23 Gennaio 2024

Superbike, Bulega: “Bautista? Uno stimolo, ma può diventare sofferenza”

Bulega non vuole mettersi addosso troppa pressione, ma è determinato a fare bene in SBK.

Superbike, Bulega non vuole "soffrire" Bautista

Nicolò Bulega è il rookie più atteso del Mondiale Superbike, assieme ad Andrea Iannone. Ha vinto l’ultimo campionato Supersport e il team Aruba Racing Ducati lo ha promosso a fianco di Alvaro Bautista. Ha una grande occasione e darà il massimo per non deludere le aspettative. Certamente all’inizio dovrà imparare, però è importante che riesca a crescere con costanza nel corso della stagione. In occasione della presentazione della squadra a Madonna di Campiglio ha parlato chiaro.

Superbike, Bulega non vuole mettersi pressione

Il pilota emiliano è molto determinato a fare bene in questo 2024, pur consapevole che andrà incontro a delle situazioni non semplici da gestire: “Ogni anno è una sfida e cerco di fare sempre il massimo. Poi ci sono anni in cui ci sono riuscito di meno e altri in cui ci sono riuscito di più. So che sicuramente sarà un po’ difficile per una serie di motivi. Il primo è avere Alvaro come compagno di squadra. È una cosa buona da un lato e brutta dall’altro, perché hai nel box un due volte campione del mondo che guida la Ducati nel modo migliore. È uno stimolo, però può anche diventare una sofferenza. Devo cercare di essere forte, soprattutto mentalmente, e provare a sfruttare al massimo questa opportunità. Forse è la più importante della mia vita“.

Bulega non ha indicato dei piazzamenti specifici che vorrebbe fare, sa che deve lavorare bene e poi i risultati arriveranno: “Dire che voglio essere competitivo è scontato, è normale. Nella mia testa faccio fatico a darmi un obiettivo. Vero che i test sono andati bene, però alla fine vogliono dire poco, perché non sai cosa stanno facendo effettivamente gli altri. Sono andato veloce quando non serve. Se nei prossimi test riuscirò ad essere costantemente veloce e lavorare sul ritmo gara, che non è scontato, secondo me posso essere competitivo“.

Maturità e determinazione

Nicolò ha avuto un passato nel quale ha subito tante pressioni agli inizi nel Motomondiale e si è ritrovato in un contesto nel quale non gli ha fatto bene, però è cresciuto ed è fiducioso di non fallire in Superbike: “Io non mi sono mai sentito un prodigio, erano solo altri che me lo dicevano. Probabilmente non è stato ciò di cui avevo bisogno. Ero troppo piccolo e non maturo per affrontare una situazione abbastanza pesante. Adesso mi trovo nel migliore posto della mia carriera e cercherò di salire sul secondo treno che mi è capitato, cercando di non commettere gli stessi errori che ho fatto in passato”.

Il campione in carica della Supersport è consapevole di far parte di una grande squadra e questo lo motiva tanto: “Essere in un team ufficiale in Superbike, soprattutto con Ducati, è bello e mi rende orgoglioso. Mi dà quel pizzico di pressione che mi piace. Sarei contento di far sorridere tante persone di Ducati e della mia squadra”.

Foto: Corsedimoto

Lascia un commento