornitore unico sceglie soluzioni molto dure, le stesse dei test e del round mondiale del novembre scorso

Superbike, Pirelli

Nessuna sorpresa sul fronte scelta di gomme in vista del round d’apertura del Mondiale Superbike. Il saliscendi di Phillip Island è un tracciato terribile per gli pneumatici, per via dei due curvoni veloci a sinistra, in particolare la tre e la dodici, che spara i piloti sul rettilineo d’arrivo. Qui i cedimenti strutturali, determinati dalle altissime temperature di esercizio, sono un rischio concreto, per cui Pirelli è andata sul sicuro scegliendo un’allocazione di soluzioni molto dure. Per altro le stesse fornite ai team nelle due giornate di test di questa settimana e in precedenza nel round Mondiale del novembre scorso. In quella occasione Alvaro Bautista e la Ducati fecero il vuoto nelle due gare asciutte (Superpole Race e Gara 2) mentre nella prima condizionata dalla sosta ai box per cambio gomma Jonathan Rea aveva dato scacco a tutti, con Bautista soltanto quinto.

Non ci saranno gomme soffici

La SCO, cioè la soffice da gara, a Phillip Island sarà utilizzabile soltanto per la qualifica e per la gara sprint (10 giri). Per due le gare principali (22 giri) questa soluzione è ritenuta troppo al limite, quindi per evitare problemi Pirelli ne ha vietato l’uso. Per il posteriore sarà di nuovo disponibile la SC1 di sviluppo A1126 (SC1-A), che nel novembre scorso è stata la soluzione di maggiore preferenza.  E’ una gomma dotata di una carcassa più robusta della standard, progettata per evitare il surriscaldamento della mescola. L’alternativa è rappresentata dalla SC1 di sviluppoB0152 (SC1-B), che utilizza la stessa mescola della A1126 ma, rispetto a quest’ultima, rappresenta un’ulteriore evoluzione in termini di struttura. Per l’anteriore ci sono due scelte: media SC1 (siglata A0674) e dura SC2 (A0843).

A Phillip Island ci vuole occhio

Giorgio Barbier, direttore del settore racing moto di Pirelli, spiega perchè la scelta è stata così conservativa. “Phillip Island resta un circuito molto insidioso per le gomme, per via delle caratteristiche del layout e composizione dell’asfalto. Le alte temperature possono esacerbare in maniera sensibile le condizioni di esercizio” spiega l’ingegnere milanese. “Le soluzioni sono le stesse già utilizzate su questo tracciato tre mesi fa quindi i piloti le conoscono già abbastanza bene. Anche se l’anno scorso ha piovuto, c’è stata una sola gara su asciutto e le temperature sono state comunque sempre piuttosto basse, fino a 20 gradi in meno rispetto ai test di quest’anno. Adesso torniamo a correre verso la fine dell’estate australe quindi il clima è decisamente più mite. I piloti hanno fatto un buon lavoro nei due giorni di test provando tutte le soluzioni che abbiamo portato. Compresa la posteriore SC0 di gamma che potranno utilizzare come gomma da qualifica ed eventualmente per i 10 giri della Superpole Race“.

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