4 Maggio 2023

Superbike in ebollizione, la Ducati tagliata e infuriata

Le squadre hanno avuto indicazione di abbassare il limitatore di 250 giri minuto solo nel tardo pomeriggio di giovedi: assurdo.

Ducati, Superbike

Se cercavano un modo di rendere più bollente l’attesa per il quarto round Superbike al Montmelò, non c’è dubbio che l’abbiano trovato. Dopo la decisione Dorna/Federmoto di depotenziare la Ducati tagliando 250 giri motore e di concederne 250 in più alla Kawasaki, il paddock è una polveriera (qui i dettagli della decisione dei Commissari). Le squadre che utilizzando la Panigale V4 R sono sul piede di guerra, non solo per il merito, ma anche per la tempistica che è stata utilizzata.

La decisione infatti è pervenuta ai tecnici nel tardo pomeriggio di giovedi, un autentico trabocchetto. Perchè con 250 giri motore in meno, quindi meno spunto e meno potenza, cambiano di brutto vari riferimenti di assetto. In particolare i rapporti del cambio che a Barcellona sono particolarmente delicati per via del rettilineo da un chilometro. E’ anche da notare che in Superbike i rapporti interni sono fissi per l’intero campionato, quindi gli ingranaggi non si possono cambiare. L’unico intervento concesso è su pignone e corona, come ai vecchi tempi…

Perchè i team Ducati sono in subbuglio

Le motivazioni si sprecano. Il mese scorso quasi tutte le squadre (Ducati e le altre) hanno fatto due giornate di test sullo stesso tracciato del Montmelò, acquisendo riferimenti su messa a punto, gestione gomme e tanti altri dettagli tecnici che a questo punto diventano inservibili. E’ un pò la stessa situazione della Kawasaki, quando nell’inverno 2021 fece tutti i test con la nuova versione della Kawasaki Ninja che in base al calcolo sul regime del modello stradale avrebbe potuto girare a 15.100.

Alla vigilia del primo round Mondiale ’22 le squadre furono obbligate ad abbassare il limitatore a 14.600, lo stesso del modello precedente, conseguenza di un’anomalia nella procedura di omologazione. A quel punto tutti i riferimenti, anche del cambio, saltarono. Jonathan Rea non ha più vinto a raffica come prima. Il rallentamento delle Ducati invece è arrivato in base al verdetto rilasciato dall’algoritmo che controlla la parità di prestazioni fra le Superbike dei cinque Costruttori presenti. In sintesi: la Ducati ha vinto troppo e deve andare più piano…

Ma ha vinto solo Bautista!

L’algoritmo, che pure dovrebbe considerare i risultati di tutti i piloti di una stessa marca, si è fatto influenzare molto dai risultati di Alvaro Bautista. Che ha vinto otto gare su nove, spesso andandosene via da solo. Gli altri ducatisti però risultati simili se li sognano: Axel Bassani è quarto nel Mondiale, avendo totalizzato 97 punti in meno dello spagnolo. L’altro ufficiale Michael Rinaldi, sesto, è a 120 punti di distanza, guidando la stessa identica Ducati di Bautista. E che dire di un ex MotoGP come Danilo Petrucci (nella foto d’apertura), che è a 123 punti dalla vetta? Tutti questi, non solo Alvarito, da domani e per almeno tre round, dovranno fare a meno di 250 giri.

La Superbike gira più in basso della Panigale V4 stradale!

La versione stradale della Ducati vincitutto ha il limitatore a 16.500 giri, quindi già lo scorso anno e nei primi tre round ’23 le Rosse Superbike giravano 400 giri più in basso. Adesso la forbice si è allargata a 650 rpm: è un pò un controsenso che la versione “Racing” ammessa al campionato del mondo per derivate dalla serie, sia meno “spremuta” dell’omologa moto esposta in concessionaria.

Con chi prendersela?

A tarda sera Serafino Foti, manager di Aruba Ducati, ha fatto sapere che ne avrebbe parlato con chi conta. Ma vai a saperlo chi conta, di questi tempi. Fino a pochi mesi fa Dorna, cioè il promoter, aveva il controllo anche delle scelte regolamentari. Scott Smart, sulla carta commissario della FIM (Federazione Internazionale), era è in realtà un’emanazione della gestione spagnola. Quindi le decisioni venivano prese di concerto, perchè non contrariare i Costruttori, quelli che ci mettono faccia e soldi, era imperativo. Adesso invece la FIM è presa tutto il potere, mettendo al posto di Smart un tecnico scelto a Ginevra. Che quindi risponde alla Federazione, non a Dorna. “Possiamo cambiare le regole in ogni istante, per garantire equilibrio, perchè questa è la filosofia della Superbike” ci aveva detto ad Assen un pezzo grosso del settore tecnico FIM. Detto, e fatto…

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