23 Aprile 2022

Superbike Assen: Gara 1 è di Rea, piegati di forza Bautista e Razgatlioglu

Altro fantastico duello Superbike: la volata premia Jonathan Rea che piega di forza i soliti Alvaro Bautista e Toprak Razgatlioglu. Ad Assen sono sedici trionfi

Jonathan Rea, Superbike

Ragazzi, dite che andremo avanti così fino a novembre? Al secondo dei dodici appuntamenti 2022 la Superbike offre un’altro spettacolo mozzafiato. Jonathan Rea, Alvaro Bautista e Toprak Razgatlioglu hanno continuano ad Assen il duello ravvicinato cominciato due settimane fa al Motorland di Aragon. Inseguimenti, recuperi, sorpassi: fino alla volatona finale che ha premiato il Re d’Olanda, cioè Jonathan Rea. Qui il Cannibale raggiunge l’astronomico traguardo di sedici vittorie. Fanno anche 114 in totale, 99 delle quali ottenute dal 2015 in qua, cioè da quando guida la Kawasaki. Il nordirlandese riconquista la vetta del Mondiale, con due punticini sull’indomito Bautista. Toprak, al quarto terzo posto di fila, perde terreno: adesso è a -23 dalla vetta. Quest’anno sarà durissima per il turco che indossa orgogliosamente il numero uno.

Alvaro Bautista va sul duro

I tre assi hanno fatto scelte di gomma diverse. Toprak in pole e Rea in prima fila hanno scelto le soffici (SCX al posteriore) mentre Alvaro Bautista ha fatto montare la SC0, cioè la media, l’unica alternativa. Evidentemente la Ducati su questo tracciato non avrebbe gestito al meglio la più tenera, questo è un fattore che andrà tenuto in debita considerazione nell’evolversi della stagione. All’inizio i tre hanno avuto scomodi compagni di viaggio: Andrea Locatelli, poi finito quarto e staccato, oltre ad Alex Lowes (problema tecnico) e Michael Rinaldi (scivolato) costretti al ritiro. Da metà gara in poi sono rimasti i soliti tre moschettieri a giocarsela, con un continuo tira e molla che ha esaltato i presenti in circuito e tutti gli altri a casa.

Jonathan Rea ha cambiato marcia

La Kawasaki ha svolto davvero un gran lavoro quest’inverno. Con i rapporti del cambio adatti, a differenza del 2021 quando il taglio dei giri motore last minute aveva fatto sballare tutti i riferimenti, la Ninja ha acquistato trazione ma soprattutto stabilità in frenata. Toprak lo scorso Mondiale si infilava come nel burro, stavolta ogni volta che prova a mettere testa avanti trova pane per i suoi denti. All’ultimo giro il turco ha mollato, dando strada anche a Bautista. Il ducatista ci ha provato fino all’ultimo metro, ma alla chicane Jonathan Rea era troppo efficace per tentare il miracolo. Adesso siamo due pari fra Jonathan e Alvaro, mentre Toprak è ancora a secco: le rivincite di domenica saranno bollenti.

Il Mondiale degli altri

Rea, Bautista e Toprak sono di un’altro livello, tutti gli altri fanno un Mondiale a parte. Detto di Locatelli, che qui è veramente efficace, da segnalare l’ottimo quinto posto di Iker Lecuona, che con la Honda ha assorbito bene i due botti delle prove. Piano però a ritenere la Fireblade fuori dal tunnel: ad Assen anche Bautista era riuscita a portarla nella medesima posizione. Raggio di luce anche per BMW, grazie al coriaceo talento di Loris Baz, che ha dato sette secondi all’attesissimo caposquadra Scott Redding, solo nono.

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